Tirar fuori la grinta e la concentrazione nei momenti critici è peculiarità dei campioni. Jannik Sinner, numero 12 del mondo con prospettive di tornare presto nei dieci, campione lo è di certo. Però la sua applicazione del concetto comincia ad essere davvero estrema, visto che per la quarta volta in stagione ha vinto un incontro dopo aver cancellato all’avversario dei matchball. È accaduto a Madrid, dove l’americano Tommy Paul per ben tre volte ha avuto la chance di chiudere il confronto in suo favore, in due occasioni peraltro con il servizio a disposizione. Cancellati i tre match point e portato a casa al tiebreak il secondo set, Sinner ha poi vinto con una certa facilità il terzo, a dispetto dell’ennesimo disturbo muscolare, stavolta all’adduttore, che lo ha costretto a un medical timeout sul 2/1 del terzo set. Nel 2022 Sinner ha vinto 20 delle 24 partite giocate, ma in entrambi i mille americani, Miami e Indian Wells, è stato costretto al ritiro: preventivo quello di Indian Wells, dove ha rinunciato a giocare gli ottavi contro Nick Kyrgios, e dopo soli 5 game a Miami, nei quarti contro Francisco Cerundolo. A questa latente minaccia di un fisico ancora acerbo e in qualche modo fragile, il tennista italiano contrappone una volontà indomita e una capacità di sovvertire situazioni che sembrano compromesse. In altre tre occasioni Jannik era infatti riuscito a concludere vittoriosamente delle partite, dopo aver annullato matchball. È accaduto per due volte a Miami, quando ha cancellato tre matchpoint a Ruusuvori al secondo turno e addirittura cinque a Carreno Busta, al terzo turno.
Analoga impresa anche a Dubai, al cospetto di Fokina, con tre palle potenzialmente conclusive per lo spagnolo. Tornando al match di ieri, Sinner aveva imprevedibilmente perso il primo set da un vantaggio di 5/2, palesando una certa tendenza ai gratuiti e qualche problema di troppo in manovra. Nel secondo set, partenza a mille di Paul, che è volato subito sul 3/0 e ha tenuto il break fino al 5/2, prima che una nemesi immediata gli ricordasse brutalmente la differenza tecnica con il giovanotto di San Candido. È stato un Sinner performante al servizio ma meno bravo del solito in risposta. Dal dato statistico di una battuta a oltre 210 km orari e un paio di risposte a 170, si evince che forse la tensione delle corde può essere stata abbassata, in favore della velocità, ma a discapito del controllo. Al secondo turno per Sinner ci sarà De Minaur, finora sempre battuto da Jannik in carriera, ma tennista di grande spessore e di straordinaria tenacia. Ha vinto in rimonta anche Lorenzo Musetti, che dopo aver valicato lo scoglio delle qualificazioni, battendo Nishioka e Canas, ha trovato al primo turno il bielorusso Ivashka.
Laboriosa la partenza del toscano, che ha perso in modo netto il primo set, non riuscendo a trovare le contromisure al gioco solido e fantasioso dell’avversario. A partire dal secondo parziale però Musetti, sia pur giocando spesso all’altezza dei cartelloni pubblicitari di fondo campo, è riuscito a dare il meglio di sé e con passanti spettacolari e un servizio più che dignitoso ha trovato il modo d’imbrigliare gli estri del bielorusso. Non ci sono altri italiani al secondo turno, perché dopo l’ennesima caduta precoce di Sonego, alle prese con un avvio di stagione davvero mortificante, anche Fognini ha ammainato bandiera. Basilashvili lo ha infatti battuto in due set, al termine di un match che Fabio ha saputo interpretare soltanto a sprazzi. Per il nostro veterano la conferma di un rendimento troppo altalenante, che raramente può pagare contro avversari di medio alta caratura.
Pattuglia azzurra dimezzata, ma in attesa di Berrettini, con Sinner e Musetti possiamo dire la nostra.
