Il Comune di Roma è finito al centro di un’inchiesta su un sistema corruttivo, che ha portato ad una serie di perquisizioni negli uffici. La vicenda è esplosa a seguito di un’indagine nei confronti di un imprenditore, che per ottenere i ricchissimi appalti sulla manutenzione delle strade di Roma, gare da 100 milioni di euro complessivi, dispensava mazzette e utilità, come orologi e ristoranti, a pubblici ufficiali compiacenti.
Le perquisizioni hanno portato all’acquisizione di una gran massa di documenti, anche negli uffici del Dipartimento dei Lavori Pubblici del Comune di Roma e della Astral, Azienda strade Lazio Spa. Le verifiche sono ancora in una fase embrionale e riguardano una quarantina di appalti affidati negli ultimi due anni. Sotto la lente degli inquirenti sarebbe finita anche una gara per i lavori relativi alla ‘Ryder Cup’ di golf. In particolare quella ad oggetto “interventi sul Sistema Viario Regionale per la sostenibilità della manifestazione sportiva Ryder Cup in un’ottica di miglioramento della capacità e della fruibilità delle dotazioni infrastrutturali”. Intervento di adeguamento mediante raddoppio di Via Marco Simone” con “importo complessivo a base d’asta di quasi 5 milioni di euro (4.992.216)”, come emerge dalla Gazzetta Ufficiale. La Procura in almeno due capi di imputazione scrive di “fatti tuttora in corso”, segno che le presunte attività illecite sarebbero quanto mai attuali.
ALLARME GIUBILEO
Un procedimento che accende un faro sui fondi per il Giubileo e su presunte irregolarità in alcune gare di appalto. A confermalo è anche il Campidoglio annunciando che dalle prime risultanze di una indagine interna, immediatamente disposta, “sono emersi affidamenti, tutti effettuati attraverso le procedure di legge, compresi alcuni interventi giubilari”. Ogni elemento sarà messo a disposizione della Guardia di Finanza e della Procura. Su disposizione del sindaco Roberto Gualtieri sono stati avviati i controlli sugli interventi realizzati dalle ditte oggetto dell’indagine ed è stata disposta la costituzione di una commissione ispettiva tecnica composta da esperti di lavori pubblici per verificare la corretta esecuzione delle opere. Complessivamente sono cinque i pubblici ufficiali finiti nel registro degli indagati, tra loro anche funzionari dell’amministrazione capitolina oltre a due agenti della Polizia Stradale. Nel filone di indagine si contesta anche l’associazione a delinquere, turbata libertà degli incanti, frode nelle pubbliche forniture, riciclaggio e autoriciclaggio.