La guerra e il prezzo sciagurato delle materie prime fanno saltare l’assunzione in Ciociaria di 5630 lavoratori

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Sono 359mila i lavoratori ricercati dalle imprese del Lazio per il mese di marzo, 41mila in più (+13,0%) rispetto a febbraio e 67mila in più (22,9%) rispetto a un anno fa. Lo attesta il recentissimo report Excelsior-Camere del Lavoro.

Tiene quindi la domanda di lavoro, sebbene in un quadro di crescente incertezza per le conseguenze della guerra in Ucraina e la preoccupante crescita dei costi energetici e delle materie prime, fattori che stanno mettendo a forte rischio la ripresa economica.

Nelle previsioni delle imprese cresce ancora la difficoltà di reperimento che si attesta al 41,1% delle entrate programmate, in aumento di quasi 9 punti percentuali rispetto a marzo 2021 quando erano difficili da reperire il 32,2% dei profili ricercati.
Vediamo nel dettaglio della nostra provincia chi e con quale qualifica avrebbe potuto entrare nel mondo del lavoro se il maledetto combinato disposto dell’aumento delle materie prime e il deflagrare del conflitto russo ucraino non avessero compromesso seriamente la possibilità per giovani e non solo di ottenere un posto di lavoro.

I lavoratori previsti in entrata per gruppo professionale in Ciociaria, per il mese di marzo sarebbero potenzialmente 1860 così ripartiti: dirigenti, professioni specializzate e tecnici 15%; impiegati, professioni commerciali e nei servizi 23,1%; operai specializzati, conduttori di impianti e macchine 47,2%; professioni non qualificate 14,2.

All’industria potrebbero essere destinati il 44,8 dei lavoratori, ai servizi il 55,2% per un totale marzo-maggio 2022 di 5.630 nuove assunzioni e un tasso d’entrata del 2,3%. L’aumento sconsiderato delle materie prime e le bombe dello zar Putin hanno mandato tutto in vacca.

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