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In Regione prove di tregua, si torna in aula. FI lascia l’Aventino ma resta il nodo politico: tutto ruota attorno al vertice della Pisana e alla Sanità

Cristiano Sacerdoti
Luglio 26, 2024

Dopo lo strappo da parte di Forza Italia che ha disertato l’Aula, arriva la risposta della maggioranza di centrodestra. Ecco la convocazione lampo della seduta del Consiglio regionale del Lazio nella giornata odierna. FI sembra disposta ad abbandonare l’Aventino e rilanciare il dialogo per una soluzione politica alle richieste avanzate nei giorni scorsi. Gli azzurri reclamano un ruolo politico maggiore nella giunta Rocca. Una linea che per il momento incontra tanti, troppi ostacoli, che lo stesso Fazzone forse non ipotizzava. 

LA LEGA RESPINGE L’ASSALTO

“Siamo di più, dobbiamo pesare di più”, il ragionamento lineare del partito che reclama più assessori o comunque un maggior ruolo nelle commissioni e negli enti territoriali. Il governatore Rocca, dopo aver chiamato il coordinatore azzurro nel Lazio Claudio Fazzone, allontana le nubi: “hanno chiesto attenzione, c’è un dialogo e un confronto ma nessuna crisi”. E attacca l’opposizione che ieri parlava di “grave stallo istituzionale”: “non prendo lezioni dal Pd che per una legislatura si è fatto sostenere dal M5S facendo disastri. Meglio qualche momento di confronto in più che il nulla che hanno prodotto soggetti che non facevano nemmeno parte della stessa maggioranza”. Oggi con ogni probabilità si siglerà una sorta di tregua per votare gli emendamenti più importanti all’assestamento di bilancio: un passo in avanti degli azzurri nel dialogo instaurato col presidente. Restano però ancora sul tavolo le ambizioni azzurre. Dal Carroccio però sono partite avvisaglie e se le richieste di Forza Italia dovessero essere accolte gli scricchioli in giunta, per ora temuti, potrebbero diventare più che una ipotesi. E potrebbero avere conseguenze oltre il Lazio. Rocca tenta la mediazione tra gli alleati. “Ho preso atto della richiesta di Forza Italia di avviare un confronto che è in corso, la politica è fatta di dialogo e confronto, questa è una coalizione che esprime diverse sensibilità”, spiega elencando “il buon lavoro della giunta”. E richiama la maggioranza al programma di governo: “fino a quando ci muoviamo su quel programma è la dimostrazione che si continua a lavorare insieme”.

OBIETTIVI E SOGNI

Gli 8 consiglieri di FI e Noi Moderati non hanno puntato il dito solo contro la Lega, ma anche contro Fratelli d’Italia, che occupa tutte le posizioni chiave in Regione, a partire dal ruolo del presidente del Consiglio regionale, ricoperto da Antonello Aurigemma. Questo perché sembrerebbe che ormai Rocca sia fedelissimo alla Premier Giorgia Meloni, passando così da un ruolo inizialmente tecnico a uno prevalentemente politico. La sensazione, è che le mosse avanzate da FI siano legate alla “fase due” del partito azzurro richiesta da Pier Silvio Berlusconi, e quindi alla maggiore combattività e meno accondiscendenza verso FdI. L’impasse potrebbe essere risolta facendo altre manovre: dando a Forza Italia la presidenza del consiglio. Magari convincendo Rocca a cedere la delega alla Sanità ad Aurigemma. Oppure, al contrario, si potrebbe direttamente proporre la delega alla sanità a Forza Italia: magari i forzisti sarebbero disposti a discuterne. Per ora però il governatore non vuole neanche parlarne.

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