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Lavoratori del CUP sottopagati dalle Coop, cause alla Regione per 11milioni di euro all’anno

Redazione
Centinaia di contenziosi e c’è chi propone: “Perché non stabilizzarli?”
Settembre 16, 2022
Nicola Zingaretti

Oltre 11 milioni di euro all’anno per risarcire i lavoratori dei CUP (Centro unico di prenotazione) del Lazio. Tanto potrebbero costare al Servizio sanitario regionale le centinaia di cause già avviate dal personale precario del Cup con cui vengono rivendicati i corretti inquadramenti lavorativi, coerenti con le mansioni svolte. Una situazione molto grave e che si trascina da tempo.

Il servizio CUP, come noto, è il sistema informatizzato che consente di prenotare le prestazioni specialistiche ambulatoriali erogate dalle strutture sanitarie che operano nelle varie Asl e Ospedali del Lazio; un sistema gestito dalla Regione che però lo ha sempre affidato in appalto a diverse cooperative private. Una situazione che ha generato e sta generando tutt’ora, visto il lungo lasso di tempo finora trascorso, un clima di incertezza e timori sul proprio futuro lavorativo per le persone coinvolte, a causa del continuo subentro di nuove società ad ogni rinnovo di affidamento. Inoltre ai lavoratori del CUP, in luogo del contratto per il settore terziario viene applicato un sotto inquadramento previsto per il comparto multiservizi, non coerente con le mansioni svolte, che sta generando, come accennato, notevoli contenziosi.

Inoltre, le procedure di gara per la selezione delle cooperative a cui affidare il servizio CUP puntano ad ottenere i maggiori risparmi, incidendo però in questo modo pesantemente sulle condizioni contrattuali dei lavoratori.

A porre il problema sul tavolo della Giunta regionale, guidata dal Governatore Nicola Zingaretti, è stato nei giorni scorsi il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Fabrizio Ghera, che ha presentato una richiesta di chiarimenti al presidente della Regione, evidenziando la situazione di malessere registrata tra il personale interessato da tale servizio e la gigantesca mole di contenziosi già in atto che potrebbe avere una ricaduta pesantissima sui costi del Servizio sanitario regionale già in affanno da anni.

“Le procedure di gara indette dalla Regione Lazio, per la gestione del CUP, sono improntate a criteri tesi a valorizzare il massimo ribasso e pongono a rischio i livelli occupazionali nonché le condizioni salariali minime di dignità dei lavoratori – ha scritto Ghera -; infatti, ai lavoratori del CUP della Regione Lazio viene proposto un sotto inquadramento che comporta un considerevole declassamento del livello retributivo e l’applicazione del contratto del settore multiservizi in luogo di quello del comparto terziario; l’applicazione del contratto del settore multiservizi e l’inquadramento al 3° livello, non coerente con le mansioni svolte, genera considerevoli riduzioni salariarli in considerazione del fatto che il personale in questione svolge funzioni di fatto amministrative e mansioni superiori rispetto a quelle individuate dal contratto in essere”.

Per questo, l’esponente del partito di Meloni chiede se non sia il caso di valutare l’ipotesi di un’internalizzazione dei lavoratori del CUP della Regione Lazio, anche per non disperdere le professionalità acquisite, migliorare la qualità dei servizi erogati e, soprattutto, per evitare differenze retributive a parità di prestazioni lavorative, ritenendo fondamentale “valorizzare i lavoratori che da anni lavorano presso il CUP della Regione Lazio, tanto per l’esperienza maturata nel corso del tempo quanto per l’importante funzione che svolgono per il sistema sanitario, nella preliminare fase di prenotazione di visite ed esami” come accaduto, ad esempio in Puglia, dove – a seguito dell’approvazione di nuove Linee Guida sulle società in house – la Giunta regionale ha proceduto a sottoscrivere contratti a tempo indeterminato con circa duecento lavoratori precari del CUP.

Ghera chiede quindi a Zingaretti e all’assessore alla Sanità Alessio D’amato se non ritengano necessario “avviare apposite procedure selettive per titoli, che prevedano un particolare punteggio per coloro che già prestano servizio per il CUP della Regione Lazio, al fine di poter internalizzare i dipendenti che da molti anni si occupano di gestire il CUP regionale”.

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