Leandro Greco, alla vigilia di un Frosinone-Palermo di enorme importanza per le sorti di un campionato iniziato sotto i peggiori auspici, si mostra sereno e fiducioso. Ha portato il Frosinone a conseguire tre pareggi di fila, uno contro la capolista Pisa e in 10 contro 11 dall’avvio, gli altri due lontano da casa, lontanissimo, visto che i match si sono giocati a Bolzano e a Catanzaro.
Ora, negli auspici del giovane trainer e di tutti i tifosi giallazzurri, dovrebbe iniziare l’era delle vittorie. Allo Stirpe però domani sera arriva il Palermo, una squadra indicata da tutti gli addetti ai lavori tra le principali pretendenti al salto di categoria. Finora i rosanero stanno tenendo fede solo in parte alle aspettative della tifoseria siciliana, occupando l’ultimo posto utile per la post season con 16 punti all’attivo, 7 in più del Frosinone, che malinconicamente ancora regge il fanalino di coda della graduatoria.
Cosa chiede a questa gara il tecnico romano? E come intende affrontare la corazzata rosanero? “Non vi anticipo se anche stavolta ricorrerò a due punte atipiche, due giocatori veloci che non diano particolari punti di riferimento, come è avvenuto in casa del Catanzaro. Sia Canotto che Kvernadze hanno disputato una buona gara e pertanto le indicazioni specifiche sono state buone. Stavolta però potrei anche adottare una soluzione differente, vedremo”.
I tifosi non riescono a non guardare la classifica, ed è una classifica che immalinconisce: “Anche noi, inevitabilmente, dobbiamo guardarla. Però sarebbe bene ragionare in termini di progresso. Abbiamo intrapreso un percorso che dovrà portarci a compiere una vera e propria impresa, perché non ho timore di chiamarla così. I ragazzi hanno affrontato questo primo ciclo di gare con la mentalità giusta. Mi è piaciuto tanto il loro atteggiamento; la voglia e l’applicazione che hanno messo in campo sono lodevoli. Ora però bisogna crescere sotto tanti aspetti”.
Una difesa diventata solida, alla luce del solo gol subito in tre gare, ma un attacco un pochino asfittico. Dipende da un atteggiamento tattico o dalla mancanza di freddezza sotto porta?
“Ritengo che si debba crescere in modo consistente nella gestione del possesso palla. Non è una cosa che può arrivare subito, ma gradualmente. Avere maggiore proprietà in quella fase può essere un modo di difendersi e di proporsi contestuale. La squadra è attenta nelle due fasi, si applica e si sforza di ripetere in gara quel che proviamo in allenamento. Io sono fiducioso, ma naturalmente per ottenere dei buoni risultati la nostra produzione offensiva dovrà essere migliore. Guardate Ambrosino, la palla che ha dato a Garritano testimonia le sue grandi qualità. Dobbiamo aiutare questi ragazzi a tirar fuori le doti che hanno, perché posso assicurarvi che ce l’hanno”.
Argomento infortunati: purtroppo non arrivano buone notizie dall’infermeria e il tecnico ne prende atto.
“Mi dicono che nessuno dei lungodegenti e degli indisponibili delle ultime gare è nell’imminenza del rientro. Le tempistiche sono ovviamente varie, ma certamente per nessuno degli infortunati si prevede un rientro a breve. Sfrutteremo l’ulteriore pausa per mettere a punto alcuni dettagli importanti e anche per recuperare qualcuno degli infortunati”.
Il Palermo è un avversario forte e determinato, ma sarà un po’ una costante di questa stagione: “Ha una struttura di squadra importante, un attacco di qualità, ma noi siamo in grado di fare partita e vogliamo dimostrarlo domani”.
La pressione su giocatori giovani può essere un peso insostenibile?
“No, è chiaro che non bisogna esagerare con la pressione, ma se ben veicolata può diventare uno stimolo, un elemento positivo”.
Si giocherà al venerdì, nella gara che sarà l’anticipo della dodicesima giornata. Vincere è più che mai indispensabile.