Francesco Rocca ha mantenuto la delega alla sanità perché sa che si tratta della competenza più importante e delicata attribuita alla Regione. D’altronde è stato per anni alla guida della Croce Rossa e sa perfettamente quanto siano importanti le dinamiche di questa materia.
Sta procedendo al riassetto della governance delle Aziende Sanitarie del Lazio. Già diversi i direttori generali indicati. Manca l’ultimo slot, che riguarda Tor Vergata, la Asl Roma 6 e le Aziende di Frosinone e di Rieti. La postazione più importante e strategica è sicuramente Tor Vergata, importante polo di ricerca e di formazione. Il professionista individuato per prenderne il timone è il dottor Arturo Cavaliere, presidente della Società Italiana di Farmacia Ospedaliera e dei Servizi Farmaceutici delle Aziende Sanitarie. Per la verità l’opzione Cavaliere circola anche per la Asl di Frosinone, ma è evidente che lui preferirebbe la soluzione Tor Vergata. Se alla fine dovesse centrare l’obiettivo, allora per quanto riguarda la poltrona più ambita dell’Azienda di via Fabi, sarebbe una corsa a due. Con in pole position Manuela Mizzoni, assai gradita al territorio e a tantissimi amministratori locali. Per una ragione evidente: è espressione del territorio, che conosce in ogni sfaccettatura avendo ricoperto incarichi delicati e di primo livello. La scelta territoriale tra l’altro sempre sostenuta, al di là dei nomi, da questa testata, è più che mai necessaria per quanto riguarda una provincia geograficamente e morfologicamente complessa come la nostra. Qui non si tratta, come capita altrove, di gestire cinquecentomila utenti residenti in una piccola area o in pochi comuni. C’è la necessità di rispondere alle attese diverse di novantuno comuni che costituiscono una piccola regione. Per il più bravo dei manager incardinare un rapporto così complesso richiederebbe almeno un anno di conoscenza approfondita del territorio. L’altra ipotesi sul tavolo porta ad Eleonora Di Giulio, manager facente funzioni della Asl di Frosinone quando Angelo Aliquò fu chiamato allo Spallanzani. Ha ricoperto quella carica da agosto a ottobre 2023.
L’attuale commissario straordinario della Asl, Sabrina Pulvirenti (nominata il primo novembre 2023) sta cercando di giocarsi tutte le sue carte. Da settimane si fa riferimento ad una lettera che i sindaci hanno inviato all’attenzione di Francesco Rocca. Intanto va detto che sembra che ogni primo cittadino l’abbia “spedita” per conto proprio. Con il solito balbettante Riccardo Mastrangeli (che ora sembra negare l’appartenenza al gruppetto pro-Pulvirenti) che pur facendo il pesce in barile, gioca la partita gettando il sasso e nascondendo la mano (stesso film delle Provinciali quando cercando nottetempo l’accordo con Pompeo nel tentativo di scavalcare FdI e la maggioranza di centrodestra si negò di fatto la possibilità di salire al vertice di Piazza Gramsci). Impossibile (almeno fino a questo momento) sapere i nomi di tutti gli amministratori che hanno preso l’iniziativa. Circolano alcuni numeri, oscillanti: una ventina, una trentina. In realtà cambia poco, perché alla dottoressa Sabrina Pulvirenti nessuno ha contestato la professionalità. Ma si è visto come la sua azione abbia fortemente risentito dei limiti di cui sopra (conoscenza approfondita del contesto operativo). Il punto è sempre stato il cosiddetto rapporto con il territorio. Che però non si limita ai sindaci, ma coinvolge anche e soprattutto la struttura della Asl, i sindacati e l’intero universo degli amministratori locali. Poco da girarci intorno: il “feeling” non c’è mai stato. E negli ultimi giorni si registra un’azienda bloccata che sta vivendo il momento più critico e difficile della storia. Con inevitabile e pericolose ripercussioni sull’utenza.
Nessuno si meraviglia che la dimensione politica ha un ruolo in una materia come la sanità, però sinceramente la domanda nasce spontanea: è pensabile di determinare la “governance” della Asl di Frosinone “contro” Fratelli d’Italia, cioè il partito di maggioranza relativa in tutta la regione, al quale fa riferimento anche il presidente Francesco Rocca? Perché è evidente che alcuni esponenti di Forza Italia e della Lega vorrebbero effettuare uno sgambetto all’unico partito della coalizione che ha eletto consiglieri regionali: Daniele Maura e Alessia Savo. Per questo certe iniziative rischiano di determinare un effetto boomerang.
Sul piano squisitamente “tecnico”, mai come in questo momento la Asl avrebbe bisogno di un manager in grado di rasserenare il clima all’interno dell’Azienda. Con i sindacati, con i medici, con gli infermieri. Mai come in questo momento servirebbe una sinergia forte e convinta con gli amministratori del territorio.
Che la politica cerchi di interpretare un ruolo e che i diretti protagonisti provino ad ottenere l’endorsement fa parte delle cose. Ma il punto è uno solo: alla fine le scelte dovranno rappresentare la sintesi di tutte le priorità dell’Azienda Sanitaria Locale. E le scelte spettano a Francesco Rocca.