Da gennaio un corso dell’Esercito Italiano per esperti di velivoli telecomandati al posto del centro addestramento alla “Lolli Ghetti”. Ad annunciarlo il sito Infodivise, promosso da appartenenti ai corpi di polizia. L’articolo, tutto incentrato sull’addio all’80° Battaglione Roma per la formazione di sergenti, spiega che la caserma di Cassino «vedrà la presenza di circa un centinaio di tecnici ed esperti di droni militari». Per gli enormi spazi che ospitavano prima il centro addestramento reclute (car) e, successivamente, la sede del primo reggimento dedicato alla formazione dei volontari, ovviamente, si tratta di un pesante ridimensionamento, con contraccolpi sull’economia cittadina.
Si profilano – secondo indiscrezioni – anche spostamenti di aliquote dalla caserma di Sora; ma se i numeri sono esigui come quelli indicati da Infodifesa.it, in prospettiva non c’è niente di buono in arrivo né per Cassino né per la struttura militare della città capofila della media valle del Liri, anch’essa in passato sede di Car.
Va detto che dall’amministrazione comunale del sindaco Salera giurano che nella caserma “Roma” verranno ospitati centinaia di militari e che non ci sarà alcun depotenziamento. Ma di certezze ufficiali non ce ne sono a parte il fatto che, ad oggi, nell’Esercito Italiano si occupano di droni non più di 200 militari, come specifica il sito concorsoesercito.it.
Della caserma “Lolli Ghetti” comunque si occuperà il Consiglio comunale di questa sera affrontando un’interrogazione del consigliere di opposizione Renato De Sanctis. «Più di qualche organo di stampa – ha ricordato l’esponente della minoranza – ha riportato la notizia di una prossima trasformazione di detta Caserma, così come deciso dai vertici delle Forze Armate. Al di là delle competenze che possa avere il sindaco ed il Consiglio Comunale, (che secondo una certa visione dovrebbero occuparsi di tutto ciò che possa essere l’evoluzione o l’involuzione del proprio territorio), sicuramente entrambi hanno l’obbligo ed il mandato per interessarsi ad una eventuale problematica territoriale, per poi in modo diretto, (se possibile), od anche in modo indiretto, trovare soluzioni amministrative, politiche o di qualsiasi altro genere al fine da poter scongiurare le cause di ciò che potrebbe essere un pregiudizio per tutta la propria comunità».
«Ciò detto – ha sostenuto ancora De Sanctis -, da circa un mese, in modo più insistente di qualche tempo prima, organi di stampa, regionali e locali hanno pubblicato alcune notizie secondo le quali, la Caserma “Lolli Ghetti”, sarà a brevissimo, oggetto di una trasformazione interna dettata dai vertici delle Forze Armate. Sembrerebbe infatti che il Reggimento che ancora oggi esiste ed alberga nella Caserma “Lolli Ghetti”, cesserà di esistere per lasciare spazio ad un nuovo Ente, significativamente
diverso da quello attuale. Si pongono due problematiche importanti ed al tempo stesso preoccupanti.
La prima, una eventuale cessazione dell’ 80° battaglione fanteria, creerà sicuramente una ulteriore sacca di “impoverimento territoriale”, infatti spariranno dall’orbita cittadina circa 300 allievi volontari del reggimento che alloggiano nella Caserma e vivono negli spazi liberi la città di Cassino. Così come non verranno più in città ulteriori visitatori-turisti (circa 4000 presenze all’anno, parenti dei volontari)».
«La seconda, forse ancor più allarmante della prima – ha aggiunto ancora De Sanctis -, ma questa viene (giustamente) sottaciuta, sembrerebbe infatti che in qualche modo la stessa Caserma “Lolli Ghetti” venga riconvertita e trasformata in Centro smistamento per Droni Militari. Ciò potrebbe farci entrare in quelli che in gergo militare sono gli “obiettivi sensibili”, riservandoci quindi dalle Forze preposte un’alta attenzione di difesa. Le due cose preoccupano moltissimo i cittadini, ma devono preoccupare ancor di più tutti noi, che dovremmo essere la garanzia del loro benessere, inteso come benessere socio-economico, ma anche e soprattutto come benessere Sanitario. Su questo importante argomento vorremmo confrontarci per poter eventualmente imboccare tramite un confronto serio e leale, strade
condivise al fine di poter individuare le giuste soluzioni per il bene comune».
«La soppressione dell’80° Reggimento Addestramento Volontari “Roma” rappresenta un duro colpo all’economia del Cassinate. Purtroppo il taglio ai movimenti di visitatori in città si somma allo smantellamento del sito ex Fca, alla crisi conseguente dell’indotto auto, al basso numero di iscritti all’Università, all’assenza di prospettive di crescita in settori alternativi, a partire da quello turistico». Lo ha affermato Domenico Natale, commerciante storico di Corso della Repubblica ed ex candidato al consiglio regionale; interessato a prendere parte al prossimo appuntamento con le elezioni comunali. «Oggi la città ha perso il suono della tromba dei giuramenti e il vocio delle migliaia di parenti dei nuovi sergenti dell’Esercito Italiano: ricordo che hanno superato il corso in settemila nella nostra caserma – commenta ancora -. Non vorrei che adesso, se davvero saranno di stanza degli operatori coi droni come scrive qualcuno, la Città della Pace diventi uno dei bersagli in un eventuale teatro di guerra che coinvolga sciaguratamente il Paese e l’Europa. Insomma non si può passare da “Città della pace” quale esempio di “Città martire” della guerra, a città dove si usano droni per impiegarli in scenari di battaglia. Spero proprio che il binomio Salera-Crosetto non ci trasformi in un attimo in un punto sensibile per la Difesa».
«Del resto – ha ricordato ancora Natale – si è ribadito a più riprese che Cassino ripudia la guerra. Siamo stati distrutti da chi ha spazzato via vite, edifici, monumenti ed ha tentato di cancellare la nostra cultura. Per questo oggi è giusto rifiutare ogni utilizzo operativo della caserma militare e chiedere che resti una scuola».
Il Consiglio comunale di stasera si occuperà anche del progetto Cultiva, e quindi dei 15mila euro ad un’associazione diversa dalla Pro Loco, e della crisi Stellantis.
Quanto al primo dei due argomenti, secondo l’opposizione consiliare che ha sottoscritto un’interrogazione, la maggioranza non avrebbe «dipanato quello che è stato l’iter organizzativo e amministrativo percorso dalla stessa per la realizzazione del progetto “Cultiva Cassino”, per cui infine l’impegno di spesa di €.15.000,00 (giusta determina 2126/2.10.2023) a favore della “Associazione Pro Loco APS. I consiglieri sottoscrittori della richiesta di Consiglio Comunale straordinario, hanno creduto opportuno ritornare su tale argomento, «per poter, loro, meglio comprendere, e la maggioranza meglio argomentare, l’iter procedurale messo in campo e finalizzato alla riuscita del progetto stesso, sia dall’assessorato al Commercio che da quello alla Cultura, che appunto da quanto emerso nel dibattimento della interrogazione di riferimento sembra siano stati i due organi esecutivi proponenti e coorganizzativi dell’evento. Senza però avanzare alcuna proposta deliberativa, in tutto il percorso amministrativo. Né in merito alla gestione dell’evento, né in merito alla eventuale remunerazione spettante a chi quell’evento doveva realizzarlo».
Infine Stellantis: «Da tempo intercettiamo notizie che proprio rassicuranti, non sono – ha commentato De Sanctis -. Abbiamo infatti contezza che la governance di Stellantis abbia dato mandato a società specializzate, affinché si interessino della vendita della ex Palazzina Uffici e non solo, infatti dovrebbero essere in vendita anche le due aree ex Itca. La decisione di dismissione, ci appare più grave di ciò che poi in realtà si può vedere, nasconde infatti, secondo noi una volontà da parte dei vertici di “Stellantis” di abbandonare questo sito e trasferire la produzione (già molto bassa), dallo stabilimento di Cassino in località diverse, dove evidentemente con mano d’opera a costi inferiori si ottengono ricavi maggiori».
«Se consideriamo poi che l’indotto industriale del cassinate – spiegano dalla minoranza – è quasi
totalmente dipendente dall’Automotive, potremo renderci conto di quale portata potrà essere lo tsunami che colpirebbe, sotto il piano occupazionale, Cassino città e l’intero territorio extra provinciale, con l’ulteriore riduzione della produzione o addirittura con la chiusura dello stabilimento “Stellantis”. Altra notizia sicuramente non buona, è quella per cui sembrerebbe che il Politecnico di Torino su incarico conferitogli dall’allora presidente della provincia, Antonio Pompeo, abbia individuato in loco (all’interno cioè dell’insediamento industriale ex Fiat), delle aree idonee ad ospitare una Nuova Discarica, o addirittura degli impianti idonei al trattamento dei Rifiuti. Facendo due semplici considerazioni, la prima è, che aree idonee a tali impiantistiche sono pochissime, e la seconda è, vista la storia della discarica di Roccasecca e vista la volontà della Regione di voler comunque ripristinarne in loco un nuovo invaso, le stesse potrebbero indurre a chi ha le competenze decisionali, di fare una leggera variazione programmatica e quindi scegliere le nuove aree individuate nello stabilimento Stellantis per stabilirci i nuovi insediamenti di raccolta e lavorazione della Nettezza Urbana. Il quadro è sicuramente preoccupante, parliamone e tutti insieme cerchiamo di individuare percorsi da intraprendere».