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La tenuta della Meloni. In calo Salvini e Schlein. Mastrangeli con il pilota automatico: a bagnomaria dissidenti e opposizioni

Massimo Pizzuti
Novembre 15, 2023

Sondaggi politici molto attesi (oltre che attendibili) in questo particolare momento. Intanto per il contesto nel quale il Paese si sta muovendo: manovra economica, scenario internazionale, proposta di riforma incentrata sul premierato, polemiche sullo sciopero. I risultati delle rilevazioni di Swg sono il frutto di elaborazioni effettuate dall’8 al 13 novembre. Tra i partiti maggiori è prevalente il segno “-“, con diverse e importanti sfumature però. La flessione di Fratelli d’Italia è minima, dello 0,1. Il partito di Giorgia Meloni rimane saldamente in testa con il 29,1%. Saliscendi degli alleati invece: la Lega è al 9,4% e perde lo 0,4, nonostante l’attivismo di Matteo Salvini, al quale la premier Giorgia Meloni guarda non senza dubbi e perplessità. La linea aggressiva del Carroccio, almeno per il momento, non paga. Mentre Forza Italia sale dello 0,3 e si stabilisce al 6,7%. Gli “azzurri” di Antonio Tajani negano, ma in realtà cominciano a fare un pensierino serio al secondo posto nell’alleanza di governo.

Tra le opposizioni, il Partito Democratico cede lo 0,3 e con il 19,7% torna a scendere sotto la soglia (perfino psicologica) del 20%. Nella settimana del rumoroso ritorno in televisione del fondatore Beppe Grillo, il Movimento Cinque Stelle cede lo 0,2 e si piazza al 16,2%. Forse che il tentativo di ritorno al Campo largo non porta bene alle due principali forze dell’opposizione?
Azione di Carlo Calenda arretra dello 0,1 e  si ferma al 3,9%. Mentre Italia Viva di Matteo Renzi avanza dello 0,2 e raggiunge la cifra tonda del 3%. Guadagno di un decimale anche per +Europa (2,5%) e Noi Moderati (1,1%). Stabile al 3,6% l’Alleanza Verdi-Sinistra di Fratoianni e Bonelli. Quindi tutti gli altri partiti. Risultati dei sondaggi particolarmente attenzionati dalle forze politiche perché alle europee di giugno (la madre di tutte le rese dei conti) si voterà con il proporzionale. Inoltre, a ormai quattordici mesi dalla vittoria alle politiche del settembre 2022, Fratelli d’Italia resta intorno al 30%.

A dimostrazione che evidentemente l’azione del Governo Meloni non dispiace agli italiani. Mentre il Partito Democratico, pur non lasciando più scoperto il fianco sinistro, non riesce a mettere insieme uno straccio di coalizione che possa rappresentare una seria alternativa di governo. Lega e Forza Italia si dimostrano alleati preziosi, ma entrambi hanno meno di un terzo delle percentuali di Fratelli d’Italia. Mai la leadership del centrodestra aveva avuto queste proporzioni. E’ scontato che i sondaggi stabiliscono i rapporti di forza dappertutto: dal livello nazionale a quello locale, dove comunque c’è chi preferisce continuare a negare l’evidenza e a non prenderne atto. Per esempio la Lega in provincia di Frosinone: basta vedere quello che sta succedendo nelle trattative politiche per le comunali di Cassino.

FROSINONE: MASTRANGELI TIRA DRITTO

Il sindaco del capoluogo è convinto di quello che sta facendo, ha spostato il baricentro della sua azione completamente sul piano amministrativo, ascolta tutti ma decide da solo. Il nuovo assetto della viabilità a De Matthaeis si inserisce nel “pacchetto” delle misure sulla mobilità urbana dell’ultimo anno. Inevitabili i disagi (come per ogni novità), ma Riccardo Mastrangeli confida nei risultati nel medio e nel lungo periodo. Sul Palazzetto Coni di piazza Martiri di Vallerotonda si aspetta il voto favorevole del consiglio comunale sulla sua proposta. Farà la medesima cosa sullo Stadio del Nuoto. Diversi assessori e consiglieri comunali in questi giorni gli hanno chiesto (o fatto capire) che sarebbe preferibile recuperare i “dissidenti” piuttosto che progettare aperture nei confronti di gruppi o esponenti eletti nell’opposizione. Riccardo Mastrangeli non è affatto convinto da questo ragionamento, tuttavia non chiude la porta. Servirebbero però delle novità concrete. Per esempio il sostegno esplicito, magari scritto, al documento di fiducia che Anselmo Pizzutelli, Giovanni Bortone e Maria Antonietta Mirabella non hanno firmato a ottobre. La previsione è che non ci sarà. In questa fase, però, lo stallo non dispiace al Sindaco. Tutt’altro.

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