Diciamolo senza ipocrisie. Con tutte le cautele del caso, c’era una curiosità assoluta per l’esordio di Federico Cinà in un mille, che poi rappresentava anche il suo esordio assoluto in un tabellone ATP, dopo la bella esperienza del Challenger di Hersonissos, dove ha perso in finale dal bulgaro Kuzmanov.
Ebbene, il risultato è stato persino superiore alle aspettative dei curiosi, degli ammiratori della prima ora e di quanti invece avanzavano qualche dubbio sull’opportunità di farlo misurare con il numero 64 del mondo. Federico infatti, come tutti sanno, ha vinto. E ha vinto in due set, contro un giocatore che appena quindici giorni prima si era preso il lusso di battere Alexander Zverev, numero due del mondo, nei quarti del torneo di Rio.
Il repertorio sfoderato dal giovane siciliano, che compirà 18 anni il 30 marzo, è stato davvero completo. Eccellente nei fondamentali da fondo campo, in particolare incisivo con il rovescio lungolinea, ha esibito anche una certa padronanza nelle variazioni, che di solito per i giocatori molto giovani sono un territorio pressoché inesplorato, almeno in funzione della direzione che il tennis sta prendendo.
Ma la vera prova di forza il nostro giovane portacolori l’ha data allorquando ha dovuto superare le difficoltà fisiche che d’improvviso si sono manifestate, proprio mentre si accingeva a concludere vittoriosamente il match contro il rivale argentino.
Preda di crampi che ne riducevano sensibilmente la mobilità, Cinà non ha mollato la presa ed è riuscito a vincere con le armi che aveva a disposizione in quel momento: risposte forzate, servizi al fulmicotone e, ad onor del vero, anche una certa collaborazione da parte di un Comesana evidentemente disorientato.
E’ finita in gloria, con quel pizzico di fortuna che pure di regola sorride ai predestinati, e così Cinà si è issato al secondo posto nella classifica italiana dei… successi precoci nei 1000. Indovinate un po’ chi è al primo posto? Naturalmente Jannik Sinner, che più giovane di un paio di mesi rispetto a Cinà batte Johnson a Roma, agli Internazionali d’Italia.
Il precedente è di buon augurio e non deve generare pressioni inutili. Cinà dovrà compiere il suo percorso nei tempi e nei modi che il suo fisico e la sua maturazione tecnico tattica richiedono. Il secondo turno contro Dimitrov sarà una vacanza premio in quello che a breve potrebbe diventare il suo mondo.
Note meno liete da Mattia Bellucci, battuto a sorpresa e in due soli set dal taiwanese Tseng, non certo un ostacolo insormontabile per un giocatore con le qualità di Mattia.
E oggi, nel pomeriggio italiano, è arrivato l’ennesimo ko anche per Cobolli, che ha iniziato come peggio non avrebbe potuto questo 2025. Contro Agustin Tirante, altro giocatore non proprio straordinario, il romano ha perso in tre set, facendosi rimontare dal 3-1 in suo favore nel terzo e decisivo parziale. Per fortuna a tenere alta la bandiera tricolore ci ha pensato nel tabellone femminile Jasmine Paolini, che ha regolato con doppio 6-4 la Sramkova guadagnandosi il visto per il terzo turno.