La filosofia di Ruspandini è la spasmodica ricerca della normalità: dietro il successo del deputato di Ceccano una strategia messa a frutto negli anni. Spazio a giovanissime e donne, occhio attento agli arrampicatori, fuga dai top-player e dagli aspiranti fenomeni.
Il vincitore delle Regionali 2023 è soprattutto lui. La sua lista porta alla Pisana due consiglieri: Daniele Maura e Alessia Savo. “Il merito principale è sempre di Giorgia, noi serviamo – si schernisce il deputato – al massimo per eseguire bene il suo modo di vedere la politica”. Ma un dato è certo. Ruspandini questa volta non ha sbagliato nulla: previsioni, dinamiche del voto, presenza del partito stratificata sulla provincia, massimo equilibrio territoriale della lista. E come al solito non si è fatto prendere dalla voglia di strafare. Quella che, per esempio, ha tradito Abbruzzese e Ciacciarelli. Concentrati a preparare l’exploit delle preferenze. Distratti nel valutare la pericolosità di una lista troppo debole per acciuffare il quorum… Errori che possono segnalare una vita politica. Come il brindisi prima dell’apertura delle urne del 2018.
La normalità di Ruspandini sta nella conduzione di un partito del 30% monolitico, senza correnti, dove latitano le “star” pronte a contestare tutto e tutti. Ricordate il Pdl? Le opposte fazioni? Le campagne elettorali a suon di centinaia di migliaia di euro? Il controllo del territorio che sembrava una sessione aperta dodici mesi del calciomercato?
Fratelli d’Italia in Ciociaria vince con il trionfo della normalità. Elevando a interlocutori privilegiati giovani eletti per la prima volta in consiglio comunale. Sindaci, come Caligiore e Fiordalisio, che quando scrivono i numeri delle preferenze emettono sentenze. Altro che sondaggi.
Gente come Del Brocco, Santucci, Aceto, Bruni, Ambrosetti, Tagliaferri, Petrucci, Papetti che prende impegni e li mantiene. Senza troppe storie. Senza chiedere ristori, promozioni, poltrone o prebende.
Ruspandini ha amalgamato anime diverse intorno ad una crescita, ad una strategia, ad un modello diverso. Al primo posto “la gente normale” come normale vuole che sia la crescita del suo partito che è prima di tutto il partito di Giorgia. Prima “la gente normale”. Prima di tutto e di tutti. Dei professoroni a caccia di consulenze, degli imprenditori che cercano di cogliere l’attimo, dei gruppi di potere che ora scoprono, anche un pò allarmati, la potenza della “normalità”.
E non era facile mettere attorno ad un disegno “normale” che rifugge dalle esaltazioni del potere e del comando, gente come Alessia Savo, Antonello Iannarilli e Gabriele Picano. Altrove (anche giustamente) trattati da “pezzi da novanta”. In Fratelli d’Italia pronti a rimettersi in gioco. Consapevoli che la normalità sarà pure dura da digerire. Ma di solito non ha bisogno di “bari” e di “carte truccate”. Come sovente accade e continua ad accadere altrove.