“Quel marciapiedi è disastrato almeno dal 2020!” E il Comune di Cassino non risarcisce la donna che, cadendo, si è infortunata. La vicenda è finita ora davanti al Tribunale della Città martire, dopo che il legale della malcapitata ha citato in giudizio l’ente di piazza De Gasperi.
Il Comune si opporrà ad ogni richiesta di risarcimento, nonostante che la società di servizi peritali, che assiste il Municipio, a seguito di sopralluogo, abbia accertato “il mediocre stato di manutenzione della pavimentazione del tratto di marciapiede in interesse, caratterizzato da avvallamenti e crepe per un esteso tratto dell’area”.
La Giunta comunale non vuol sentire ragioni e ritiene che tutta la colpa sia della signora che si è fatta male, la quale non poteva non sapere in quale (pessima) condizione fosse la pavimentazione: prima di tutto perché abita a solo 200 metri dal luogo in cui è caduta (e quindi doveva esserle ben noto lo stato dei luoghi!) e poi perché buche e sconnessioni non sono una cosa nuova, ma stanno lì da anni e quindi dovevano essere straconosciute. Insomma, dice l’esecutivo del sindaco Salera per argomentare la necessità di nominare un difensore e resistere in giudizio, se la donna fosse stata attenta e avesse utilizzato la normale diligenza, non le sarebbe accaduto nulla.
Di più. Per dimostrare che lì, dove la poveretta è inciampata e ruzzolata a terra, il marciapiedi fosse da sempre in pessime condizioni, i tecnici del Comune sono andati a scovare, su Google Street View, le vecchie immagini del luogo in questione per concludere che: “lo stato dei luoghi è il medesimo dal mese di agosto 2020, dunque, nel tempo non sono stati effettuati interventi di manutenzione sul marciapiede” (e lo dicono pure! nda), “significando inoltre, che la ricorrente risiede a circa 240 ml dal luogo indicato quale accadimento del sinistro, ritenendo che la signora potesse essere ben a conoscenza dello stato delle caratteristiche del luogo” inoltre la Giunta assicura che “sul luogo del sinistro sono presenti lampioni della pubblica illuminazione che garantiscono visibilità nelle ore notturne” e inoltre “da verifiche eseguite sull’archivio storico del sito www.wunderground.com”, alla data del sinistro sulla zona di Cassino non pioveva.
Quindi il Comune non paga e nomina un legale per resistere in giudizio, facendosi forte anche di alcune recenti ordinanze della Cassazione, secondo le quali “quanto più la situazione di possibile danno è suscettibile di essere prevista e superata attraverso l’adozione da parte del danneggiato delle cautele normalmente attese e prevedibili in rapporto alle circostanze, tanto più incidente deve considerarsi l’efficienza causale del comportamento imprudente del medesimo nel dinamismo causale del danno, fino a rendere possibile che detto comportamento interrompa il nesso eziologico tra fatto ed evento dannoso, quando sia da escludere che lo stesso comportamento costituisca un’evenienza ragionevole o accettabile secondo un criterio probabilistico di regolarità causale, connotandosi, invece, per l’esclusiva efficienza causale nella produzione del sinistro”, che, tradotto, vuol dire: ben sapendo che le strade della tua città sono una schifezza, non puoi lamentarti se inciampi e cadi per colpa di quelle.
Dall’episodio si ricavano due importanti avvertimenti. Il primo per i cittadini: se dovete farvi male cadendo per una buca o una pavimentazione sconnessa, fatelo lontano da casa vostra e in una zona che non frequentate mai! La seconda per gli uffici comunali: guai a riparate i marciapiedi e le buche stradali! Debbono stare lì per lungo tempo fino a diventare un fatto notorio, cosicché il Comune non ha più responsabilità. Perché, se i marciapiedi fossero invece a regola d’arte, poi, alla prima buca sarebbero rogne. Mah!