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Lo spettro del ritorno alle urne a Latina e l’imbarazzante giravolta di Forza Italia. Avanza la ‘maggioranza Leodori’

Marco Battistini
In Prefettura l’avvio del riconteggio delle schede elettorali di 33 delle 116 sezioni del capoluogo interessate al ricorso starebbero rafforzando l’ipotesi di possibili irregolarità nelle operazioni di scrutinio
Marzo 29, 2022
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Daniele Leodori

E se si tornasse alle urne al Comune di Latina come si comporterebbe Forza Italia?
Lo scenario paradossale si potrebbe verificare qualora il Tar di Latina dovesse accogliere pienamente il ricorso degli ex candidati di Latina nel Cuore, Giovanni Monterubbiano, Alessandro Rossi ed Emilio Cerci relativamente all’esito elettorale delle amministrative dello scorso mese di ottobre. In Prefettura l’avvio del riconteggio delle schede elettorali di 33 delle 116 sezioni del capoluogo interessate al ricorso starebbero rafforzando l’ipotesi di possibili irregolarità nelle operazioni di scrutinio. Seppur limitatamente alle sezioni interessate da errori e irregolarità, si potrebbe dunque tornare al voto in tempi relativamente brevi. Il contenzioso è destinato ad andare avanti almeno fino a luglio, ma negli ambienti politici l’attesa sta diventando spasmodica.
Con il passare dei giorni, in particolare tra i gruppi di Latina nel Cuore, Fratelli d’Italia e della Lega si respira un’aria di cauto ottimismo sul positivo esito del contenzioso, che aprirebbe le porte di una nuova tornata elettorale.
Ma la domanda che in tanti si pongono è, se si dovesse ritornare alle urne, quale sarebbe la posizione di Forza Italia? Gli azzurri ufficialmente avevano sostenuto la candidatura di Vincenzo Zaccheo, ma dopo l’esito elettorale hanno aperto al sindaco Damiano Coletta, raggiungendo un accordo con lui per tenere in piedi la maggioranza di centrosinistra.

LA CONFESSIONE DI ANZALONE ED IL SILENZIO AZZURRO

La recente ‘confessione’ del consigliere comunale Mauro Anzalone toglierebbe ogni dubbio sulla collocazione di FI in caso di elezioni comunali-bis.
“A ottobre Berlusconi, Fazzone, Tajani e lo stesso coordinatore provinciale Calvi ci hanno detto: dovete sostenere il sindaco Coletta, io inizialmente ero scettico, ma oggi ringrazio Dio di aver fatto quella scelta, e questa è la prova: se noi avessimo fatto il contrario pensa cosa avremmo vissuto, perché quando un consigliere eletto davanti a una mozione si alza e se ne va, vuol dire che non c’è maturità politica”. Questa la frase pronunciata da Anzalone nel corso di un suo intervento nell’ultimo consiglio comunale e che al momento di scrivere non è stata smentita da alcun dirigente azzurro. Una dichiarazione che in altri tempi avrebbe imbarazzato colleghi di partito e avversari, ma che oggi evidentemente sembra passare quasi inosservata.
In tanti hanno pensato che la vittoria di Coletta fosse stata propiziata da una scarsa mobilitazione di Forza Italia nei giorni che hanno preceduto il ballottaggio del 17/18 ottobre. I vertici locali e gli esponenti politici principali di FI hanno sempre negato un ‘supporto’ nei confronti di Coletta. Almeno durante la fase elettorale.
Ufficialmente il quadro si è modificato fra la fine di ottobre e dicembre, quando sulla votazione delle linee di mandato del sindaco Coletta, Forza Italia ha annunciato ufficialmente il sostegno, seppur limitato temporaneamente a 12 mesi.
In pratica una fiducia a tempo quella di FI che entro la fine del 2022 dovrà sciogliere di nuovo la riserva su Coletta.

MAGGIORANZA URSULA O MAGGIORANZA LEODORI?

Una scadenza che appare solo formale perchè nel frattempo manovre ad ampio raggio sono in corso da diversi mesi.  
La maggioranza venutasi a creare dopo la vittoria ‘monca’ di Coletta, si sta lentamente trasformando nel campo ‘largo’ che Enrico Letta ed i dirigenti regionali del Pd stanno portando avanti da tempo.
Un’area vasta tale da comprendere Pd, M5S, i gruppi vicini al sindaco Coletta, ma anche FI e Fare Latina.
Più che una maggioranza Ursula appare sempre più una maggioranza Leodori.
Questa d’altronde è l’alleanza che Daniele Leodori, probabile candidato governatore del centrosinistra alle regionali, sta tentando di mettere in piedi. Una ‘formula’ che sarebbe già in corso di sperimentazione nel territorio pontino.
Alla luce di questa prospettiva, sempre più probabile, appare dunque molto difficile che Forza Italia possa avere un nuovo ripensamento sulla sua collocazione in chiave latinense.
La strada intrapresa negli ultimi mesi è ben visibile e va in una direzione diametralmente opposta a quella degli (ex) alleati del centrodestra. FI o comunque il gruppo pontino ha deciso di guardare altrove. Il silenzio di queste ore, la mancata presa di posizione rispetto alle parole pronunciate da uno degli esponenti più votati nel capoluogo pontino, valgono ben più di una risposta. Sono di fatto l’ammissione di un definitivo cambio di versante.
Un fatto politico che ad un anno (o forse meno) dalle elezioni legislative e regionali non può essere considerato ‘occasionale’. E destinato a incidere profondamente sui rapporti di forza fra le due principali coalizioni. 

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