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Infrastrutture e industria d’eccellenza, per Latina un giorno da protagonista. Salvini: “Ci attendono gli anni del vero rilancio”

Marco Battistini
Al ministro Salvini sono stati consegnati due documenti realizzati dal sistema camerale: il libro bianco sulle priorità infrastrutturali del Lazio e l’approfondimento realizzato per le province di Latina e Frosinone
Gennaio 25, 2023
Il ministro Salvini a Latina

Salvini regala fiducia ed ottimismo sul rilancio infrastrutturale di Latina. La visita del ministro nel capoluogo, ospite della CCIAA di Frosinone e Latina è stata l’occasione per fare il punto sulle opere. “Io penso che quelli che ci attendono saranno gli anni del vero rilancio. Guardando ai grandi eventi in programma, saranno 5/7 anni che potranno essere un vero volano -ha affermato Salvini– I soldi del Pnrr andranno ben spesi e, per farlo, il Mit ha il dovere di ascoltare i territori e le comunità.

Ci sono diverse priorità e vanno bene i dibattiti ma poi deve essere messa la parola ‘fine’ e bisogna agire. Io direi che sulla Roma Latina e sulla Cisterna-Valmontone il dibattito sia stato ampio, lungo e democratico. Ora, per quello che mi riguarda, si parte – ha detto Salvini -. La prossima volta verrò con i Commissari ad inaugurare i cantieri”.

I DOSSIER SUI RITARDI AL MINISTRO

Al ministro Salvini sono stati consegnati due documenti realizzati dal sistema camerale: il libro bianco sulle priorità infrastrutturali del Lazio e l’approfondimento realizzato per le province di Latina e Frosinone.

Le analisi e le proposte dei documenti sono frutto del tavolo di lavoro coordinato per le province di Frosinone e Latina dal dottor Paolo Marini, vice Presidente della Camera di Commercio e Referente di Giunta per le Infrastrutture e la Pianificazione Territoriale che ha così commentato: “Le due province insieme occupano un territorio fisico nella regione simile a quello di Roma, accolgono il 19,1% della popolazione del Lazio (8,2% FR, 9,9% LT), contro il 73,9 di Roma, ed il 14,5% degli addetti regionali, contro l’80% di Roma -ha dichiarato Marini -.

Contribuiscono per il 67,4% dell’export della regione, con assolute eccellenze nel settore chimico farmaceutico ed alimentare. Hanno una importante struttura produttiva in ambito metalmeccanico/meccatronico ed un enorme potenziale turistico. Tutto questo, malgrado nel ranking nazionale delle performance infrastrutturali, le due province abbiano una posizione non adeguata (FR 42°, LT 72°).

Tutto il sistema dei collegamenti delle due province, nel tempo, è stato caratterizzato da una monodirezionalità verso Roma, certamente importante ma attualmente non più sufficiente. Si devono sviluppare collegamenti trasversali tra le due province e renderle ‘autonome’ per i collegamenti verso la rete esterna, saltando il nodo di Roma, costantemente congestionato. Inoltre, le infrastrutture necessarie non sono solo quelle fisiche, ma anche, e soprattutto, quelle digitali (reti 4G/5G) che assumono oggi la medesima importanza per le attività economiche.

In aggiunta agli interventi descritti, altro problema riguarda il livello inadeguato di manutenzione della attuale rete stradale, considerato che quello su strada, vista la difficoltà dei collegamenti per porti ed aeroporti, risulta oggi la modalità quasi esclusiva di trasporto.

Dobbiamo poi considerare, e non dimenticare, che la scarsa qualità della rete di adduzione delle strade si riflette in maggiori costi e perdita di competitività del nostro sistema economico, nonché in un grave danno per l’ambiente a causa del maggiore inquinamento prodotto dal congestionamento del traffico.

Il tema quindi oggi non è individuare le esigenze, ma definire le priorità in un rapporto di efficacia/fattibilità delle singole opere in funzione dello sviluppo complessivo, dando tempi certi a quelle opere che si definisce di avviare”. 

Insomma occorre pensare ad uno sviluppo sinergico di Latina e Frosinone, che devono diventare più autonome dalla Capitale, destinata sempre di più a ritagliarsi un ruolo ‘speciale’ nel contesto regionale e nazionale.

NON SOLO SALVINI: LA VISITA AMERICANA A LATINA

Ma ieri a Latina non c’era solo Salvini. Il capoluogo pontino è stato per poche ore un crocevia di interessi internazionali. Una delegazione Usa si è recata in visita allo stabilimento Plasmon di Latina. Shawn Crowley, incaricato d’Affari presso l’Ambasciata degli Stati Uniti d’America in Italia, si è recato ieri nello stabilimento del marchio italiano che fa parte del colosso americano KraftHeinz.

L’Incaricato d’Affari è stato accompagnato da Charles Rush, consigliere per gli Affari Agricoli presso l’Ambasciata americana di Roma. Il plant di Latina ospita i processi produttivi dedicati agli alimenti per l’infanzia: dai famosi biscotti fino agli omogeneizzati e agli snack per i più piccoli. Nello stabilimento lavorano circa 300 dipendenti, per una produzione annua di 200 milioni di vasetti di omogeneizzati e di 1,8 miliardi di biscotti.

La delegazione USA ha avuto modo di incontrare il Management di Plasmon KraftHeinz Italia: “Grazie per averci invitato a visitare un impianto di produzione di tale impatto e congratulazioni per il vostro 120° anniversario -ha affermato Crowley– Il commercio internazionale è fondamentale per la sicurezza di approvvigionamento alimentare, in quanto consente ai prodotti alimentari di essere esportati da Paesi produttori di eccedenze a Paesi deficitari.

Per raggiungere l’obiettivo della sicurezza di approvvigionamento alimentare è fondamentale facilitare la capacità dei Paesi di vendere prodotti alimentari vicendevolmente”. Dalla Plasmon è arrivata la massima apertura sulla necessità di promuovere l’educazione alimentare nel nostro Paese. 

“Lo stabilimento Plasmon di Latina, la casa dei nostri prodotti, è un’eccellenza del Made in Italy – ha aggiunto Luigi Cimmino Caserta, responsabile per le Relazioni Istituzionali di KraftHeinz-Plasmon – che offre un sistema di lavorazione all’avanguardia e garantisce la qualità degli alimenti mantenendone intatto il gusto e le proprietà organolettiche e nutrizionali.

Nell’incontro di oggi abbiamo condiviso l’importanza di sviluppare un modello di filiera agroalimentare che garantisca in modo universale l’accesso ad un cibo sano, equo e culturalmente adeguato. Implementare processi produttivi attenti alla salvaguardia dell’ambiente e alla protezione della biodiversità; promuovere l’educazione alimentare e la Dieta Mediterranea quale regime alimentare di riferimento”. Punti forti del nostro Paese, rappresentato in maniera positiva (una volta tanto) dalla città di Latina.

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