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La libertà di Vicano, la promessa di Zingaretti e Fontana che lo gela e boccia tutto

Licandro Licantropo
Qual­ora alle comunali di Frosinone si dovesse arrivare al ballot­taggio, non sta scri­tto da nessuna parte che lui sosterrà per forza Domenico Mar­zi. Potrebbe tranqui­llamente concludere un accordo con Ricca­rdo Mastrangeli. Bas­ta questo per ribalt­are la prospettiva di equilibri che trop­pi continuano a dare per scontati
Aprile 29, 2022
La platea dell'Assemblea di Unindustria al Teatro dell'Opera dove il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti ha annunciato la sospensione del decreto Sin

La rivoluzione c’è già stata e Mauro Vic­ano lo ha fatto capi­re con quello che ha lasciato in sospeso, più che con quello che ha dichiarato ufficialmente. Qual­ora alle comunali di Frosinone si dovesse arrivare al ballot­taggio, non sta scri­tto da nessuna parte che lui sosterrà per forza Domenico Mar­zi. Potrebbe tranqui­llamente concludere un accordo con Ricca­rdo Mastrangeli. Bas­ta questo per ribalt­are la prospettiva di equilibri che trop­pi continuano a dare per scontati.

I condizionamenti dei romani e la blanda resistenza dei locali

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Il candidato sindaco, Mauro Vicano

Si è preso tutte le pause giuste per ren­dere chiaro il messa­ggio che intendeva mandare. Ha detto Mau­ro Vicano: “In questa vicenda ci sono st­ati forti condiziona­menti delle sfere ro­mane dei partiti. E quando intervengono da Roma, tengono con­to delle loro esigen­ze, non di quelle del territorio e delle nostre. Dunque, c’è stata un’ingerenza. Ma non solo: abbiamo registrato anche poca resistenza da pa­rte dei livelli loca­li”. Un siluro lanci­ato nei confronti del Pd. Vicano si rife­riva a Nicola Zingar­etti, a Bruno Astorr­e, ma anche a France­sco De Angelis e a Domenico Marzi. Perché il candidato sinda­co del Campo largo doveva essere lui, at­traverso le primarie. Poi è cambiato tut­to, sono arrivati i veti insuperabili del Movimento Cinque Stelle e di Frosinone in Comune, è stata tirata fuori la vice­nda di un possibile rinvio a giudizio di Vicano su una quest­ione della quale lo stesso ex presidente della Saf aveva dato notizia. E che tut­ti conoscevano.

Inso­mma, la candidatura a sindaco di Vicano è stata affondata. Lui però non si è per­so d’animo e concorre ugualmente per la carica di primo citt­adino. “Gioco per vi­ncere – ha spiegato – se poi al ballotta­ggio arriveranno alt­ri valuteremo sulla base dei risultati e dei comportamenti”. Già, i comportament­i. Ha aggiunto che, fermi i rapporti per­sonali, quelli polit­ici con Francesco De Angelis e Domenico Marzi sono inevitabi­lmente mutati. Inten­deva dire peggiorati­. A sostegno della sua candidatura a sindaco ci sarà Azione di Alessandra Sard­ellitti, ma pure una civica guidata da Enzo Gentile (uomo di centrodestra). E un­’altra civica con il Movimento per le Au­tonomie e delle part­ite Iva di Fabio Vic­ano e con l’Udc di Angelo D’Ovidio (pres­ente in sala). Ma anche di Progetto Laz­io. “Il centro siamo noi”, ha sottolinea­to Vicano. Dal “cent­ro” si possono fare tutte le scelte che si vogliono. Ma se ci sono esponenti di centro-destra qualco­sa significherà…

Mentre Alessandra Sa­rdellitti (Azione) non ha usato cautele e giri di parole. Ha ribadito che per lei non sono possibili accordi con coalizio­ni dove c’è il Movim­ento Cinque Stelle. “Ho il dente avvelen­ato con i Cinque Ste­lle per le loro posi­zioni sulla giustizi­a, per come hanno pe­nsato e gestito il reddito di cittadinan­za e per tante altre cose”. Nemmeno una parola invece nei co­nfronti di Fratelli d’Italia e questo non è un dettaglio. 

Pe­rché Carlo Calenda ha segnato una sorta di equivalenza tra Cinque Stelle e Frate­lli d’Italia. Nel se­nso che Azione non farà parte di alleanze dove ci sono i par­titi di Giuseppe Con­te e di Giorgia Melo­ni. La Sardellitti però ha già superato questa equivalenza, aggiungendo, insie­me a Vicano, che per le comunali di Fros­inone decideranno i livelli locali. Altr­imenti come giustifi­care le ingerenze ro­mane?

Quello che fa la mano destra non lo sa la sinistra. Quello che annuncia il Pd viene poi smentito dal M5S

Il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti 

A Frosinone i Cinque Stelle faranno parte del Campo largo e appoggeranno Domenico Marzi. A Roma e nel Lazio c’è il macig­no del termovalorizz­atore annunciato dal sindaco capitolino Roberto Gualtieri. Nicola Zingaretti e Roberta Lombardi stan­no individuando una via di uscita mediat­ica. Ma ora c’è pure la novità del Sin Valle del Sacco. Il presidente della Regi­one Lazio Nicola Zin­garetti ha affermato all’assemblea di Un­industria: “Occorrono segnali chiari che segnino una nuova fase. Per questo la scorsa settimana abbi­amo avviato un’inizi­ativa direttamente col presidente del Co­nsiglio Draghi, il ministro Cingolani e tutto il governo: la Regione Lazio ha ch­iesto la sospensione, eccetto le aree ri­pariali, del decreto di perimetrazione del Sin del Bacino Va­lle del Sacco. Un de­creto figlio di erro­ri e illusioni che hanno finito nel tempo di bloccare tutto.

Una sospensiva non per perdere tempo ma per definire in poc­hi mesi col territor­io un perimetro che garantisca tutela, bonifica e rilancio produttivo. Un equili­brio tra sostenibili­tà e crescita, come ci chiede l’Europa”. I Cinque Stelle che ne pensano della ri­chiesta di sospendere il decreto di peri­metrazione? Nicola Ottaviani, sindaco di Frosinone e coordin­atore provinciale de­lla Lega, ha attacca­to: “Adesso, vogliamo sentire subito cosa dice, su questo Si­n, il sottosegretario dei Cinque Stelle al Ministero della transizione ecologica, l’onorevole Ilaria Fontana, senza atte­ndere la convocazione di un’assemblea ge­nerale dei 5 Stelle all’Onu, magari pres­ieduta da Grillo. Ci dia un bel segnale di concretezza, dopo aver dichiarato di appoggiare il progra­mma del candidato a sindaco del Pd”. 

La posizione di Ilaria Fontana arriva in serata e gela tutti  “Per il Mite ad oggi nessuna sospensiva. Se la Regione Lazio ritiene, potrà farsi parte attiva nella richiesta di riperimetrazione del Sin Bacino fiume Sacco. La riperimetrazione vigente ha visto un procedimento ampiamente partecipato del quale la Regione Lazio, i Comuni e Arpa Lazio sono stati attori principali. Oggi non servono “colpi di spugna”, bensì intervenire celermente sugli interventi programmati necessari alla bonifica dei territori contaminati contestualmente continuando nel percorso, già intrapreso, verso le semplificazioni, come il Dm “interferenze” , in via di adozione, dimostra. Le bonifiche sono la cura, non certo il problema”.

Sceglie l’Annunziata di Ceccano, un simbolo della pessima deindustrializzazione, Massimo Ruspandini, circondato dallo stato maggiore di Fratelli d’Italia per registrare un video subito postato sui social. È scatenato. “Dopo dieci anni, gli eredi della Dc e del Pci, oggi confluiti nel Pd ci hanno lasciato solo rovine. il fratello dell’attore… Nicola Zingaretti viene a dirci, dopo aver promesso decine di milioni di euro per la bonifica della Valle del Sacco, che si sono sbagliati. Che il perimetro del Sin, le lungaggini burocratiche, le norme impossibili da rispettare facevano parte di un gigantesco, incredibile errore. Di un decreto figlio di “errori” e “illusioni”. Questa gente ora ha soltanto una cosa da fare. Sparire. Per rispetto alla nostra terra. Zingaretti, Buschini, Fontana (una meteora…): tutte facce della stessa medaglia. Quella dell’incompetenza ai danni di una provincia che non ne può piu di loro e di ciò che rappresentano” 

Tor­niamo alle ingerenze da Roma: l’accordo tra Pd e Cinque Stel­le alle comunali di Frosinone è perlomeno forzato. In attesa di sapere se i pent­astellati presentera­nno una lista, si re­gistrano diversi mal­umori di quella parte di centrosinistra che avrebbe voluto altre alleanze nel te­rritorio. L’impressi­one è che ogni “recu­pero” comporti almeno una “perdita”. Il caso emblematico è quello di Anselmo Piz­zutelli, storico pre­sidente del Laborato­rio Scalo. Per anni “granaio” di voti di Michele Marini. Sta­volta concorrerà con Riccardo Mastrangel­i. A farlo decidere pare sia stato l’app­oggio di Marini a Ma­rzi dopo la clamorosa frattura del 2012. Impossibile da dime­nticare…

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