Ripristinata la seconda “chiama” per le sedute ordinarie del Consiglio a Frosinone. Serve per evitare alla (non) maggioranza di andare “sotto”. Però neutralizza il contributo della Lista Marzi e questo potrebbe avere degli effetti. Nel caos delle opposte fazioni a guadagnarci è solo Mastrangeli.
Dopo quasi un anno torna la seconda convocazione per la seduta ordinaria del consiglio comunale a Frosinone. Infatti la prossima riunione dell’aula di Palazzo Munari è stata fissata per giovedì 9 ottobre alle 8.30 e per venerdì 10 alle 18.30. Una boccata di ossigeno per la risicata e traballante coalizione che appoggia l’Amministrazione Mastrangeli. Con la seconda “chiama” bastano 12 presenti su 33. Ma attenzione: qualora le opposizioni fossero unite e determinate cambierebbe poco. In realtà non è così, perché mai è successo che “dissidenti” (9), Pd (3), Psi (1) e Lista Marzi (4) abbiano effettuato delle convergenze strategiche. In realtà l’obiettivo è soltanto quello di evitare alla (non) maggioranza di andare “sotto” in consiglio comunale. Sul piano politico, però, tutto ciò qualcosa comporta. In seconda convocazione la Lista Marzi rischia di non essere più così decisiva come nei mesi passati, quando la presenza di Domenico Marzi, Alessandra Mandarelli e Carlo Gagliardi è stata determinante. Al punto da spingere più di qualcuno a ipotizzare un’alleanza anche per il 2027. Discorso parzialmente diverso per Andrea Turriziani (Lista Marini) e Claudio Caparrelli (Polo Civico), fondamentali nella coalizione trasversale da dieci mesi a questa parte.
Con la seconda convocazione sono soprattutto due le forze politiche che tornano centrali: Fratelli d’Italia e la Lista per Frosinone. Nei mesi scorsi il vicesindaco Antonio Scaccia aveva criticato alcuni atteggiamenti di Domenico Marzi. Soltanto un caso? Difficile da credere, considerando anche il riavvicinamento in corso tra Nicola Ottaviani e Antonio Scaccia.
Appare sempre più evidente che Riccardo Mastrangeli concluderà questa consiliatura e che quindi si tornerà alle urne nel 2027, come stabilito. La domanda è quali saranno le future alleanze politiche. Perché ci sono già due punti fermi. Forza Italia non starà nel centrodestra con Riccardo Mastrangeli candidato. Lo hanno fatto capire benissimo sia il senatore e coordinatore regionale Claudio Fazzone che il segretario cittadino Pasquale Cirillo.
Nel centrosinistra, bando alle narrazioni “buoniste”: non ci sarà alcun recupero di rapporti tra il Partito Democratico e i Socialisti, che hanno già annunciato il candidato sindaco (Vincenzo Iacovissi), la coalizione (“La Frosinone di domani”) e le liste (Psi, Frosinone Aperta, Area Vasta). Gian Franco Schietroma, forte della sua esperienza di politico “navigato”, ha voluto piantare i “paletti” con largo anticipo.
Nel centrodestra bisognerà vedere quali saranno le strategie e le mosse di Fratelli d’Italia, secondo le indicazioni del parlamentare e coordinatore regionale Paolo Trancassini. Per il resto Nicola Ottaviani, segretario provinciale della Lega, riproporrà lo stesso schema di sempre: una sorta di “galassia” del Carroccio, all’interno della quale ci saranno la Lista per Frosinone, la Lista Ottaviani e la Lista Mastrangeli. Unica differenza è che questo raggruppamento non avrà la stessa forza politica ed elettorale del 2022. Quando, più che le primarie (dall’esito scontatissimo) risultò decisivo proprio il profilo (allora totalmente civico) di Riccardo Mastrangeli. Fu quel profilo che convinse Fratelli d’Italia a restare nel perimetro dell’alleanza. Poi cambiò tutto in occasione delle politiche ma pure delle provinciali (candidatura alla presidenza). Tornare indietro è impossibile, ma si può cercare di “aggiornare” equilibri e rapporti di forza. Sul piano della rappresentanza (in giunta) e perfino del programma. Quanto al tema di Forza Italia, per come si sono messe le cose la questione dovrà necessariamente essere affrontata dal tavolo regionale. Potrebbe perfino non bastare. Infine, il Partito Democratico: terminata la stagione congressuale, ci saranno le condizioni per individuare un candidato sindaco e una coalizione?