Cagliari, Piacenza e Aosta. Sono queste le città d’Italia dove si vive meglio, rispettivamente per anziani, giovani e bambini. A dirlo è l’indagine sulla qualità della vita per queste tre fasce d’età realizzata dal Sole 24 Ore a partire da dati di Istat, Miur, Centro studi Tagliacarne e Iqvia. Dalla rilevazione emerge che Roma è tra le ultime posizioni per la vita dei giovani e tra le prime per quelle di chi ha più di 65 anni. Rispetto alla stessa indagine del 2021, poi, sul territorio italiano risultano in crescita i posti negli asilo nido e il numero di lauree e matrimoni, mentre si riducono la percentuale di amministratori locali con meno di 40 anni e la spesa per l’assistenza domiciliare pubblica a favore degli anziani. Va fatta una precisazione metodologica. Per quanto concerne la qualità della vita dei bambini sono stati presi in considerazione i seguenti indicatori: Tasso di fecondità – Numero medio di figli per donna. Giardini scolastici – Metri quadri per bambino 0-14 anni nel comune capoluogo. Verde attrezzato – Mq per bambino 0-14 anni nel comune capoluogo. Indice sport e bambini – “Praticanti sport agonistico 6-14 anni – scuole e risultati”. Scuole accessibili. Spazio abitativo – Mq medi per unità del settore residenziale. Delitti denunciati a danno di minori – “Infanticidi – corruzione – atti sessuali e pornografia – Ogni 10mila minori”. Asili nido – posti autorizzati – per 100 bambini di 0-2 anni. Pediatri – Professionisti attivi ogni mille residenti 0-14 anni. Edifici scolastici con la palestra. Studenti per classe – “Scuola statale primaria – secondaria di primo e secondo grado”. Edifici scolastici con la mensa. Vediamo come stanno le cose nel Lazio. Per quello che concerne la qualità della vita dei nostri pargoli la provincia meglio messa (sulle 107 analizzate) è Latina, 34esima, segue Rieti 57esima, Frosinone è 73esima, Roma 83esima, Viterbo 89esima.
Veniamo alla qualità della vita dei giovani. In questo caso sono stati presi in considerazione i seguenti indicatori: quoziente di nuzialità – Matrimoni celebrati ogni mille residenti. Età media al parto. Saldo migratori totale. Aree sportive -(mq per residenti 18-35 anni). Amministrazioni comunali under 40. Canone di locazione. Gap affitto tra centro e periferia. Imprenditoria giovanile. Bar e discoteche (ogni 10 mila abitanti tra i 18 e i 35 anni). Imprese che fanno e-commerce. Laureati. Disoccupazione giovanile. Prendendo in condirezioni questi elementi ne viene che la provincia laziale che acquista più punti è di Rieti, con un lusinghiero undicesimo posto. Latina si attesta al 34esimo posto. Viterbo al 43esimo. Frosinone al 54esimo. Fa peggio di tutti la Capitale: al 105esimo gradino.
E veniamo alla qualità della vita degli anziani. Gli indicatori utilizzati dai ricercatori sono: speranza di vita a 65 anni. Orti urbani (mq per residente di 65 anni e oltre nel comune capoluogo). Esposti per inquinamento acustico. Assistenza domiciliare. Trasporto anziani e disabili. Biblioteche. Indice di dipendenza degli anziani, Geriatri (professionisti attivi ogni 10mila residenti con 65 anni e oltre). Consumo farmaci malattie croniche. Consumo farmaci depressione. Medici specialisti. Infermieri (numero ogni 100mila abitanti di 15 anni e oltre). Nel Lazio va così. Più in cima di tutte sta Roma, quarta in graduatoria. Parecchio distaccate le altre: Latina è al 45esimo posto, Viterbo 64esimo, Ripeti è all’82esimo. Frosinone fanalino di cosa: è 89esima.