Fantastico tris. Dopo Paolini e Sinner, anche Lorenzo Musetti è approdato ai quarti di finale del torneo di Wimbledon. Naturalmente è la prima volta che tre tennisti azzurri giungono insieme a questa fase della competizione ed è anche la prima partecipazione del carrarino ai quarti di una prova dello slam.
A placare la sete di gloria di Lorenzo è stato, suo malgrado, il francese Perricard, che si sta facendo largo nel circuito in virtù di un servizio davvero esplosivo. Contro il nostro fantasioso campione, i sogni di gloria di Perricard sono durati un set, ovvero il tempo necessario a Musetti per trovare il modo di disinnescare la prima dell’avversario.
A partire dal secondo parziale, Lorenzo è riuscito a far partire lo scambio in modo quasi sistematico e per il giovane transalpino è stato davvero difficile contrastarlo. Musetti ha variato il gioco, ha servito in modo robusto e soprattutto ha risposto con grande incisività e così Giovanni Mpetshi, vistosi privato del suo punto di forza o comunque notevolmente limitato nell’esercizio specifico, ha finito col confondersi e col rendere meno del dovuto anche nei colpi da fondo, solo di rado esplosi con la consueta intensità. Lorenzo Musetti ha pertanto conquistato il diritto di disputare i quarti di finale del torneo londinese contro il vincente di Fritz-Zverev (il match è in corso e Zverev è in vantaggio per 2 set a 1), e due italiani nei quarti del torneo maschile rappresentano una novità assoluta. Jannik Sinner, oggi dispiaciuto per l’epilogo non felice del match della sua fidanzata Anna Kalinskaia (costretta al ritiro nel corso del secondo set contro Elena Ribakyna, grande favorita del torneo dopo il forfait di Sabalenka e le uscite di scena di Swiatek e Gauff), ritroverà Daniil Medvedev, che a Miami strapazzò in semi con un eloquente 6/1 6/2. Le ultime sfide hanno tutte premiato Jannik, dopo una lunga serie iniziale favorevole al moscovita. Nella finale degli Australian Open però, Medvedev rese per due set vita durissima all’altoatesino, prima di cedere al suo ritorno perentorio.
Contro Shelton, battitore eccelso e guascone quanto basta per non temere nemmeno il numero uno del mondo, Jannik ha superato l’esame a pieni voti, dominando i primi due set e riuscendo nella rimonta nel terzo, con un tiebreak davvero incredibile per il susseguirsi dei colpi di scena.
Tutto sommato, pur con un tabellone oggettivamente impegnativo, il capoclassifica del ranking mondiale ha giocato soltanto due set in più rispetto al minimo, 14 set in 4 partite, con due piccoli inciampi al terzo contro Hanfmann e Berrettini. Si presenterà pertanto alla sfida contro Medvedev senza alcuna maratona alle spalle. Anche Medvedev non ha dovuto giocare sfide particolarmente lunghe: due i set lasciati, uno ad Alexandre Muller e l’altro a Struff, con il “bye” della sfida contro Dimitrov, durata solo otto giochi per via del problema fisico accusato dal giocatore bulgaro.
Sinner è pronto ad affrontare e superare le insidie che un giocatore bravo e smaliziato come Medvedev certamente gli proporrà.
Dulcis in fundo, Jasmine Paolini, che dopo la finale del Roland Garros ha raggiunto i quarti di Wimbledon portandosi a una manciata di punti dalla numero 5, Jessica Pegula. Il modo particolare in cui ha avuto la meglio su Keys, infortunatasi proprio sotto lo striscione del traguardo, non deve sminuire i meriti della nostra numero uno, che ha avuto la tenacia di non mollare mai la presa, anche quando la statunitense sembrava poter disporre di lei nel corso del terzo set. Nei quarti dovrà misurarsi contro la sempre più stupefacente Navarro, che ha eliminato in due set, in modo davvero sorprendente, Cori Gauff. La miliardaria statunitense, tennista per hobby ma brava davvero e affamata di gloria come una qualunque, sarà un ostacolo di tutto rilievo per Jasmine, che non parte comunque chiusa dal pronostico come invece sarebbe stato contro Gauff.
Domani in campo Sinner e Paolini, a caccia delle rispettive semifinali.