Il Partito Democratico che si affida ai veterani. Fratelli d’Italia che dimostra un’effervescenza mai vista prima nel capoluogo, ma anche liste civiche che si misureranno in una specie di alleanza competitiva. Hanno capito tutti che le elezioni comunali di Frosinone questa volta avranno una dimensione regionale. Lo hanno capito per primi Nicola Zingaretti, Daniele Leodori, Bruno Astorre (Pd), Paolo Trancassini (Fratelli d’Italia), Claudio Fazzone (Forza Italia), Claudio Durigon (Lega). Oltre a Carlo Calenda, leader di Azione.
Il pragmatismo dei democratici
Francesco De Angelis ha voluto nella lista quelli che negli anni hanno dimostrato di avere più voti. Per non rischiare, per andare sul sicuro dal momento che il risultato verrà analizzato direttamente da Nicola Zingaretti e influenzerà le scelte per le candidature in Parlamento e alla Regione. Ci saranno Angelo Pizzutelli e Norberto Venturi, Fabrizio Cristofari e Vincenzo Savo. Tutti consiglieri comunali in carica. Per il ruolo di sindaco è stato ripescato Domenico Marzi dopo aver preso atto del no degli alleati a Mauro Vicano. Marzi è autorevole e conosciuto e ha già dimostrato di essere sempre e comunque competitivo.
Ha un’immagine diversa rispetto a quella del 1998: più rassicurante e meno rampante, più bonaria e meno dirompente. E’ esattamente quello che serve al Pd adesso. Smentendo tutte le previsioni della vigilia, al suo fianco ci sarà la lista di Michele Marini. Ma non Michele Marini. Un altro tassello da usato sicuro, ma attenzione alla inevitabile competizione tra le due civiche, quella di Marzi e quella dello stesso Marini.
Al primo turno serviranno per sommare i voti, al secondo turno è meno scontato. Il resto del Campo largo è una grande incognita: dalla lista di Luigi Vacana a quella di Stefano Pizzutelli. Mentre il Polo Civico di Gianfranco Pizzutelli si sta ristrutturando.
Centrodestra a trazione Fratelli d’Italia
La coalizione di cinque anni fa era stata costruita a immagine e somiglianza di Nicola Ottaviani, allora sindaco in carica. Questa no. Fratelli d’Italia ha recuperato candidati come Paolo Fanelli e Fabio Bracaglia e allargato il campo con l’entrata di Christian Bellincampi, candidato sindaco dei Cinque Stelle nel 2017 e nella lista di Luigi Vacana alle recenti provinciali del dicembre 2021. Merito di uno scatenato Fabio Tagliaferri ma pure di un progetto politico attrattivo. Nessun timore reverenziale di Fratelli d’Italia: l’obiettivo è il primo posto tra le liste, in città e nel centrodestra. In una competizione forte (inutile nascondersi) con la Lega di Nicola Ottaviani. L’attuale sindaco vorrà fare bella figura anche con la sua civica. Ma la lista di Riccardo Mastrangeli, il candidato alla fascia tricolore, può permettersi di arrivare dietro a quella del predecessore? Un altro esempio di alleanza competitiva. Mentre Forza Italia di Adriano Piacentini dovrà tenere botta: impossibile pensare allo stesso risultato di cinque anni fa. E’ già un centrodestra profondamente diverso rispetto al 2017.
Al convegno di Fratelli d’Italia Riccardo Mastrangeli ha detto che si sta lavorando bene in previsione del secondo turno. Un’affermazione opportuna, realistica e lungimirante. Difficile chiudere i giochi subito con 5 o 6 candidati a sindaco in campo. Meglio iniziare a costruire le condizioni per accordi al ballottaggio, che legittimerebbero ulteriormente il ruolo e la figura di Riccardo Mastrangeli. Sganciandolo definitivamente dall’imprimatur ingombrante di Nicola Ottaviani.
Per trovare i candidati dei cinque stelle rivolgersi a “Chi l’ha visto”
Qualcuno dica a Enrico Letta, Nicola Zingaretti e Francesco Boccia che un Campo largo con i Cinque Stelle alle comunali non esiste. Perché non esistono i Cinque Stelle nei territori. Non c’è un solo candidato sindaco pentastellato nei 4 capoluoghi di Regione e nei 22 capoluoghi di provincia che vanno alle urne il 12 e 13 giugno. Per trovare candidati grillini l’unica soluzione è la trasmissione televisiva “Chi l’ha visto”. L’unica decisione che i grillini possono prendere è quella di appoggiare candidati del Pd. Ma con quali voti e quali liste? A Frosinone in cinque anni il gruppo consiliare pentastellato si è sciolto come neve al sole. Via Christian Bellincampi, via Marco Mastronardi. Ancora nessuna decisione sull’appoggio o meno a Domenico Marzi. Ma se pure ci fosse, cosa cambierebbe? L’unico squillo dei Cinque Stelle è stato il veto su Mauro Vicano. Con il Partito Democratico regionale che lo ha preso terribilmente sul serio.