Le tecnologia aiuta. Velocizza i tempi. Evita le file. Come no. A condizione che funzioni tutto il resto. Prendiamo la nuova app creata per le prenotazioni sanitarie che verrà presentata oggi alle 15. Il “fai da te” con il pc è una gran cosa. Non però quando il 30% degli appuntamenti per visite specialistiche ed esami diagnostici è “fuorilegge” perché non rispetta i tempi massimi previsti dalla norma. Nonostante il ripristino del portale di monitoraggio hackerato il luglio scorso, le liste d’attesa nel Lazio conservano il loro carattere distintivo: sono lunghe come la barba di Mosé. Entrando nel dettaglio si ricava come siano praticamente azzerate le possibilità di prenotazione nei tempi previsti per quanto riguarda la Tac dell’addome e della rachide e speco vertebrale.
In tutte le strutture regionali (Ciociaria compresa) questa settimana c’è lo zero per cento di probabilità di effettuarle entro i 60 giorni previsti dalla priorità “differibile”, che vuol dire non urgente. La maglia nera va all’Asl Roma e all’Asl di Viterbo dove quasi un quarto delle prenotazioni non urgenti effettuate questa settimana ha il bollino rosso, quello con cui la Regione indica le prenotazioni entro lo standard minore del 50% nel rispetto dei tempi massimi. Nella Asl 2 Roma sono ben 12 su 59, di cui 4 azzerate. Risonanza magnetica dell’addome, del cervello, della colonna e muscoscheletrica. Seguono l’Asl Roma 4 e l’Asl Frosinone con 10 bollini rossi e San Camillo-Forlanini, Policlinico Tor Vergata e di nuovo Asl Frosinone con sette. Con questi tempi la prenotazione “fai da te” serve decisamente a poco. Anzi a nulla.