Il “giorno dopo” (l’adunanza aperta del consiglio comunale sulla mobilità urbana e sul Brt) è stato caratterizzato dall’onda lunga delle prese di posizione e delle polemiche sui progetti. Specialmente dal punto di vista amministrativo.
C’è però una dimensione politica che va tenuta presente, anche perché da quasi due mesi al Comune di Frosinone è aperta una verifica che non accenna a concludersi.
La seduta del 31 luglio ha detto una cosa. Non ci sono alternative. Non alla maggioranza di centrodestra che guida il Comune di Frosinone. Non al Piano urbano della mobilità sostenibile e al Bus Rapid Transit illustrati in consiglio comunale dagli ingegneri che li hanno redatti. Riccardo Mastrangeli ha fatto emergere benissimo questi due aspetti e dunque andrà avanti. Naturalmente ciò non significa che le criticità siano risolte. Tutt’altro. Però è il momento di fare il punto della situazione al termine di mesi convulsi.
Nel capoluogo manca completamente l’opposizione di centrosinistra. Già i numeri sono quelli che sono: 11 su 33. Poi va detto che il Pd e la Lista Marzi proseguono ognuno per la sua strada, il Psi resta nel suo isolamento, la Lista Marini strizza continuamente l’occhio a Mastrangeli, il Polo Civico attende il momento buono per cercare di tornare nel centrodestra.
Il centrosinistra non ha un’idea precisa sul tema da chi e come intende ripartire. Da una possibile discesa in campo (improbabile però) di Francesco De Angelis, che sceglierebbe lo schema di alleanze con le civiche? Oppure da Angelo Pizzutelli , che da anni aspetta che venga il suo turno? E in entrambi i casi siamo sicuri che Gian Franco Schietroma rinuncerebbe all’idea dei Socialisti di andare avanti per la propria strada come due anni fa?
Intanto però a fare l’opposizione in aula (e fuori), ci stanno pensando i 5 consiglieri eletti nel centrodestra ormai all’appoggio esterno: Maurizio Scaccia e Pasquale Cirillo di Forza Italia, Anselmo Pizzutelli e Maria Antonietta Mirabella della Lista Mastrangeli, Giovanni Bortone della Lega. Ma parliamoci chiaro: senza la possibilità di unire le forze e le strategie con il centrosinistra, fin dove si può arrivare? Non certo all’interruzione della consiliatura, scenario per il quale occorrono almeno 17 firme. Sia per le dimissioni di massa che per la mozione di sfiducia.
Perciò non ci sono alternative.
Dal canto suo Riccardo Mastrangeli va avanti con un programma che manifesta diversi punti deboli, ma che comunque è stato sottoscritto (che è cosa diversa dal condividere) da tutti gli esponenti della sua coalizione. Inoltre il Sindaco ha messo in evidenza gli atti, i finanziamenti, i progetti. Facendo emergere che qualora si decidesse di annullare le misure della mobilità, allora bisognerebbe rispondere di danno erariale. Alla Corte dei Conti, che richiederebbe indietro i finanziamenti direttamente a chi dovesse assumersi la responsabilità di cancellare le piste ciclabili o la corsia dedicata al Brt.
Dal dibattito di ieri è venuto fuori che sulle delibere amministrative e sui progetti bisogna studiare, informarsi, arrivare preparati al confronto. Altrimenti si rischiano approssimazioni e figuracce.
Adesso però il Sindaco ha una verifica da ultimare e non può tergiversare oltre. In questi venticinque mesi si è concentrato esclusivamente sul piano amministrativo, limitandosi a portare avanti il programma delle passate Amministrazioni. Delle quali ha fatto parte da protagonista.
In questa fase serve uno scatto politico, di coinvolgimento vero dei partiti e delle liste civiche, per mettere in campo proposte nuove anche sulla scorta dei valori della coalizione di centrodestra. Non è una bestemmia. Quanto all’assetto della Giunta, non corrisponde più al risultato delle urne. Il primo a saperlo è proprio Riccardo Mastrangeli, che ha il “pallino” in mano. Le decisioni spettano sicuramente a lui, ma i partiti non sono dei soprammobili. Occorrerà un confronto per arrivare ad una sintesi forte, in grado di “blindare” la consiliatura per i prossimi tre anni. Altrimenti sarà impossibile, perché altri consiglieri andranno via, alcuni passeranno all’opposizione.
D’altronde è quello che sta facendo il Governatore Francesco Rocca alla Regione, cercando di mediare tra le ambizioni di Forza Italia e la resilienza della Lega. Con Fratelli d’Italia che sempre più si dimostra partito leader della coalizione. Con un senso di responsabilità fuori dall’ordinario. E se può farlo Rocca alla Regione, allora la stessa operazione può portarla avanti Riccardo Mastrangeli. Partendo dal presupposto che alcuni equilibri sono cambiati. Non si tratta di umiliare nessuno. Si tratta di ripartire con una squadra motivata ed equilibrata secondo quelle che sono state le novità. Il momento migliore è questo, proprio perché non ci sono alternative. Una condizione che non durerà in eterno, considerando la velocità con la quale viaggia la politica attuale. Per Riccardo Mastrangeli è un momento chiave.