“Dopo la scadenza della prima rata della rottamazione quater è calato il silenzio e nessuno parla del gravoso adempimento del 30 novembre p.v. ovvero della seconda rata da pagare tassativamente per non perdere il beneficio” Lo fa presente in una nota diramata oggi alla stampa e rivolta al Governo italiano, Confimprese Italia l’associazione che raggruppa migliaia di micro, piccole e medie imprese del nostro paese. “Le aziende – continua l’appello al Governo – sono particolarmente provate dalla situazione economica attuale dove il caro bollette, il caro carburanti, il caro interessi su mutui per non parlare dei prezzi al consumo e della comunicazione dell’aumento dell’Iva su determinati prodotti deliberata a partire dal 2024 nonché il problema dell’inflazione in generale, assorbono la maggior parte delle risorse economiche di cui ogni azienda dispone. La scadenza del 30 novembre, insieme al successivo pagamento degli acconti, dell’Imu, delle tredicesime da parte delle MPMI si pone in un momento delicatissimo. Si richiede, pertanto, al Governo un intervento importante che preveda lo slittamento di tale scadenza, appunto, a fine gennaio 2024 con la possibilità di concedere la remissione in bonis a qualcuno degli esclusi e di conseguenza permettere alle casse dello Stato, di incassare di più”.
“Questo rappresenterebbe – conclude la nota di Confimprese Italia – in un momento storico particolare, un vero segnale di coraggio e di considerazione verso le micro, piccole e medie imprese italiane che ormai da quattro anni sono in continua difficoltà”