Scarichi abusivi o privi di qualsiasi depurazione lungo le coste del Lazio e abusivismo edilizio su spiagge e aree costiere. Sono questi i principali illeciti, rilevati da Legambiente, e che fanno conseguire al Lazio il poco invidiabile primato di regione tra le peggiori in Italia per gestione del mare e delle coste.
Il Lazio è la sesta peggior regione d’Italia per numero di illeciti (penali e amministrativi) lungo le coste. E’ questo il triste quadro che emerge dal dossier “Mare Monstrum” presentato ieri da Legambiente. Il documento si occupa di abusivismo edilizio, inquinamento, pesca illegale ed aggressione criminale alle coste e al mare.
Nel 2021, il Lazio ha fatto registrare 4.565 illeciti: ovvero 12,6 per ogni km di costa. Le persone denunciate all’autorità giudiziaria sono state 1.779 e gli organi di controllo hanno emesso 2.913 sanzioni ed operato in tutto 689 sequestri.
E’ soprattuto la cattiva depurazione delle acque reflue a ‘garantire’ al Lazio una posizione tra le prime in classifica (seconda con 1.709 illeciti contestati), ma anche l’abusivismo edilizio lungo le coste, con 2.178 reati, fa sì che la nostra regione sia al sensto posto nazionale così come si piazza al nono posto per quanto riguarda la pesca abusiva, con 611 illeciti
Con la pubblicazione del edizione 2022 del dossier ‘Mare Monstrum’ Legambiente è tornata a denunciare “l’enorme numero di illegalità commesse lungo le coste, con cemento illegale, pesca abusiva e maladepurazione nel nostro territorio” come ha detto Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio. Dall’associzione ambientalista hanno poi evidenziato come il Lazio continui “ad essere la peggior Regione dopo le cinque a tradizionale presenza mafiosa, in questa poco ambita classifica. In particolare spicca come scarichi illeciti e mancata depurazione possano mettere a dura prova la qualità del nostro mare; in tal senso c’è da rafforzare la rete di tutela, salvaguardia e denuncia degli ecoreati contro il mare, ma anche gli strumenti positivi che si possono e si devono continuare a mettere in campo così come si sta facendo in questi anni, a partire dalla costruzione e realizzazione di percorsi di contratto di fiume”.
Oltre 12 reati per chilometro di costa nel 2021 tra i quali, in termini assoluti, sono quelli del cemento illegali i più presenti. “Siamo di fronte – conclude Scacchi – a un’aggressione continua contro il litorale che avviene peraltro, anche contro ogni logica di adattamento del territorio al clima che cambia, e che deve portare invece ad allentare la morsa del cemento per garantire sicurezza alle persone, tutela della biodiversità e resilienza dei territori costieri”.
Legambiente ritornerà tra pochi giorni ad approfondire questi temi e non solo, con l’arrivo nel Lazio della storica campagna Goletta Verde, l’imbarcazione ambientalista che farà tappa a Civitavecchia e Fiumicino, tra il 6 e l’8 luglio.