La ‘bomba’ esplosa ad Aprilia rischia di avere effetti deflagranti soprattutto per l’immagine del secondo centro della provincia, oltrechè per l’intera classe politica (di destra e di sinistra). Nell’ambito della vasta operazione sono state arrestate 25 persone, tra queste il sindaco del Comune pontino, Lanfranco Principi, arrestato per concorso esterno in associazione mafiosa, voto di scambio, turbata libertà degli incanti. Il procuratore Lo Voi ha parlato proprio di sistema mafioso impiantato ad Aprilia da parte dell’associazione mafiosa che la faceva da padrone in città tra estorsioni, usura, droga, acquisizione di attività commerciali. Un’associazione talmente strutturata e in grado di imporre intimidazione e assoggettamento del territorio, tanto che quando c’era da costituirsi parte civile il Comune di Aprilia, all’epoca della Giunta Terra, fece fatica a farlo. Secondo gli inquirenti, fu l’allora vice sindaco Lanfranco Principi a schierarsi contro la costituzione di parte nel processo che vedeva imputati per estorsione mafiosa, Sergio e Gianpiero Gangemi, Patrizio Forniti e Mirko Morgani.
IL COMUNE NEL COMUNE
“Faremo il comune nel Comune. “Un problema di un apriliano diventerà quello di tutti gli apriliani” è la frase intercettata di un imprenditore legato al clan in vista della stesura del “patto” per le elezioni del 2018. “Quella con base ad Aprilia è una mafia forte, unita, organizzata e divisa in “rami d’azienda “”, come ha spiegato il gip. Quindi accumula denaro con “spaccio di stupefacenti senza limiti, approvvigionamento distribuzione, controllo delle piazze, estorsioni, recupero crediti, acquisizione di attività economiche e svolgimento di attività bancaria, prestiti a usura”, ha spiegato il procuratore Lo Voi.
La presidente della Commissione Antimafia, Chiara Colosimo ha chiesto di acquisire gli atti dell’inchiesta. “L’operazione che ha portato al fermo di 25 persone ad Aprilia dimostra quanto sia pervasivo, pericoloso e diffuso il fenomeno mafioso all’interno della cosa pubblica -ha affermato la Colosimo- Un plauso alla Dda di Roma, alla Dia e all’Arma dei Carabinieri per il lavoro svolto che ci offre uno spaccato criminale preoccupante del territorio alle porte di Roma e in quello Pontino. La Commissione antimafia, come sempre, sta procedendo alla richiesta formale per l’acquisizione degli atti dell’inchiesta”.
CENTRODESTRA COMPATTO
Le liste della coalizione di maggioranza Alternativa Moderata Apriliana, Aprilia Valore Comune, Forza Aprilia, Fratelli D’Italia, Lega, Lista Lanfranco Principi Sindaco e Unione Civica si sono schierate al fianco di Lanfranco Principi in nome del garantismo. “Siamo fiduciosi che l’operato della magistratura servirà a fare chiarezza sulle responsabilità personali e sulle questioni oggetto dell’attività di indagine condotta dalla DDA -si legge nella nota- Come amministrazione garantiamo agli organi inquirenti massima collaborazione, come già accaduto questa mattina, fornendo alle forze dell’ordine la documentazione richiesta e necessaria a proseguire l’attività di indagine, risalente a fatti relativi al 2018. Al contempo ribadiamo la nostra completa fiducia nei confronti del Sindaco Lanfranco Principi, certi che già nei prossimi giorni avrà la possibilità di difendersi, di dimostrare la propria integrità morale e soprattutto la propria estraneità rispetto ai capi di imputazione che gli sono stati contestati. Il garantismo fa parte del nostro DNA, lo abbiamo dimostrato in modo chiaro ogni qual volta siamo stati spettatori di vicende giudiziarie che hanno interessato altre parti politiche. A tal proposito, esprimiamo la nostra solidarietà nei confronti degli altri amministratori che a quanto apprendiamo risulterebbero coinvolti, l’ex sindaco Antonio Terra e l’ex assessore ai lavori pubblici Luana Caporaso”.
NUOVO PREFETTO
E proprio nella serata di ieri Latina ha un nuovo prefetto. Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell’interno Matteo Piantedosi, ha infatti deliberato la nomine di Vittoria Ciaramella quale Prefetto di Latina che succede a Maurizio Falco, nominato come commissario sul caporalato dal Governo Meloni. Vice Commissario della Polizia di Stato dal dicembre 1985 al dicembre 1987, Ciaramella ha ricoperto diversi prestigiosi incarichi. È stata Commissario Prefettizio e/o straordinario presso i Comuni di Castello del Matese (Ottobre 1992/maggio 1993), Galluccio (giugno 1994/novembre 1994), Falciano del Massico (maggio 2001/giugno 2002), Alife (maggio 2003/giugno 2004), Mignano Monte Lungo (agosto 2005/febbraio 2006), Portico di Caserta (marzo 2008/giugno 2009), Carinola (aprile 2010/maggio 2011), Cervino (aprile/maggio 2012) e Grazzanise (maggio 2012/marzo 2013). Ha rivestito anche il ruolo di Presidente della Commissione d’Accesso presso il Comune di Villa Literno e presso il comune di Casapesenna.