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Italtennis, 7+ sull’erba londinese: mai così bene in passato

Roberto Mercaldo
Passano in 7 su 10 tra gli uomini, solo Jasmine Paolini tra le donne. E oggi derby Sinner-Berrettini
Luglio 3, 2024

È un’Italia convincente quella che al primo turno di Wimbledon ha portato 7 tennisti su 10 ai 32esimi. E poteva andare decisamente meglio, perché sia Arnaldi che Bellucci hanno perso al quinto e subendo rimonte clamorose: il sanremese vinceva 2-0 su Tiafoe, il mancino di Busto Arsizio era sul 2-1 e in pieno controllo quando l’oscurità ha lanciato un’ancora di salvezza al disorientato Shelton, poi vittorioso nella prosecuzione di ieri.
A conti fatti, la sola delusione è venuta da Nardi, che opposto a Etcheverry, molto distante dall’essere uno specialista del green, è naufragato in tre set senza mai entrare in partita. Il ragazzo ha talento, ma per ora è un talento scompagnato dalla grinta e perciò troppo spesso evapora senza lasciar traccia.
Bravo invece Bellucci, che nella prima parte del confronto con un giocatore avanti di 130 posti nel ranking ha giocato con grande personalità, non disdegnando colpi spettacolari. L’urlo di Shelton dopo l’epilogo per lui felice la dice lunga sulle difficoltà incontrate dall’americano.
Discorso un po’ diverso per Arnaldi: come già in altre occasioni la sua luce si è spenta all’improvviso, quando sembrava che per Tiafoe non ci fosse alcuna opportunità di fare partita. A quel punto, l’estroso e discontinuo statunitense ha alzato il livello ed è diventato padrone del match, in modo alquanto sorprendente.
Ma veniamo ai sette che hanno vinto. Qualcuno è rimasto sorpreso dal set lasciato da Jannik Sinner ad Hanfmann, ma il tedescone è ragazzo di buon talento e non certo disarmato quando gioca sull’erba. Confrontandosi col numero uno del mondo, ha fatto l’unica cosa possibile, tirando a tutto braccio per vedere che effetto facesse, come nella nota canzone di Enzo Jannacci.
L’effetto sorprendente è stato il 4/0 guadagnato nel terzo set, sufficiente a tenerlo al riparo dal tentativo di rimonta dell’altoatesino.

Nel quarto però le gerarchie son tornate quelle che la logica e il talento indicavano fin dall’avvio. Sinner dovrà aumentare le percentuali con la prima e ridurre un po’ i gratuiti con il dritto, ma lo sa e certamente sarà in grado di farlo.
Purtroppo, come tutti sanno, al secondo turno ci sarà lo scontro fratricida con Berrettini, l’italiano più bravo della storia sull’erba, finalista a Wimbledon e vincitore di tre tornei su questa superficie (due volte al Queens ed una volta a Stoccarda).
Matteo ha sconfitto Fucsovic, colui che nel 2021 estromise dal torneo inglese un acerbo Jannik Sinner proprio nel turno inaugurale. Contro l’ungherese, Berrettini ha giocato due set alla grande, ha accusato una lieve flessione nel terzo, ma poi, dopo un intervento del fisio, ha messo le cose a posto nel quarto. Di fatto un cammino perfettamente parallelo a quello del numero uno del mondo. Oggi sul centrale, non prima delle 18, la grande sfida.
Ha vinto soffrendo l’italiano d’Argentina Luciano Darderi, che opposto a Choinski non è riuscito a nascondere alcuni impacci su una superficie a lui non troppo consona. Ha comunque trovato il modo di portarla a casa, al quinto set e col fiatone, ma con indubbio merito.
Giocherà al secondo turno contro Lorenzo Musetti, autore di un avvio horror contro Lestienne. Portato a casa il secondo set dopo un tiebreak tirato, il giovane azzurro ha ritrovato fluidità e sicurezza e per il transalpino si è fatta notte, benché la luce illuminasse ancora la vezzosa erba del circolo londinese. Resta quel primo set pasticciato come punto di domanda, ma Lorenzo è ampiamente favorito nel derby di domani.
Ha fatto il suo, con grande tranquillità, l’ormai esperto Lorenzo Sonego, ringraziando la sorte benevola che gli ha regalato Navone con una prova di grande sostanza: 3/0 tranquillo, ma oggi l’asticella si alza perché c’è l’orgoglio tutto iberico dello stagionato ma mai domo Bautista Agut dall’altra parte della rete.
I capelli divenuti gialli non hanno destabilizzato il piano tattico di Fognini, che ha disegnato tennis con maestria, rispedendo al mittente le velleità del francesino Van Assche. Il ragazzo di Woluewe Saint Lambert sarà pure un gran talento, ma pare diventato frequentatore stabile di una insidiosa sala d’aspetto di ambizioni che non prendono forma.
Ora per Fabio c’è Ruud, che è sicuramente un’altra storia, ma tentar non nuoce, perché neanche il norvegese è un super-specialista.
Ha vinto e convinto Cobolli, che cresce in tutti i fondamentali ed ha quel pizzico di spavalderia che non guasta.
Hijikata si è preso il secondo set, complice un fatale doppio fallo di Flavio, ma oltre non è riuscito ad andare perché il romano ha giocato da fondo in modo mirabile, collezionando a fine partita quasi 60 vincenti.
Al secondo turno troverà il vincente di Tabilo-Evans, match sospeso ieri con il cileno avanti un set a zero.
Tra le donne, missione compiuta per la numero uno d’Italia e 7 del mondo Jasmine Paolini, la sola sfuggita alla mannaia del primo turno. Sia pure con qualche incertezza di troppo nel set d’avvio, Jasmine ha superato in due frazioni Sara Sorribes Tormo, aggiudicandosi il primo match della sua vita a Wimbledon.
Oggi proverà a replicare contro Greet Minnen, belga scorbutica ma non certo insuperabile.
Sono invece uscite al primo turno tutte le altre azzurre. Elisabetta Cocciaretto in realtà non è scesa in campo, costretta al ritiro da un malanno fisico.
Sarà Errani ha lottato in modo encomiabile contro Noskova perdendo sì in due set, ma di misura.
Lucia Bronzetti aveva guadagnato un buon margine attivo (4/2) su Lailah Fernandez, ma anche lei ha finito per arrendersi in due.
A completare le gare dignitose ma poco fortunate, ecco Martina Trevisan, più vicina a Keys sul campo di quanto non dicesse il pronostico.
Complessivamente, un primo turno sontuoso, da sette più, come da tormentone di Cochi e Renato.

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