Fino a martedì sera, il presidente del consiglio comunale di Frosinone, Massimiliano Tagliaferri era interessato ad una candidatura unitaria, espressione dell’ampio gruppo di consiglieri del capoluogo vicini al deputato ed ex sindaco Nicola Ottaviani, per le regionali.
Mercoledi, al termine dell’assemblea dell’Egato e dopo il rocambolesco atteggiamento tenuto dai partiti del centrodestra in assemblea, su ordine delle segreterie regionali di Lega e FdI, il dietrofront.
“Manterrò sempre il mio profilo civico. Questo centrodestra a cui non interessa nulla del territorio, non fa per me”. È molto deluso Massimiliano Tagliaferri e senza tanti giri di parole non lo manda a dire.
“Non sono e non ero interessato alle nomine e non mi interessano i poltronifici. Ma in politica se non si occupano determinati spazi si lascia la libertà agli altri di farlo. E questo poi si ripercuote sulla capacità di incidere dei partiti”.
Pensa anche a delle ripercussioni sul voto per le provinciali ed in consiglio comunale?
“Questa fase politica è molto rischiosa per il centrodestra. Io credo nell’importanza dei territori. Ed il fatto che si continui a cincischiare sulla scelta del candidato presidente per la Regione e che ci siano incredibili incertezze per la composizione delle liste dimostra che i leader regionali e nazionali dei nostri partiti pensino davvero molto poco al destino delle province e dei tanti esponenti politici che li rappresentano”
Pensa ci siano delle responsabilità precise?
“Credo che sia ora di finirla con il depotenziamento delle segreterie provinciali. Non siamo il feudo di Roma e tantomeno di Latina. Durigon, Trancassini e Fazzone, pensassero di meno alle questioni di Frosinone, dove con le loro ingerenze, sulla questione delle provinciali e dell’Egato sono stati prodotte fratture difficilmente risanabili. Personalmente sono interessato esclusivamente al bene della mia gente e del territorio. Su questioni come la viabilità, la sanità ed i rifiuti la provincia di Frosinone viene sistematicamente saltata nella ripartizione dei fondi. I nostri rappresentanti, di destra e di sinistra, appena eletti sono sempre troppo proni, per mantenere la loro posizione, al volere della politica romana. Questo discorso vale anche per i leader di FdI e Lega, Ruspandini e Ottaviani che devono impegnarsi a rendere più libero e autonomo tutto il territorio”.