E’ la gestione del servizio idrico a tenere banco in provincia di Latina. Sul piano politico è all’orizzonte il rischio di uno scontro interno al centrodestra. A lanciare il guanto di sfida è stato il senatore Claudio Fazzone. Il leader di FI ha chiesto al ministro azzurro Pichetto Fratin di verificare se sia stato legittimo il passaggio di quote da Veolia a Italgas, da settembre 2023 nuovo socio privato di Acqualatina Spa. Vale la pena di ricordare che questo passaggio fu votato più di un anno fa anche dagli stessi sindaci di Forza Italia dell’Ato 4.
LA PARTITA IN GIOCO
La linea di Fazzone sembra andare incontro alla stessa posizione assunta da Acea, che punta ad inserirsi nella grande partita della gestione idrica del pontino. Acea ha promosso un nuovo ricorso al tribunale amministrativo di Latina contro l’Ato4 e nei confronti di tutte le parti in gioco: da Acqualatina Spa a Italgas, passando per Veolia. Per Acea, vi è un’assoluta illegittimità della deliberazione “Cessione del ramo d’azienda idrico Siram S.p.A.” nella parte in cui l’Ato 4 “mediante mera presa d’atto dell’operazione Italgas/Siram (Gruppo Veolia), ha ritenuto di non dover verificare il possesso dei requisiti previsti dal bando di gara“. Tra i requisiti, ricordava Acea, il bando di gara prevedeva una gestione dei servizi dell’acquedotto, fognario e depurativo per almeno 600mila abitanti. Senza contare che dovrebbe risultare, da disciplinare del bando di gara, un fatturato, derivante dai servizi idrici, di almeno 56 milioni di euro, a fronte degli 11 milioni di euro dichiarati da Italgas. Secondo Acea, mentre la Spa romana rispetta queste caratteristiche essendo leader del settore idrico in Italia con 9 milioni di abitanti serviti, al contrario Italgas serve solo 29mila clienti. Se Acea dovesse vincere il contenzioso davanti al Tar potrebbe riaprirsi anche la partita della gestione del servizio idrico dell’Ato 4.
SINDACI IN ALLERTA
La Conferenza dei Sindaci dell’Ato 4 ha intanto approvato l’adeguamento del +3,5% delle tariffe recependo la “Deliberazione Arera n. 639/2023/R/IDR Metodo Tariffario idrico quarto periodo regolatorio (MTI-4) – Adempimenti conseguenti.” È stato così scongiurato l’aumento del 6% proposto nelle scorse settimane dal gestore Acqualatina. Sono stati 25 i voti favorevoli su 32. Hanno espresso voto contrario i cinque Comuni di Maenza, Norma, Ponza, Sperlonga e Ventotene, mentre si sono astenuti i due Comuni di Latina e Terracina. “Ringrazio la Conferenza dei Sindaci – dichiara il Presidente di Egato Gerardo Stefanelli – Con questo voto recepiamo le disposizioni obbligatorie dell’Autorità di regolazione e mettiamo al primo posto la tenuta economica degli utenti. Si è trattato di un lavoro lungo, durato sei mesi. Dal primo momento abbiamo sottolineato come l’aumento proposto dal gestore fosse insostenibile per le famiglie e, soprattutto, immotivato, visto che il futuro sia di Acqualatina che degli investimenti infrastrutturali viene salvaguardato comunque. È un segnale significativo con il quale l’Egato si è dimostrato compatto e ha confermato l’importanza del proprio ruolo. Tutti i Sindaci hanno dato prova di lungimiranza, anche Latina e Terracina che pur non essendo allineati al 100% con la nostra posizione hanno comunque deciso di astenersi e non esprimere voto contrario. Ora si apre una nuova fase”. Sostanzialmente d’accordo dunque i sindaci pontini sul contenimento degli aumenti e sullo stop ad Acqualatina. Più una tregua che una pace vera. La contesa di fondo rimane aperta.