Angelo Aliquò è stato nominato direttore generale dell’Azienda Ospedaliera San Camillo di Roma. Uno dei più grandi e prestigiosi ospedali d’Italia. Il manager siciliano ormai da un paio di anni miete successi nel Lazio. Nel giugno del 2022, ha vinto la selezione come nuovo Direttore Generale dell’Asp di Frosinone. Nell’incarico di durata triennale da dg dell’Asl di Frosinone sottoscritto da Aliquò il 3 giugno del 2022 era previsto che la Regione avesse la facoltà di variare l’azienda di assegnazione del direttore generale “senza che ciò modifichi la durata o le altre condizioni del contratto”. Quindi nel giro di pochi mesi è passato alla direzione di uno dei più rinomati ospedali italiani: L’Istituto nazionale di malattie infettive “Spallanzani”.
LA SICILIA COME TRAMPOLINO DI LANCIO
Conosce bene il mondo della politica sanitaria: Aliquò è stato più volte componente della segreteria tecnica dell’assessorato regionale alla Salute della Sicilia, l’ultima volta da coordinatore. Può vantare poi una lunga esperienza nell’amministrazione pubblica: per due mandati è stato sindaco del Comune di Gratteri, nelle Madonie. In quell’area ha ricoperto poi per due anni l’incarico di commissario straordinario del Parco delle Madonie.
IL CASO DELLA COMPAGNA
A fare scalpore due estati fa il trasferimento in comando della compagna, medico, da Ragusa a Frosinone. L’allora consigliere regionale di FdI Massimiliano Maselli, oggi assessore ai Servizi sociali, tuonò sul provvedimento, attaccando la vecchia amministrazione Zingaretti. “Quanto volte abbiamo sentito parlare l’ormai ex presidente Zingaretti di meritocrazia e trasparenza nella sanità laziale -affermò Maselli- Eppure succede che alla Asl di Frosinone, il direttore generale Angelo Aliquò, insediatosi lo scorso giugno, abbia trovato a tempo di record modo e maniera di trasferire ‘in comando’ a Frosinone la compagna Paola Santalucia, assunta a tempo indeterminato presso l’azienda sanitaria di Ragusa da dove, guarda caso, proviene proprio Aliquò che di quella Asl è stato direttore generale. Tutto a norma di legge? Può anche darsi, ma rimane il fatto che motivi di opportunità e di ragioni etiche avrebbero dovuto suggerire all’incauto Aliquò di evitare che la Asl di Frosinone diventasse una sorta di azienda di famiglia. Capisco che il tragitto da Roma a Ragusa è piuttosto lungo, ma a tutto c’è un limite. Mi sembra che la sanità frusinate abbia problemi ben più seri da affrontare”. A distanza di due anni, Aliquò viene nuovamente premiato con un grande Hub del Lazio: il San Camillo. Anche per Rocca dunque, Aliquò è un manager di assoluto valore.