Accuse sessiste all’avversaria politica. L’attuale sindaco di Torrice, Alfonso Santangeli, è stato condannato dal Tribunale di Frosinone per diffamazione nei confronti di Alessia Savo, che all’epoca dei fatti vestiva la fascia tricolore.
A dare notizia del pronunciamento dei magistrati frusinati è stata la stessa dottoressa Savo che, in un post pubblicato sul suo profilo Facebook, a pochi minuti dal deposito del dispositivo di condanna, ha scritto: “La mia vittoria per tutte le donne: condannato per diffamazione attraverso insulti sessisti, uno di quelli che si straccia le vesti dinanzi alle panchine rosse! ipocrita!!!! La giustizia ha condannato la violenza! E questa la dedico a tutte le donne che hanno il coraggio di impegnarsi nella crescita del proprio Paese! Ho atteso sette anni senza parlarne! La condanna ottenuta verso il soggetto che, con insulti sessisti, cercava di ostacolare il mio operato politico! Donne, a testa alta, sempre! Mai un passo indietro verso la libertà ed il diritto, contro la violenza!”.
Il post era accompagnato anche dalla foto del dispositivo emesso dal tribunale con la condanna a 1.000 euro di multa per l’attuale sindaco Santangeli e per un altro soggetto che con lui aveva concorso nel reato. Poi, però, l’immagine è stata rimossa dalla stessa Savo, che ha deciso di diffondere un comunicato stampa su quanto accaduto, in cui richiama la sentenza dei Giudici e scrive: “Il primo giugno la sezione penale del Tribunale di Frosinone ha riconosciuto responsabile per diffamazione Alfonso Santangeli nei confronti della dottoressa Alessia Savo, condannandolo al pagamento delle spese processuali e al risarcimento dei danni. L’attuale sindaco di Torrice Santangeli nel 2015, da consigliere di opposizione, portò avanti una campagna denigratoria nei confronti dell’allora primo cittadino Savo. A seguito delle continue illazioni, la dottoressa aveva sporto denuncia”.
Commentando la sentenza, la dottoressa Savo aggiunge: “Con questa sentenza è stato affermato il principio della libertà per le donne di poter fare politica e allo stesso tempo di poter formare una famiglia nei tempi che appartengono loro. Non basta fare manifestazioni davanti alle panchine rosse per combattere la violenza di genere – prosegue Alessia Savo – Sono stata diffamata come donna, con insulti sessisti e che nulla avevano a che vedere con il mio operato politico. Dedico questo risultato a tutte le donne che hanno il coraggio di impegnarsi nella crescita del proprio Paese! Ho aspettato sette anni senza parlarne, attendendo che la giustizia facesse il suo corso. Donne, a testa alta, sempre! – sottolinea – Mai un passo indietro, verso la libertà ed il diritto, contro la violenza».
La dottoressa Savo ha annunciato di voler devolvere parte del risarcimento dei danni ad un centro antiviolenza, a sostegno delle donne.
«Il contrasto a tali forme di violenza deve essere perseguito con azioni concrete e quotidiane, non bastano gli slogan – ha concluso -. Le donne vanno protette dalla violenza fisica, verbale e psicologica e deve essere assicurata a tutte la libertà di scelta, come quella di avere una famiglia o non averla, di essere madre o di non esserlo, con le peculiarità che sono sempre appartenute anche agli uomini. Queste decisioni individuali, le più intime e personali di ognuno di noi, non possono mai essere offese nel ruolo pubblico che decidiamo o meno di ricoprire».