Uno studio realizzato dall’Università Roma Tre, fissa gli interventi anti-erosione da fare investendo fino al 2025 ben 8,9 milioni di euro. Il progetto di ricerca è stato redatto dal Dipartimento di Ingegneria di Roma Tre nell’ambito dell’accordo di cooperazione istituzionale denominato ‘Analisi di supporto al Piano della Costa della Regione Lazio’. Una chance per infrastrutture, attività turistiche e ambiti naturali ad elevata valenza ambientale in grande pericolo. Sono previsti sia nuovi interventi che interventi di manutenzione, integrazione e gestione di opere esistenti o già finanziate. I primi riguardano il ripascimento protetto da barriera e pennelli nella zona delle Saline Sud, a Tarquinia, oltre al rinforzo della duna, il ripascimento nell’area della palude Torre Flavia, a Ladispoli, il ripascimento protetto da barriera e pennelli a Fregene Nord, nel Comune di Fiumicino, il ripascimento a Macchia Stagneto, sempre a Fiumicino, e il ripascimento protetto da barriere e pennelli a Castel Fusano.
LA REGIONE INTERVIENE
Per quanto riguarda invece la manutenzione, la riqualificazione, l’integrazione e la gestione di interventi esistenti o già finanziati, la giunta regionale presieduta da Francesco Rocca ha deciso di procedere con il dragaggio periodico della foce del fiume Fiora e con un intervento di ripascimento globale a Montalto di Castro, con una ricarica della scogliera nella zona del castello Odescalchi a Santa Marinella, con la trasformazione delle barriere emerse in sommerse e con i pennelli nella zona Nord di Isola Sacra, nel Comune di Fiumicino, con il ripascimento, utilizzando 200mila metri cubi di sabbie dragate nel porto di Anzio sul Lido di Cincinnato, sempre ad Anzio, e, ancora nella città neroniana, con la ricarica delle scogliere esistenti a Capo d’Anzio. L’esecutivo regionale ha inoltre deciso di dragare le foci dei canali Rio Martino, la Bufalara,di Caprolace, di Caterattino edi Torre Paola tra Latina e Sabaudia, effettuando nella stessa zona interventi di ripascimento e di rinforzo delle dune. Stabilito infine di riqualificare, con la trasformazione delle barriere emerse in sommerse e con dei pennelli, la zona di Torre Olevola, a San Felice Circeo, di integrare il progetto in corso con il ripascimento, impiegando 250mila metri cubi di sabbie dragate dal porto di Terracina, al Lido di Enea e a Porto Badino, sempre a Terracina, e di integrare il progetto in corso con il ripascimento, utilizzando altri 250mila metri cubi di sabbie dragate dal porto di Terracina, tra il Lido il Tucano e la foce del Santa Anastasia e ad est della foce del canale, a Fondi. Opere a cui è stato dato l’ok evidenziando che la difesa dei litorali va inquadrata nel contesto di un’azione integrata a medio- lungo termine, in cui devono essere considerati gli effetti diretti dell’erosione costiera e dei cambiamenti climatici e quelli indiretti che riducono in generale la resilienza delle spiagge.
IL CASO LATINA
Relativamente al lido di Latina abbiamo un finanziamento di 5,5 milioni di euro (amministrazione Zingaretti). A giugno di quest’anno lo studio Duomi ha consegnato al Comune il progetto definitivo allargando la visuale a tutto il nostro litorale che, secondo i suoi calcoli necessiterebbe di opere per 28 milioni di euro. Una cifra di gran lunga superiore al finanziamento già stanziato e al milione di euro previsto a carico del Comune. Gianluca Di Cocco, assessore alla Marina, si è attivato presso la Regione Lazio innanzitutto per chiedere una proroga sui lavori al fine di non perdere il finanziamento: “Abbiamo concordato di procedere con l’affidamento di un primo lotto per le opere progettate da 6,5 milioni di euro”. L’intenzione è quella di procedere con il primo stralcio del progetto definitivo revisionato per l’importo a oggi stanziato, che dovrà essere sottoposto a Valutazione di impatto ambientale e Valutazione di incidenza ambientale mediante la procedura di autorizzazione unica regionale, finalizzate anche all’acquisizione dei nullaosta dell’Ente Parco nazionale del Circeo, dei Comuni limitrofi, della capitaneria di porto e degli altri enti competenti. L’intervento dovrà essere obbligatoriamente rendicontato entro il 31 dicembre 2025. Questo sta a significare che il cantiere, ricevuti i pareri positivi, dovrà essere aperto entro la primavera del 2024. La fase più importante sarà la valutazione impatto ambientate di quest’autunno. Li sicuramente servirà lo sforzo di tutti. Se tutto procede senza intoppi il cantiere sarà aperto nell’autunno 2024, in primavera ci sarebbero le procedure di affidamento.