La commissione Sanità del Consiglio regionale del Lazio, presieduta da Alessia Savo, ha ricevuto in audizione l’Associazione italiana celiachia (Aic). L’appuntamento è stato l’occasione per portare all’attenzione dei consiglieri alcuni problemi relativi ai buoni acquisto riservati ai celiaci e alla diagnosi della malattia.
Sono intervenuti Angelo Mocci, presidente dell’Aic, e Italo De Vitis, presidente del Comitato scientifico. In merito alla vicenda dei ‘buono acquisto dematerializzato’, è stato riconosciuto “il buon lavoro fatto dalla Regione e dalle Asl, resta la questione della capillarità dei punti vendita che lo accettano”. Alla commissione è stato chiesto di lavorare per aumentare il rapporto con la grande distribuzione, anche per limitare gli effetti dell’aumento dei prezzi.
“Rispetto a una diffusione media della malattia pari a circa l’1 per cento della popolazione, in Italia le diagnosi sono appena allo 0,47, 043 nel Lazio” ha spiegato De Vitis, introducendo l’altro argomento. “In passato – ha aggiunto – abbiamo lavorato a un tavolo tecnico con la direzione Salute e i medici di base e siamo arrivati a stilare ‘il percorso del cittadino’, una sorta di vademecum che chiarisce competenze e funzioni. Poi tutto si è bloccato. Ancora oggi, nei casi sospetti, i medici di famiglia prescrivono una serie di analisi spesso inutili, quando per diagnosticare la celiachia ne basta una”.
Il consigliere di FdI, Marco Bertucci, che aveva richiesto l’audizione, ha voluto evidenziare la “necessità di rendere spendibili i buoni attraverso la creazione di un’analisi nazionale condivisa, un lavoro che sta già facendo il Mef attraverso Sogei. Bisogna cercare di incentivare l’adesione della grande distribuzione al sistema del buono acquisto. Per quanto riguarda la diagnosi della malattia dobbiamo far ripartire il tavolo, una diagnosi con gli strumenti corretti permetterebbe anche un grande risparmio per il servizio sanitario”.
Marcello Giuliani, funzionario della direzione Salute della Regione ha precisato che: “Il buono dematerializzato è stato adottato da sette Regioni e stiamo lavorando per renderlo spendibile intanto in questi territori. Per le altre Regioni serve un intervento nazionale, su cui il ministero sta lavorando già da due anni. Nel Lazio abbiamo 181 punti vendita della grande distribuzione che hanno aderito, oltre a 65 esercizi più piccoli e oltre mille farmacie”.
La presidente Alessia Savo ha garantito che la commissione seguirà costantemente il tema. “Il Lazio – ha detto – con la dematerializzazione del buono ha fatto un buon lavoro, bisogna proseguire su questa strada: dobbiamo fare da pungolo a Sogei per creare un sistema nazionale e dobbiamo promuovere un tavolo con la grande distribuzione, anche inserendo incentivi per chi aderisce e con tempi di pagamento più rapidi”.