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Maurizio Stirpe, pensieri e parole: si riparte per scongiurare altre cadute

Roberto Mercaldo
Giugno 24, 2024

Chi ci ama ci segua, o meglio resti qui. Il succo del pensiero esternato stamattina dal presidente del Frosinone Maurizio Stirpe è questo: il club, a dispetto della caduta, può beneficiare dei frutti maturati in una semina triennale. Niente più contratti onerosi di giocatori ai margini del progetto, né facce scontente: ora la squadra ha una sua identità e la società può ragionare nei termini della sostenibilità senza per questo rinunciare ad ambizioni legittime. Patron Stirpe è tornato, in sede di premessa, a quella caduta così evitabile e perciò così dolorosa. Anche in questo caso la sua spiegazione non ha posto l’accento su quell’ultimo quarto d’ora fatale, ma su quel che è sfuggito prima. In sintesi, il Frosinone non sarebbe dovuto arrivare all’ultima giornata a giocarsi la permanenza con squadre che sono in serie A da tanti anni (Udinese) o che sono in serie A molto di frequente (Empoli). La questione salvezza poteva e doveva essere archiviata prima e le occasioni sono state mancate per una serie di concause. Prima fra tutte però quella degli infortuni in serie degli elementi del pacchetto arretrato. Sorte avversa sì, ma per limitarne gli effetti forse qualcosa si poteva fare e ora si farà. Qualche riflessione sullo staff medico s’impone e quando Angelozzi svelerà staff tecnico e organico della stagione in arrivo ne sapremo di più.
Già, Angelozzi. Da lui si riparte con grande fiducia perché il dirigente siciliano anche nella stagione andata agli archivi era riuscito a creare le premesse per un risultato storico. E’ mancato un pizzico, un battito di ciglia, perché la storia fosse riscritta all’insegna dei sorrisi e della gioia. Però quanto di buono fatto resta, e sapere ancora al timone del settore tecnico il bravo Guido, ormai frusinate d’adozione, regala certezze ancor prima di cominciare.
Se la salvezza fosse arrivata, Stirpe avrebbe continuato a detenere la proprietà del club, ma avrebbe lasciato la presidenza proprio a Guido Angelozzi. L’imprenditore ciociaro lo ha detto a chiare note, e il passaggio sarebbe servito a compiere un ulteriore passo verso quello che resta un obiettivo del patron: dotare il club di strumenti e di un’organizzazione idonei a renderlo indipendente dalla proprietà, capace di camminar da solo.
La retrocessione ha invece imposto una scelta differente: Stirpe sarà ancora presidente e Angelozzi sarà il responsabile del settore tecnico. Altre figure del CdA saranno Rosario Zoino, una sorta di ministro delle finanze, prezioso raccordo tra azionista e società operativa e Pietro Doronzo che. oltre alle funzioni già svolte in modo egregio nelle scorse stagioni andrà a farsi carico anche del marketing e della comunicazione.
Non ci sarà più Salvatore Gualtieri, che venne a Frosinone nel 2017 per occuparsi in modo precipuo dell’implementazione dello stadio, per una collaborazione originariamente stabilita in tre anni e poi protrattasi per sette, con reciproca soddisfazione. A Gualtieri Stirpe ha rivolto un sentito ringraziamento per questo lungo percorso comune, fatto di scelte felici e di crescita.
Altri saluti sono quelli rivolti al tecnico Di Francesco, figura in merito alla quale Stirpe ha ribadito il suo enorme apprezzamento: “Un maestro di calcio, ci ha insegnato tanto e lo riprenderei di nuovo se potessi tornare indietro”. Perché non è rimasto? Per cercare soddisfazioni presso un club di massima serie, ma non senza esternare grande apprezzamento per tifosi, dirigenti e un ambiente che lo ha fatto innamorare, come da lettera di commiato.
E per concludere la lista di coloro che non faranno più parte della famiglia del Frosinone Calcio, ai saluti anche Luigi Lunghi e la sua Accademia. Anche in questo caso patron Stirpe non ha mancato di elogiare l’operato di Lunghi; c’era però necessità di una svolta e l’incontro con Alessandro Danieli e la sua Accademia Giallazzurri ha offerto l’opportunità di un avvicendamento. Il discorso del settore giovanile è direttamente connesso a quello delle infrastrutture. Al riguardo Rosario Zoino sarà l’Amministratore Unico e si avvarrà di due preziose collaborazioni, quelle dell’ingegner Morgan Reali, Direttore Tecnico e di Piero Doronzo che per suo conto curerà la contrattualistica. Anticipazioni su investimenti: occorreranno 220 mila euro per i maxischermi dello stadio Stirpe, con il problema della strada per i tifosi ormai passato nelle mani delle istituzioni. A Ferentino verranno investiti entro il mese di settembre 400mila euro del milione previsto per parcheggio e spogliatoi. Con Fiuggi in stand-by, in attesa di verificare la direzione che intenderà prendere la città idropinica in merito all’aspetto sportivo, altri investimenti sono previsti per rigenerare la struttura di Morolo e in questo caso entro marzo 2025 verranno impiegati 1 milione e 225mila euro.
Altre anticipazioni riguardano il ritiro precampioonato, che avrà quale sede Fiuggi e si svolgerà dal 7 luglio al 2 agosto, giorno precedente all’amichevole con la Lazio.
La campagna abbonamenti che avrà quale leit motiv il suggestivo “Ti Amo” che i tifosi proposero in una coreografia d’impatto, verrà incontro alle esigenze della tifoseria stessa, modulando una sorta di mix tra Pre-Covid, Covid e post Covid. La conferenza stampa del direttore Angelozzi dovrà chiarire tanti punti di domanda, primo fra tutti quello relativo alla figura del tecnico. In merito il presidente Stirpe è stato abbottonatissimo, rifiutando di fornire persino un identikit. Non è un mistero però che in dirittura d’arrivo ci sia Vincenzo Vivarini, reduce da due stagioni sontuose al Catanzaro.
Sul parco giocatori, a detta del presidente, occorreranno solo due o tre interventi. L’importante sarà trovare entusiamo, pazienza, coesione e fuggire dalla frenesia. Formazioni anche più blasonate del Frosinone hanno combinato disastri dopo essere cadute. Il Frosinone dovrà stare alla larga da questa possibilità negativa attraverso un esercizio virtuoso fatto da tutte le sue componenti.
E la stagione è ufficialmente aperta.

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