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Maxi operazioni di Gdf e Dda, interessato anche il Lazio: pascoli inesistenti e aziende agricole fittizie per truffare l’Europa

Cesidio Vano
Settembre 27, 2023

Pascoli inesistenti ma dichiarati all’Europa per intascare i finanziamenti Pac (Politica agricola comune) spesso riservati a promuovere le nuove aziende agricole nel mondo giovanile. La maxi operazione “Transumanza” condotta ieri in numerose regioni d’Italia dalla Guardia di Finanza di Pescara e dalla Direzione distrettuale antimafia dell’Aquila ha interessato anche il Lazio ed ha visto, in totale, una frode consumata ai danni dell’Italia e dell’Europa per diversi milioni di euro. Un’operazione scattata dopo due anni di indagine e che vede coinvolti anche esponenti della cosiddetta mafia foggiana.

Le frodi, accertate dai finanzieri, ammonterebbero a circa 5 milioni di euro. Somme sequestrate a ben 24 imprese agricole e 38 soggetti coinvolti, ora chiamati a rispondere, a vario titolo, di numerosi reati, tra cui: autoriciclaggio, reimpiego di proventi illeciti, ricettazione, truffa aggravata ai danni dello Stato e per il conseguimento di erogazioni pubbliche.

L’operazione ‘Transumanza’ ha richiesto l’impiego dei mezzi aerei del Reparto operativo aeronavale di Pescara, che hanno operato tra le regioni Abruzzo, Puglia, Trentino-Alto Adige, Piemonte, Lombardia, Veneto, Liguria, Emilia-Romagna, Lazio e Campania.

Sono state applicate 25 misure cautelari personali; svolti 16 tra sequestri preventivi e perquisizioni a carico di 75 soggetti, tra privati ed enti coinvolti. Come detto, l’ipotesi investigativa al vaglio degli inquirenti è che tutta l’organizzazione fosse manovrata dalla malavita del Foggiano, visto il coinvolgimento, tra gli indagati, di affiliati alle organizzazioni criminali del Gargano.

Come è stato spiegato: “Le indagini, svolte in collaborazione con il Gruppo investigativo criminalità organizzata del Nucleo di polizia economico finanziaria di L’Aquila e del Nucleo speciale spesa pubblica e repressione frodi comunitarie, sono iniziate nel 2021. In questo periodo i finanzieri hanno acquisito documenti, intercettato oltre 100mila conversazioni, eseguito più di 8.000 interrogazioni alle banche dati e fatto accertamenti su più di 270 conti correnti di vari istituti di credito. Il pool investigativo ha così tratteggiato l’esistenza di un sodalizio criminale dedito alla perpetrazione, con l’aggravante mafiosa, di frodi a danno del bilancio nazionale e comunitario, che sarebbero state attuate mediante indebite richieste di contributi per il Fondo europeo agricolo di garanzia (Feaga) nel settore della Politica agricola comune (Pac)”.

In sostanza, l’associazione a delinquere, che è attiva da almeno il 2014 e composta da 13 persone, avrebbe simulato il possesso dei requisiti necessari per ottenere la disponibilità di terreni e di corrispondenti titoli Pac, rilasciati gratuitamente dalla Riserva nazionale dei titoli ai nuovi giovani imprenditori agricoli. Secondo l’impianto accusatorio, le nuove imprese agricole fittizie sarebbero state in combutta con società cooperative agricole o associazioni temporanee di imprese, costituite per fare incetta di migliaia di ettari di terreni, la cui concessione ad uso civico veniva messa a bando da diversi comuni.

All’esito dell’operazione di Gdf e Dda, sono giunte anche le congratulazioni del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida: “Grazie alla maxi operazione ‘Transumanza’, condotta dalla Guardia di Finanza di Pescara e coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di L’Aquila è stata fermata un’organizzazione che danneggiava il nostro sistema agricolo. Esprimo soddisfazione per questo risultato e ringrazio chi, ogni giorno, lavora per contrastare le attività criminali e per sancire la vittoria della cultura della legalità. La lotta contro le frodi nel settore primario della nostra nazione è una priorità per il Governo Meloni“.

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