Parlare ora di economia verde, di energia pulita potrebbe apparire come qualcosa di inopportuno. La guerra ha capovolto ogni ipotesi di green deal, di risorgimento ambientale. Le fonti energetiche tradizionali sono talmente schizzate su nei prezzi che rischiamo di precipitare in una economia di guerra. E quindi di ridurci in braghe di tela. Peccato. Perché dal fronte dell’economia ecologica arrivano buone notizie per quel che concerne la Ciociaria. Secondo quanto emerso da GreenItaly 2021, il Lazio è al terzo posto in Italia per numero assoluto di imprese green, che hanno investito o investiranno in tecnologie e prodotti verdi. La provincia di Frosinone si classifica al terzo posto con 3.060 imprese green, dopo Roma e Latina. Una volta tanto insomma il nostro territorio risulta performante. Sono comunque dati positivi quelli che emergono dal rapporto Greenitaly, anche se si può migliorare ulteriormente.
Perché nonostante la crisi determinata dal conflitto e dall’aumento micidiale dei prezzi al consumo, focalizzare l’attenzione sulla Green economy, fare informazione presso gli imprenditori e gli investitori, su coloro che hanno intenzione di investire sul nostro territorio, promuovendo una cultura green, a basso impatto ambientale continuerà comunque ad essere fondamentale.
Qui preme evidenziare che gli effetti positivi della green economy non si limitano all’ambiente, ma si estendono anche agli introiti delle stesse imprese. Lo attesta una relazione realizzata dalla Fondazione per lo sviluppo sostenibile.
Le imprese green sono quelle che hanno resistito meglio alla crisi, esportano di più, vincono in termini di fatturato e presentano le migliori aspettative per il futuro. Risultano, inoltre, guidate soprattutto da quarantenni e vedono una massiccia presenza femminile. Il territorio della provincia di Frosinone, martoriato dagli ecoreati che gli hanno valso l’appellativo di Terra dei Veleni, accanto alla Terra dei Fuochi campana, ha bisogna di investire sull’economia green, di abbassare l’impatto ambientale, producendo, quindi, sia nel settore dell’Industria, sia nel settore edile, adottando misure, tecniche e prodotti che rispettino e preservino la salute dell’ambiente e la salute pubblica Visti i dati più che positivi circa i livelli di esportazione ed i fatturati, almeno prima del conflitto russo ucraino, questo tipo di imprese possono rappresentare una valida soluzione non solo in termini di sviluppo economico, ma anche di prospettive occupazionali.