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L’insostenibile piacere della poltrona

Massimo Pizzuti
Al Comune di Frosinone la maggioranza che sostiene Mastrangeli ha retto alla prova del consiglio fissato solo in prima convocazione. Il capoluogo si riconferma capitale della trasversalità: in barba alla “politica” e alle dinamiche di Regione e Governo.
Dicembre 21, 2024

Nessuno vuole andare a casa. La seduta del consiglio comunale di Frosinone ha detto questo ieri sera. Gli schemi e i confini sono completamente saltati, sia nel centrodestra che nel centrosinistra, ma non è più questo il punto. La nuova maggioranza che sostiene il sindaco Riccardo Mastrangeli si è presentata cl completo, in 17. Vero che il presidente dell’aula Massimiliano Tagliaferri si è astenuto sulla gran parte delle delibere, ma certamente non poteva essere lui (per la carica istituzionale che ricopre) a far mancare il numero legale. C’erano anche 4 esponenti della minoranza. Vincenzo Iacovissi (Psi) non poteva mancare nel giorno in cui si votavano pratiche come l’Ufficio Europa e l’Area Vasta: lui è il presidente dell’apposita commissione e su questi temi ha fatto campagna elettorale. C’erano pure Norberto Venturi (Pd), Alessandra Mandarelli e Armando Papetti (Lista Marzi). Mentre invece non hanno risposto all’appello in 12: gli 8 “dissidenti” del centrodestra e 4 delle minoranze.
L’unica vera novità sarebbe stata rappresentata dallo scioglimento della seduta per mancanza del numero legale. Non è successo e il fatto che la maggioranza fosse al completo dimostra che Riccardo Mastrangeli vuole continuare ad andare avanti. Come gli esponenti della sua coalizione e delle opposizioni. Perché tutti sono consapevoli dei rischi di eventuali elezioni anticipate. Quanti verrebbero ricandidati? Quanti rieletti? Dopo ieri sera è chiaro che non succederà nulla: niente dimissioni di massa, niente mozione di sfiducia. Si andrà avanti con questa trasversalità tutta frusinate che non ha dinamiche politiche ma logiche del tutto personali che oggi hanno premiato Mastrangeli ma che per lo stesso motivo in un dato momento potrebbero rivoltarglisi contro.
Sbaglia chi afferma che qualcuno ha perso o ha vinto. In politica si vince quando si è coerenti con il proprio credo e con l’idea che è alla base dell’impegno con il quale ti sei presentato agli elettori. Mastrangeli nella seduta di ieri non ha ricevuto quell’elettrochoc che avrebbe potuto
cambiare il destino di questa giunta. Nel bene, con un rimpasto rinfrancante che magari avrebbe risintonizzato le frequenze della maggioranza che era stata votata nel 2022 e che governa a livello regionale e nazionale o nel male con lo stop anticipato alla legislatura.
Il dato politico è che ad evitare tutto questo sono stati il sorprendente Iacovissi che perde sorprendentemente lo “status” di oppositore (e non ci venga a dire che il problema era la delibera sull’Area Vasta…) e la coppia MandarelliPapetti che avrebbero molto da spiegare su questa singolare offerta di sostegno ad un’amministrazione alla quale si erano ferocemente opposti al momento del voto.

UN PASSO INDIETRO ALLA SAF

Giovedì c’è stata l’assemblea della Società Ambiente Frosinone. La Saf è una società per azioni, ma da sempre la politica la considera altresì un terreno di confronto aspro e assai indicativo. L’altro giorno però il segno poteva essere superato clamorosamente perché una parte di sindaci del Pd (quelli dell’area di Sara Battisti) erano pronti a chiedere il rinvio della seduta, per evitare di dire no alla ratifica di Mauro Buschini (componente Francesco De Angelis) come consigliere di amministrazione. Sarebbe stato un precedente impossibile da cancellare, dal momento che avrebbe messo in secondo piano le esigenze di una società per azioni, a cominciare dall’approvazione del bilancio 2023, rispetto ad uno scontro politico all’interno di un singolo partito.
Perciò il presidente della Società Ambiente Frosinone, Fabio De Angelis, ha deciso di intervenire in prima persona. De Angelis è uomo di Fratelli d’Italia e ha ricordato a chiare note che certi assetti vengono determinati dalla politica. Non derivano da concorsi vinti.
Bene, nel luglio 2023 si arrivò ad accordo tra Fratelli d’Italia, Partito Democratico e Forza Italia, per indicare la governance della società partecipata dai 91 Comuni e dalla Provincia. Qualche mese dopo l’esponente in quota Pd, Lucio Migliorelli, si è dimesso. A quel punto c’è stata la surroga di Mauro Buschini, “benedetta” dall’intero partito. Sia da Francesco De Angelis che da Sara Battisti. Non solo: Buschini ha un curriculum nel quale figurano ruoli come quello di assessore regionale (peraltro ai rifiuti) e presidente dell’aula della Pisana. Dunque, di cosa stiamo parlando? A quel punto i sindaci hanno capito che non potevano “mischiare” le beghe politiche alle dinamiche societarie. La votazione: 64 voti per il sì a Buschini, 1 contrario, 3 astenuti. Un’ora dopo il via libera al bilancio del 2023: 56 sì, 5 astenuti, nessun contrario.
Non bisogna però nascondersi dietro un dito oppure rifugiarsi nelle ipocrisie di quarto livello. La Società Ambiente Frosinone è stata sempre teatro di forti tensioni. Quando Francesco Scalia ebbe l’intuizione di costituirla, alla guida mise un suo fedelissimo: Cesare Fardelli. Poi, in una delle tante stagioni di contrapposizione “feroce” nel Partito Democratico, Francesco De Angelis riuscì a fare eleggere Mauro Vicano, al termine di una conta fratricida al cardiopalma, proprio con Cesare Fardelli (appoggiato da Scalia). Qualche anno dopo arrivò la soluzione di Lucio Migliorelli, fedelissimo dello stesso De Angelis e dell’allora assessore regionale Mauro Buschini.
Nel 2023 il quadro politico è cambiato, semplicemente perché il centrodestra ha vinto le regionali del Lazio. Alla presidenza della Saf è andato Fabio De Angelis, di Fratelli d’Italia, primo partito ovunque: Italia, Regione, provincia di Frosinone. Nell’ambito di un’intesa con il Partito Democratico, che comunque manteneva la maggioranza dei sindaci in Ciociaria. Fabio De Angelis ha voluto toccare quindi la corda della realpolitic ma pure quella sintetizzabile nella frase latina “pacta sunt servanda”. E’ vero: i patti si rispettano. Sempre.
Inoltre si possono tenere insieme i due aspetti. La politica esercita un ruolo in questi enti, ma poi gli amministratori devono rendersi conto che in assemblea sono soci. E se quindi è necessario approvare un bilancio, allora vanno guardati i numeri e le operazioni effettuate. Con Fabio De Angelis alla guida la Saf ha avviato una forte azione di spending review e di razionalizzazione dei costi. Fondamentale per controbilanciare una situazione che vede un drastico calo dell’immondizia lavorata nell’impianto e uno smaltimento fuori provincia e fuori regione dei rifiuti. Poi si può discutere sulla necessità di coinvolgere maggiormente i sindaci-soci. Resta il fatto però che da anni la Saf rischia di… morire di crediti. Per via dell’enorme livello di morosità proprio dei Comuni. Fabio De Angelis lo ha fatto presente ed è questo il motivo per il quale la Società Ambiente Frosinone si sta rivolgendo ai Comuni, cioè ai propri soci, per recuperare quelle somme.
Un’ultima cosa: il Comune di Frosinone si è astenuto sul bilancio. Il sindaco Riccardo Mastrangeli ha fatto riferimento ad un contenzioso con la Saf, per il quale sarebbe in corso una trattativa. Perché votare sì al bilancio avrebbe compromesso la strada per trovare una soluzione? E come si giustifica il “si” alla conferma di Mauro Buschini? Anche in questo caso, qual è il dato politico?

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