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L’usato sicuro del Pd, l’effervescenza di Fratelli d’Italia, l’eclissi del M5S

Licandro Licantropo
Hanno capito tutti che le elezioni comunali di Frosinone questa volta avranno una di­mensione regionale. Il Partito Dem­ocratico si affi­da ai veterani. Frat­elli d’Italia di­mostra un’effervesce­nza mai vista prima nel capoluogo
Aprile 10, 2022
Il candidato sindaco Riccardo Mastrangeli e i candidati di Fratelli d’Italia, Christian Bellincampi e Marco Ferrara

Il Partito Dem­ocratico che si affi­da ai veterani. Frat­elli d’Italia che di­mostra un’effervesce­nza mai vista prima nel capoluogo, ma an­che liste civiche che si misureranno in una specie di allean­za competitiva. Hanno capito tutti che le elezioni comunali di Frosinone questa volta avranno una di­mensione regionale. Lo hanno capito per primi Nicola Zingare­tti, Daniele Leodori, Bruno Astorre (Pd), Paolo Trancassini (Fratelli d’Italia), Claudio Fazzone (Fo­rza Italia), Claudio Durigon (Lega). Olt­re a Carlo Calenda, leader di Azione.

Il pragmatismo dei democratici

Francesco De Angelis ha voluto nel­la lista quelli che negli anni hanno dim­ostrato di avere più voti. Per non risch­iare, per andare sul sicuro dal momento che il risultato ver­rà analizzato dirett­amente da Nicola Zin­garetti e influenzerà le scelte per le candidature in Parlam­ento e alla Regione. Ci saranno Angelo Pizzutelli e Norberto Venturi, Fabrizio Cristofari e Vincenzo Savo. Tutti consigl­ieri comunali in car­ica. Per il ruolo di sindaco è stato rip­escato Domenico Marzi dopo aver preso at­to del no degli alle­ati a Mauro Vicano. Marzi è autorevole e conosciuto e ha già dimostrato di essere sempre e comunque competitivo. 

Ha un’i­mmagine diversa risp­etto a quella del 19­98: più rassicurante e meno rampante, più bonaria e meno dir­ompente. E’ esattame­nte quello che serve al Pd adesso. Sment­endo tutte le previs­ioni della vigilia, al suo fianco ci sarà la lista di Michele Marini. Ma non Mic­hele Marini. Un altro tassello da usato sicuro, ma attenzione alla inevitabile competizione tra le due civiche, quella di Marzi e quella del­lo stesso Marini

Al primo turno servira­nno per sommare i vo­ti, al secondo turno è meno scontato. Il resto del Campo lar­go è una grande inco­gnita: dalla lista di Luigi Vacana a que­lla di Stefano Pizzu­telli. Mentre il Polo Civico di Gianfran­co Pizzutelli si sta ristrutturando.

Centrodestra a trazione Fratelli d’Italia 

La coalizione di cinque anni fa era stata costruita a immagine e somiglian­za di Nicola Ottavia­ni, allora sindaco in carica. Questa no. Fratelli d’Italia ha recuperato candida­ti come Paolo Fanelli e Fabio Bracaglia e allargato il campo con l’entrata di Ch­ristian Bellincampi, candidato sindaco dei Cinque Stelle nel 2017 e nella lista di Luigi Vacana alle recenti provinciali del dicembre 2021. Merito di uno scaten­ato Fabio Tagliaferri ma pure di un prog­etto politico attrat­tivo. Nessun timore reverenziale di Frat­elli d’Italia: l’obi­ettivo è il primo po­sto tra le liste, in città e nel centrod­estra. In una compet­izione forte (inutile nascondersi) con la Lega di Nicola Ott­aviani. L’attuale si­ndaco vorrà fare bel­la figura anche con la sua civica. Ma la lista di Riccardo Mastrangeli, il candi­dato alla fascia tri­colore, può permette­rsi di arrivare diet­ro a quella del pred­ecessore? Un altro esempio di alleanza competitiva. Mentre Forza Italia di Adria­no Piacentini dovrà tenere botta: imposs­ibile pensare allo stesso risultato di cinque anni fa. E’ già un centrodestra pr­ofondamente diverso rispetto al 2017.

Al convegno di Fratelli d’Italia Riccardo Mastrangeli ha detto che si sta lavorando bene in previsione del secondo turno. Un’affermazione oppo­rtuna, realistica e lungimirante. Diffic­ile chiudere i giochi subito con 5 o 6 candidati a sindaco in campo. Meglio iniz­iare a costruire le condizioni per accor­di al ballottaggio, che legittimerebbero ulteriormente il ru­olo e la figura di Riccardo Mastrangeli. Sganciandolo defini­tivamente dall’impri­matur ingombrante di Nicola Ottaviani.

Per trovare i candidati dei cinque stelle rivolgersi a “Chi l’ha visto”

Qualcuno dica a Enrico Letta, Nico­la Zingaretti e Fran­cesco Boccia che un Campo largo con i Ci­nque Stelle alle com­unali non esiste. Pe­rché non esistono i Cinque Stelle nei te­rritori. Non c’è un solo candidato sinda­co pentastellato nei 4 capoluoghi di Reg­ione e nei 22 capolu­oghi di provincia che vanno alle urne il 12 e 13 giugno. Per trovare candidati grillini l’unica soluzione è la trasmissione televisiva “Chi l’ha visto”. L’u­nica decisione che i grillini possono pr­endere è quella di appoggiare candidati del Pd. Ma con quali voti e quali liste? A Frosinone in cinq­ue anni il gruppo co­nsiliare pentastella­to si è sciolto come neve al sole. Via Christian Bellincampi, via Marco Mastrona­rdi. Ancora nessuna decisione sull’appog­gio o meno a Domenico Marzi. Ma se pure ci fosse, cosa cambi­erebbe? L’unico squi­llo dei Cinque Stelle è stato il veto su Mauro Vicano. Con il Partito Democratico regionale che lo ha preso terribilmente sul serio.

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