Il colpaccio di Forte. Il consigliere regionale pontino ha strappato la presidenza della commissione Lavori pubblici, infrastrutture, mobilità, trasporti, del Consiglio regionale del Lazio. La carica era rimasta vacante dal novembre scorso, a seguito delle dimissioni da consigliere regionale dell’ex presidente della sesta commissione, Eugenio Patanè, nominato assessore alla Mobilità dal sindaco di Roma Capitale, Roberto Gualtieri.
Dopo circa un anno un esponente politico della provincia di Latina (l’ultimo era stato Pino Simeone al vertice della Sanità) torna alla guida di una commissione regionale. Si tratta indubbiamente del riconoscimento della fedeltà di Forte all’amministrazione Zingaretti che arriva a meno di un anno dalla fine della consiliatura. Ma è soprattutto la grande occasione che il territorio pontino aspettava per poter avere più forza nelle scelte strategiche della Regione Lazio in ambito infrastrutturale.
LA RETE STRADALE PONTINA E LA NUOVA REGIA DI FORTE
Il ritardo nella realizzazione di infrastrutture nella provincia di Latina è uno dei punti di debolezza del sistema pontino, che nel corso degli anni si è aggravato tanto da rendere estremamente difficile la mobilità per le imprese e per i cittadini. Si è rimasti sostanzialmente isolati, senza collegamenti efficienti con l’autostrada e con assurde strozzature all’interno del territorio.
Ci si aspetta il rilancio dell’agognata autostrada Roma-Latina. Ma l’iter si è impantanto. La gara d’appalto è bloccata e le società partecipanti hanno chiesto quasi 700 milioni di indennizzo. L’ipotesi dell’affidamento in house ad Anas ipotizzato dal governatore Zingaretti e dall’ex ministro delle Infrastrutture De Micheli nei mesi scorsi ha subito la bocciatura dell’Avvocatura dello Stato. Il governatore del Lazio puntava ad azzerare il precedente progetto e fare una revisione che separasse Autostrada e Bretella Cisterna Valmontone, con l’obiettivo di realizzare poi due opere direttamente in house, e con il relativo affidamento appunto all’Anas. In realtà è proprio la bretella Cisterna-Valmontone il cuore strategico dell’opera, in quanto collega l’area industriale nord della provincia con l’autostrada del Sole, rompendone l’isolamento. Lo snodo a Campoverde è nella direzione di un sistema infrastrutturale di carattere regionale, fungendo da attrattore dell’area industriale sud della provincia di Roma.
Con il nuovo ruolo è lecito attendersi una presa di posizione netta da Enrico Forte, e l’obiettivo dovrebbe essere quello di trovare una via d’uscita credibile per non disperdere nel nulla un progetto sul quale da troppi anni si è lavorato e speso risorse.
TORNA IN AUGE IL VECCHIO PALLINO DELL’AEROPORTO?
Con la presidenza Forte potrebbe tornare in ballo il tema relativo al terzo scalo aeroportuale del Lazio. Proprio il neopresidente della commissione Trasporti è da sempre in prima linea per la scelta di Latina, quale sede congeniale per poter ospitare uno scalo low cost. Gli aeroporti di Fiumicino e di Ciampino d’altronde da anni presentano criticità legate all’eccessivo aumento del traffico e all’inadeguatezza infrastrutturale. Appare evidente che i due maggiori scali del Lazio non possano da soli affrontare un traffico in sempre maggiore aumento, visto anche lo sviluppo delle linee low cost. Lo scalo di Latina sembra infatti avere tutte le carte in regola per poter accogliere il traffico charter e low cost trasferito da Ciampino e quello turistico diretto a Roma, Napoli e tutte le località turistiche tra le due grandi mete. Un’opera di questa portata garantirebbe la valorizzazione di aree come il Mof o l’intermodale e uno sviluppo concreto con un indotto che si potrebbe ricapitalizzare sull’intero territorio risolvendo anche il problema del sovraffollamento di Ciampino. Nel 2021 Forte aveva riproposto l’idea pubblicamente. “La nascita di un terzo scalo regionale a Latina, oltre al low cost, potrebbe avere lo scopo di aprire al traffico commerciale, consentendo di dare il via in maniera concreta al progetto del cluster per la salute e le infrastrutture che ho recedente proposto a tutti i livelli istituzionali ed agli attori economici del territorio” dichiarò Forte circa un anno fa.
Facile pensare che con una nuova campagna elettorale regionale alle porte, il nuovo presidente di commissione vorrà rispolverare il progetto sognato da una provincia in perenne attesa di un significativo rilancio economico.