Rieti nelle mire della mafia nigeriana che vuole il controllo del mercato della droga. Nello scarno paragrafo, che l’ultima relazione semestrale al Parlamento redatta dalla Direzione Investigativa Antimafia (DIA) riserva alla provincia di Rieti, emerge come le attività investigative e di monitoraggio del territorio abbiano evidenziato la presenza operativa di una cellula organizzata di matrice nigeriana (in particolare alcuni arrestati risulterebbero appartenere ad un’organizzazione criminale denominata BLACK AXE con vertici in Nigeria) che sarebbe riuscita “a imporsi come vera e propria organizzazione criminale, attiva in quel territorio nello spaccio di diverse tipologie di stupefacenti tra cui eroina, marijuana e cocaina”.
L’organizzazione criminale di matrice africana sarebbe giunta nel reatino dall’area della Capitale, dove già era operativa in precedenza, ma meno strutturata “rispetto ai ben più radicati gruppi balcanici”.
L’attenzione investigativa posta su tali soggetti operanti a Rieti e provincia ha condotto la Polizia di Stato ad operare l’arresto, lo scorso mese di gennaio, di cinque nigeriani, tutti accusati di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Due di loro sono finiti dietro le sbarre. Il G.I.P. del Tribunale di Rieti, infatti, accogliendo le richieste del pubblico Ministero titolare dell’indagine ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di due soggetti coinvolti, di cui uno irregolarmente stabilitosi sul territorio nazionale e l’altro titolare di un permesso di soggiorno per motivi umanitari, in quanto erano abitualmente dediti a spacciare stupefacenti di tipo eroina per le vie del centro storico reatino.
Il rapporto segnala inoltre la particolare attenzione che gli investigatori stanno tenendo in merito ai rapporti e conseguenti canali di approvvigionamento, verso il reatino, delle sostanze stupefacenti da parte di soggetti vicini ad ambienti di matrice ‘ndranghetista e camorrista, operanti nel quartiere romano di Tor Bella Monaca.