Dopo veti e contro veti, la trattativa tra i partiti del centrodestra è arrivata al termine. Sciolti infatti gli ultimi nodi, come la ‘questione’ donne, la rappresentanza delle province e la presidenza dell’Aula, dopo dieci anni di Centrosinistra ora inizia l’era Rocca. Giorgia Meloni, oltre al governatore, ha certamente detto l’ultima parola per cercare di mettere in ordine tutte le caselle. Una cosa è certa: l’ex numero uno della Croce rossa si terrà la delega alla Sanità.
REBUS DELEGHE E RIVOLTA DEL LAZIO NORD
Ha prevalso lo schema dei sei assessori a Fratelli d’Italia, due alla Lega e due a Forza Italia. La presidenza dell’aula andrà a Fratelli d’Italia, con il grande sconfitto, Pino Cangemi, ad accontentarsi della poltrona di vice presidente dell’aula.
Braccio di ferro fra FdI e FI sulla delega all’ambiente. Uno scontro consumatosi sull’asse Roma-Latina. Forza Italia dovrebbe avere l’assessorato all’Ambiente, con Giuseppe Schiboni. Ma sulla delega di quest’ultimo si è consumato un braccio di ferro con Fratelli d’Italia, in particolare con i Gabbiani di Rampelli, che hanno spinto per Elena Palazzo. Non si esclude un dirottamento dell’ultimo momento per Schiboni: alla Scuola se non addirittura al Personale.
Vice di Rocca sarà Roberta Angelilli che avrà le Attività produttive. Quindi Giancarlo Righini, Fabrizio Ghera e Massimiliano Maselli. Al primo dovrebbero andare le deleghe di Bilancio e Agricoltura. A Ghera dovrebbero spettare sicuramente i Rifiuti e molto probabilmente l’Urbanistica. A Massimiliano Maselli andranno le Politiche sociali e della Casa. A far ritardare gli annunci c’è stato un problema all’interno di Fratelli d’Italia. Faceva parte della giunta Fabio Tagliaferri, coordinatore di Frosinone. Una nomina che ha mandato su tutte le furie la provincia di Viterbo e in particolare il deputato Mauro Rotelli. Ad avvantaggiarsi della disputa sarà così Michele Pasquale Nicolai, eletto a Rieti in Fdi a cui dovrebbe andare la delega al Turismo. Nel tardo pomeriggio di sabato lo stesso Nicolai è tornato in discussione, con un possibile nome a sorpresa, sempre dalla provincia di Rieti.
A Viterbo, per la precisione a Daniele Sabatini, potrebbe spettare la carica di capogruppo, oppure un’ulteriore poltrona nell’ufficio di presidenza. Al vertice dell’aula ci sarà Antonello Aurigemma. In giunta il partito di Salvini dovrebbe piazzare Pasquale Ciacciarelli (per lui delega a Trasporti, Lavori pubblici, Mare e porti) e Simona Baldassarre che gestirà le Politiche culturali, gli enti locali e le Pari opportunità. Traslocherà dal Parlamento europeo, accettando quel che Anna Cinzia Bonfrisco ha invece rifiutato. In Forza Italia, a sorpresa, spunta il nome dell’ex leghista Luisa Regimenti, vicina a Tajani. Per lei le deleghe a Scuola, Lavoro e Formazione.
UDC ‘FURIOSO’
Chi non è affatto contento è l’Udc che sembra velatamente minacciare l’appoggio esterno. Sia il consigliere neoeletto dello scudo crociato, Nazzareno Neri, che il segretario regionale del partito, Marco Di Stefano, hanno pubblicato su Facebook un eloquente post fotocopia: “Mi sembra che non ci vogliono in maggioranza, ce ne faremo una ragione lunedì”. Poco fa Neri ha rincarato la dose: “Ormai dalle agenzie di stampa e dai giornali leggiamo tutto e il contrario di tutto con l’unica costante di vedere l’Udc completamente assente nel dibattito interno al centrodestra- ha scritto in una nota- La sensazione è che, vista ormai la prolungata assenza di dialogo con il presidente Rocca, sia stato dato il benservito ad un partito della coalizione che ha vinto le elezioni. Rocca ci sta estromettendo dal governo della regione relegandoci di fatto ad un appoggio esterno. Abbiamo presentato le nostre liste e ci siamo candidati non solo per partecipare in maniera simbolica, ma per assumere insieme al governatore Rocca la responsabilità di guidare la Regione Lazio con lealtà e serietà. Troppo importante è il compito che ci attende per pensare di nascere in questa maniera, mortificando questo o quell’alleato”. Solo oggi i verdetti di una lunga trattativa dalla quale il centrodestra non ne esce con un’immagine esaltante.