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Lazio, Rocca: “Sulla Sanità ci sto mettendo la faccia! A Latina o Frosinone non ci sono le stesse cure che a Roma”

Cesidio Vano
“La sanità è un tema fra i più delicati, difficili, irrisolti: ne ho assunto la delega perché volevo metterci la faccia, ed è quello che sto facendo”
Maggio 5, 2023
Francesco Rocca

“La sanità è un tema fra i più delicati, difficili, irrisolti: ne ho assunto la delega perché volevo metterci la faccia, ed è quello che sto facendo”. Lo ha detto il governatore del Lazio Francesco Rocca, prendendo parte, ieri, al convegno “Sicurezza, Sanità, Università nella Regione Lazio” a cui ha partecipato assieme agli assessori Luisa Regimenti (Personale, Enti locali, Polizia locale e Sicurezza urbana) e Giuseppe Schiboni (Lavoro, Università, Scuola e Formazione, Ricerca e Merito).

Rocca annuncia “Scelte dolorose per superare il gap di cure tra Roma e province”

Sempre ieri il presidente della Regione, parlando agli Stati Generali della Professione Farmaceutica Ospedaliera e Territoriale all’interno del SSN, ha anche voluto sottolineare le discrepanze e le minori opportunità di cure che esistono tra le province e la Capitale. “Paghiamo lo scotto di una disattenzione verso la Sanità laziale che dura da molti anni e chi ci rimette di più sono, come sempre, le persone fragili – ha detto Rocca -. L’accesso alla salute non è universale in questo territorio.

Non si può dire che a Latina o a Frosinone ci sia lo stesso sistema di cure rispetto a Roma. Per risolvere questo problema sono chiamato a scelte dolorose: ciò significa operare una riorganizzazione profonda. Occorre instaurare un nuovo rapporto con le aziende ospedaliere. Bisogna ripensare tutto in maniera organica. Voi professionisti della Farmaceutica ospedaliera, in questo, giocate una partita importante. La mancanza di personale sanitario non si curerà a breve – ha aggiunto -. I benefici si vedranno fra diversi anni. Il mio cruccio è quello di riconsegnare ai cittadini del Lazio una sanità che dia dignità a ogni singolo abitante, ovunque si trovi”.

Criticità finanziarie e nei pronto soccorso: un vero dispiacere

Nel corso del convegno “Sicurezza, Sanità, Università nella Regione Lazio”, il governatore si è soffermato soprattutto sulla situazione finanziaria della Regione e sullo stato in cui versano le strutture sanitarie di emergenza: “Vedere in quali condizioni versa la sanità regionale – ha affermato Rocca – è un dolore che si accompagna ai 22 miliardi e 300 milioni che gravano sul bilancio. Dobbiamo avere il coraggio di osare – ha aggiunto-. Se non si affronta questa problematica in maniera sistemica, come abbiamo iniziato a fare, la Regione intera rischia il collasso. La situazione dei pronto soccorso – ha detto inoltre il presidente Rocca – è inaccettabile e umilia la dignità dell’essere umano. Annuncio che la stagione dei fax è destinata a chiudersi per sempre entro la metà del mese di giugno. E le liste di attesa saranno abbattute entro il 31 dicembre di quest’anno, grazie a un reale ed effettivo ingresso nel Recup delle strutture private accreditate, come da contratto. C’è un cronoprogramma in questo senso, che sarà rispettato”.

Attenzione massima al problema degli organici, alla sicurezza e alla formazione

“Esiste, inoltre, un grosso problema di carenza di personale sanitario che stiamo affrontando. I benefici, tuttavia, si vedranno soltanto nei prossimi anni”, ha proseguito il presidente Rocca. Il presidente della Regione Lazio è intervenuto anche sui temi della sicurezza e della formazione. “Sulla sicurezza – ha dichiarato – stiamo lavorando con le autorità competenti, che ringrazio, non solo per tutelare il personale sanitario che lavora di notte, ma anche per rafforzare i protocolli per la lotta alla criminalità organizzata, all’illegalità, e contrastare i tentativi di infiltrazione sul territorio. Il concetto di formazione – ha affermato il presidente Rocca – va rimodulato. È importante tener conto delle reali esigenze delle imprese. Sono ottimista, credo nella capacità dell’essere umano di poter affrontare qualsiasi sfida con determinazione e resilienza» ha quindi concluso.

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