Il sondaggio realizzato da Alessandra Ghisleri e pubblicato ieri da Ciociaria Oggi, tra le tante indicazioni che offre, fotografa inequivocabilmente la situazione a poco più di un mese delle elezioni di Frosinone. E dice che, al di là di tante inutili chiacchiere, Mastrangeli potrebbe avere il lasciapassare per succedere a Ottaviani addirittura in occasione del primo turno.
Si ripete la storia di cinque anni fa quando Fabrizio Cristofari venne gelato dalla solita Ghisleri, subito dopo la presentazione delle liste, con una rilevazione che indicava Nicola Ottaviani decisamente fuori dalla portata del noto cardiologo che oggi, come allora, è nella scuderia targata Pd.
Ieri subito dopo la pubblicazione del sondaggio Domenico Marzi ha tenuto a puntualizzare che la sondaggista in questione sia “fornitrice” di Silvio Berlusconi e curiosamente ha accusato di “debolezza” la coalizione di centrodestra per aver pubblicizzato la rilevazione statistica.
Ma il punto non è questo. La Ghisleri fotografa la situazione prima della presentazione delle liste e individua una tendenza. Che in questo momento è nettissima e vede Mastrangeli decisamente in vantaggio su Marzi.
Per la coalizione di centrosinistra per entrare davvero in partita non si tratta di cambiare sondaggista ma forse di rivedere una strategia nella quale Marzi ad oggi appare oscurato dalle tante peripezie che hanno portato alla sua candidatura ed alla sua incapacità di uscire dall’angolo per tentare una risalita che possa consentirgli di approdare al secondo turno.
La manina di Ciacciarelli nella nomina di cui la Lega non sapeva nulla
La notizia della nomina della dottoressa Cristina Marrone nel Collegio dei Revisori del Consorzio Unico regionale ha scatenato il finimondo nel gruppo dirigente della Lega in provincia di Frosinone. La chat interna si è infuocata per le richieste di spiegazioni non proprio amichevoli e condite da qualche aggettivo colorito che l’onorevole Francesco ZIcchieri ha rivolto a Ciacciarelli e a chi lo aveva affiancato in questa operazione da peggiore scenario della prima repubblica.
Nel pomeriggio, raggiunto telefonicamente, Zicchieri non ha voluto offrire commenti alla vicenda “che non conoscevo assolutamente” e si è limitato a un chiarissimo ed inequivocabile “Ciacciarelli inciucione”.
Che oltre a definire bene i contorni politici della storia (che evidentemente non esistono proprio) evidenzia anche il clima da redde rationem che si respira nel partito di Matteo Salvini.