Non accenna a ridimensionarsi nel Lazio il cosiddetto “pendolarismo sanitario”, vale a dire la necessità del paziente di oltrepassare i confini della Regione pur di effettuare una visita specialistica. E ciò nonostante la Regione Lazio sia corsa ai ripari, almeno nelle intenzioni, attivando una app, la Recup Prenota Smart (RPS) con la quale ci si prenota da casa. L’app non sarebbe una cattiva idea. Peccato che quando quando si interroga il terminale ci si trova di fronte a tempi biblici per ottenere una visita specialistica. Qualche dato: per le visite urologiche attualmente vi sono 15 disponibilità però erogabili solo a metà delle Asl laziali, 5 su 10 (Asl Roma 1, 2 e 3, Asl Latina e Viterbo) oltre che da una sola azienda ospedaliera su 7 (Policlinico Umberto I). Gli esami più richiesti sono quelli dermatologici, oculistici, ortopedici, otorinolaringoiatrici e cardiologici.
Prendiamo ad esempio il primo appuntamento per una visita cardiologica con priorità programmabile: una volta attivato, il terminale evidenzia 13 disponibilità però erogabili anche in questo caso solo dalla metà delle Asl, 5 su 10 (Asl Roma 2 e 4, Asl Latina, Frosinone e Viterbo) e nessuna azienda ospedaliera. Con la prima opzione indicata per oggi (presso l’ambulatorio Vitinia) e l’ultima il 4 luglio al Poliambulatorio San Giovanni Battista o in quello di Ceccano. Oppure il 30 aprile nell’isola di Ponza, il 2 maggio a Cassino, il 5 maggio a Latina, il 10 maggio a Pontecorvo, il 17 giugno a Viterbo, il 23 a Ferentino.
Campa cavallo sperando che al cavallo non succeda, nel frattempo, qualcosa di serio.