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L’ombra di una crisi al buio. Anatomia di una verifica

Massimo Pizzuti
Alla Regione Lazio i partiti del centrodestra sembrano ignorare la complessità del momento a livello internazionale, economico e politico. Il mancato accordo sugli assetti di giunta danneggerebbe l’intera coalizione. Ecco perché Francesco Rocca è pronto a mettere le forze politiche spalle al muro.
Ottobre 21, 2024
Francesco Rocca

Domani quarta seduta consecutiva del consiglio regionale sul Documento di economia e finanza 2025. Si tratta di ultimare l’esame degli ordini del giorno. Prima era toccato agli emendamenti. Nel frattempo il centrodestra, nonostante gli annunci, le buone intenzioni e le mediazioni, non riesce a chiudere una verifica politica iniziata nel luglio scorso. Ma quali sono le effettive posizioni dei partiti?
Il gruppo di Forza Italia è passato da 3 a 7 consiglieri, in virtù di 4 adesioni: 2 di esponenti eletti nei Cinque Stelle, 2 nella Lega (Angelo Tripodi e Giuseppe Cangemi). Gli “azzurri” hanno 2 assessori, l’ala romana, guidata da Claudio Lotito, ne chiede 3, uno in più. Con deleghe più pesanti e con una carica istituzionale i prestigio. Per esempio la vicepresidenza. Oppure la presidenza dell’aula. Il senatore Claudio Fazzone, coordinatore degli “azzurri” nel Lazio, è uno che non delega le trattative ad altri. Era arrivato ad un passo da un’intesa che prevedeva competenze più importanti agli “azzurri”. A partire dall’urbanistica e dalle politiche abitative. Particolare da non trascurare: FI ha un “intergruppo” con Noi Moderati, in virtù del quale arriva a 8 consiglieri. Sono numeri che potrebbero “reggere” tranquillamente 3 assessori.
La Lega ha eletto 3 consiglieri, ma ora ne conta uno solo: Laura Cartaginese. Forze politiche nelle stesse condizioni (Noi Moderati e la Lista Rocca) non hanno una rappresentanza in giunta. Il sottosegretario Claudio Durigon e il responsabile regionale Davide Bordoni sono stati abili a fare sempre riferimento al risultato delle urne. “Perché – hanno sostenuto – non è possibile cambiare gli assetti sulla base dei passaggi da un gruppo ad un altro”. “Inoltre – ha aggiunto il Carroccio – noi abbiamo già rinunciato ad una vicepresidenza del consiglio e a una presidenza di commissione”. Si tratta delle cariche attribuite a Giuseppe Cangemi e ad Angelo Tripodi, poi passati in Forza Italia.
La Lega non ci pensa proprio a perdere un assessorato e anche rinunciare all’urbanistica (delega gestita da Pasquale Ciacciarelli) è una soluzione complicata da accettare. Perciò lo stallo è assoluto. Nonostante i ripetuti tentativi di Paolo Trancassini, deputato e coordinatore regionale di Fratelli d’Italia. Più di qualcuno ha invitato FdI a “sacrificare” qualche sua postazione, ma all’interno del partito hanno fatto notare che loro non hanno perso niente. Né consiglieri né consensi. Se entro la fine della prossima settimana non si sarà trovata una soluzione, allora sarà Francesco Rocca a decidere. Il Governatore lo ha anticipato in Consiglio. Dovrà farlo, necessariamente. Mettendo sul tavolo alcune delle sue deleghe oppure agendo direttamente sul piano di un riassetto che coinvolga i partiti. In ogni caso il momento politico è delicato e chi si ostina a non prenderne atto dimostra di essere “miope”. Alcune situazioni da tenere presenti: elezioni negli Usa alle porte, escalation della guerra in Medio Oriente, Manovra economica da varare, scontro frontale tra Governo e magistratura sul tema della gestione dell’immigrazione, elezioni regionali in Liguria. Per non parlare della crisi di Stellantis: stanno per esaurirsi gli ammortizzatori sociali ordinari e non è affatto scontato che ci siano le condizioni (e le risorse) per poter accordare quelli straordinari. Vuol dire il licenziamento di tanti lavoratori. Anche dell’indotto. In un quadro del genere Giorgia Meloni, Antonio Tajani e Matteo Salvini non hanno certamente il tempo (e la voglia) di occuparsi delle vicende della Regione Lazio.
Dunque, in assenza di una soluzione condivisa tra i partiti, Francesco Rocca non potrà che procedere con la sua proposta. Chi non dovesse accettarla, si assumerebbe la responsabilità di una crisi politica alla Regione Lazio. Attenzione però: i numeri il centrodestra potrebbe averli lo stesso in Consiglio. Ne varrebbe la pena? Aprire una crisi al buio intendiamo.

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