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Mondiali 2022: il Marocco riscrive la storia, il Portogallo vola anche senza Ronaldo

Roberto Mercaldo
Storica qualificazione dei nordafricani, che battono ai rigori la Spagna.
Dicembre 7, 2022
fernando santos
Fernando Santos, allenatore del Portogallo (Foto di Justin Setterfield/Getty Images)

Centoventi minuti di gioco e tre calci di rigore non sono bastati alla Spagna per fargli gol. L’eroe di giornata ai Mondiali 2022 si chiama Yassine Bonou, è il portiere del Marocco ed ha ipnotizzato gli attaccanti delle furie rosse nell’ottavo di finale più sorprendente del mondiale qatariano.

La sola sfida che ha smentito i bookmakers si è conclusa a reti bianche e in verità ha centellinato anche le emozioni. Ben poche volte Spagna e Marocco sono riusciti produrre occasioni, con gli iberici prigionieri del loro possesso palla sterile e scevro dei lampi di genio che caratterizzarono l’originario tikitaka di Iniesta, Xavi e compagnia.

Il livello tecnico e le capacità tattiche di quei giocatori resteranno a lungo ineguagliati, sebbene la nuova generazione spagnola abbia tanti giovani di provate qualità. Bravi sì, ma forse prigionieri di un’idea, forse troppo rispettosi di una tradizione che sarebbe opportuno perpetuare in modi diversi, perché nel calcio non esistono i cloni, ma ognuno ha la propria identità tecnica.

E il Marocco? Encomiabile nel chiudere gli spazi, nel vincer duelli individuali e nel correre come se non ci fosse un domani. Per le azioni d’attacco con i crismi della pericolosità la statistica recita 2 in novanta minuti. E allora? Allora over-time!

MONDIALI 2022: LA LOTTERIA DEI RIGORI HA DETTO MAROCCO

I trenta minuti e spiccioli che le due compagini hanno avuto, da regolamento, per evitare che il dischetto fosse chiamato a giudice solenne, non hanno cambiato la storia. Emozioni sì, con le sembianze di un paio di sgroppate del “barese” Cheddira, con inciampo fatale al momento di concludere, e soprattutto del palo esterno scheggiato da Sarabia proprio all’ultimo secondo del match, con pallone uncinato di destro e spedito nell’angolo opposto.

Col palo di Sarabia è finita la gara, e col palo di Sarabia è cominciata la lotteria dei rigori. L’attaccante del Psg, di solito infallibile dal dischetto, stavolta ha centrato il legno e da lì è iniziato il calvario dagli undici metri delle furie rosse che proprio furie non sono apparse al cospetto di Bonou. Il portiere marocchino ha respinto le conclusioni di Soler e Busquets e così ai nordafricani, che hanno commesso un solo errore al terzo tentativo, è bastato che Hakimi facesse centro nel quarto rigore per porre fine alla contesa.

È stata, a conti fatti, la sola grande sorpresa degli ottavi di finale, che negli altri sette confronti hanno sempre promosso la favorita della vigilia. Il Marocco rappresenta il vento nuovo, un vento caldo che viene dall’Africa, che non è pago di aver spazzato via la Spagna e proverà a sgambettare anche il Portogallo.

PORTOGALLO, SEVERA LEZIONE ALLA SVIZZERA

L’ultimo ottavo di finale ai Mondiali 2022 sembrava tra i più equilibrati, perché la Svizzera aveva mostrato nel girone eliminatorio una grande solidità difensiva. Fernando Santos lo ha movimentato ancor prima del fischio iniziale, escludendo la storia, la leggenda, il mito del calcio portoghese. Cristiano Ronaldo, 118 gol in nazionale, quasi 900 in carriera, il più prolifico attaccante di sempre, ha cominciato il match in panchina e vi è rimasto per 74’. Quando è entrato in campo, per Gonzalo Ramos, il Portogallo conduceva già per 5/1 e il centravanti che gli era stato preferito aveva segnato addirittura una tripletta.

Cosa fa un mito in una simile situazione? Cerca il 119esimo, e lo troverebbe pure, se non fosse per un fuorigioco abbastanza chiaro. Il sesto arriva comunque, a firma di Leao, un altro “scontento”, perché il minutaggio che gli riserva Santos è da comprimario, mentre lui è un campione.

Misteri del calcio, però cosa si può rimproverare a un trainer che mette in panca i due attaccanti più forti e ne fa 6 alla sin qui ermetica Svizzera? Questo Portogallo fa paura, perché ha talento, inventiva e corsa. E una difesa solida, che non guasta mai. Col Marocco sarà sfida intrigante, ma i lusitani sono favoriti, ammesso che nel calcio una logica ci sia. Ora due giorni di stop, prima dei rutilanti quarti di finale.

E i quarti di un mondiale sono sempre una festa, anche se a pochi chilometri soffia il vento un po’ triste del deserto.

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