Un “ponte” capace di mettere in contatto più facilmente le persone disabili, le famiglie e i servizi presenti sul territorio. E’ questa la finalità che ha portato la Regione Lazio a varare, sul finire dell’anno appena conclusosi le otto nuove “Agenzie per la Vita Indipendente”.
Otto Agenzie per la Vita Indipendente per cinque province
Si tratta essenzialmente di un servizio attivo su tutto il territorio regionale a seguito dello svolgimento di una “manifestazione di interesse” a cui ora ha fatto seguito l’approvazione della relativa graduatoria.
Verranno quindi aperti: un centro a Roma, 3 nell’area metropolitana di Roma e uno per una delle rimanenti province della regione: Viterbo, Frosinone, Latina e Rieti.
Investimento da 970 milioni d’euro
Lo scorso mese di agosto, infatti, la Regione Lazio ha deciso di stanziare un totale di 970 mila euro per avviare, in maniera omogenea su tutto il territorio regionale, le “Agenzie per la Vita indipendente”: dei luoghi in cui i cittadini più vulnerabili e i loro familiari possano essere accolti “in un clima propositivo e costruttivo con percorsi di accompagnamento in grado di favorire l’autonomia della persona disabile, valorizzando i progetti individuali e aiutando i beneficiari a sviluppare e accrescere le proprie capacità, tenendo conto delle specifiche esigenze legate alle diverse fasi della vita”. In tali centri opereranno figure professionali e consulenti alla pari e lì sarà possibile ricevere “un sostegno concreto per un intervento globale in grado di rispondere in maniera unitaria alla specificità e complessità dei bisogni di ognuno”.
Un ponte tra disabili, famiglie e servizi del territorio
Dalla Regione spiegano: “Le Agenzie per la Vita Indipendente possono essere intese come un vero e proprio ponte tra le persone disabili, le famiglie e i servizi sul territorio; offrono ascolto e orientamento, e sono una risorsa importante anche per le istituzioni pubbliche e private impegnate nel settore dei servizi sociali. L’obiettivo di questi centri è quello di favorire l’inclusione della persona più vulnerabile nel contesto di vita di riferimento”.
Questi luoghi, inoltre, offrono un supporto mediante interventi volti a favorire l’indipendenza abitativa con soluzioni alloggiative al di fuori del contesto familiare e la promozione di percorsi di deistituzionalizzazione. Promossa anche la costituzione di gruppi di auto-mutuo-aiuto e di reti territoriali per il sostegno e lo sviluppo dell’associazionismo familiare; la stipula di accordi per incentivare l’accesso a centri e servizi specialistici attivati dal Terzo Settore e/o da privati; la formazione dei diversi operatori coinvolti nell’avvio dei singoli progetti, facilitando l’orientamento per i cittadini disabili e familiari, incentivando la sensibilizzazione della comunità verso i più fragili.