Queste elezioni comunali di Anagni sono destinate a passare alla storia politica della città. I quattro candidati alla carica di sindaco non soltanto si sfideranno ovunque e con ogni mezzo, ma ognuno di loro ha tantissimo da dimostrare. Daniele Natalia ha il compito di difendere la fascia tricolore: ha allestito 7 liste e 3 di queste fanno riferimento a Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia. L’incontro di qualche settimana fa con il Governatore Francesco Rocca va interpretato nel senso che Natalia ha voluto sottolineare di essere soltanto lui nella città dei Papi il referente di una coalizione che governa il Paese e la Regione. Ha perso diversi “pezzi” rispetto agli anni scorsi, ma è convinto di averne recuperati altrettanti. Non ha la smania di vincere al primo turno, però al ballottaggio avrebbe forse meno margini di alleanze. Alessandro Cardinali di liste ne ha 6, agguerrite. L’ex vicepresidente della Provincia ha messo in piedi un Campo largo 4.0, non etichettato politicamente e assai civico. Chiudere la partita di Anagni al primo turno è complicato per chiunque, con 4 candidati a sindaco e 23 liste. Al ballottaggio Cardinali sarebbe il favorito. Danilo Tuffi ha 5 liste e Franco Fiorito in regia. Se la giocherà. Come Luca Santovincenzo: anche per lui 5 liste. Franco Fiorito ha tentato un accordo con Alessandro Cardinali, ma non c’erano le condizioni. Però in un eventuale secondo turno il discorso potrebbe riaprirsi.
A Ferentino Piergianni Fiorletta (6 liste) farà di tutto per chiudere i conti il 15 maggio prossimo, evitando un ballottaggio nel quale avrebbe obiettivamente molto da perdere e poco da guadagnare. Dalla sua parte ha una corazzata civica (alimentata però da esperti esponenti di partito di ogni schieramento). Il principale avversario si chiama Alfono Musa (4 liste), che è l’uomo scelto da Antonio Pompeo per opporsi a Fiorletta. Il sindaco uscente concorre come consigliere: così avrà modo di fare campagna elettorale insieme a Musa, palmo a palmo. Ci sono anche Angelica Schietroma (2 liste) e Lorenzo Fiorini (1).
Ad Arpino la presenza di Vittorio Sgarbi candidato a sindaco ha subito fatto la differenza per l’attenzione dei mass media nazionali. Sgarbi però dovrà sudarsela. Gianluca Quadrini è motivatissimo e c’è anche Andrea Chetini.
Lanciatissimo per il secondo mandato da sindaco Alioska Baccarini (centrodestra) a Fiuggi. A contendergli la fascia tricolore ci sono Alberto Festa del Pd e Marco Risica del Partito Comunista. Quattro candidati a sindaco a Boville Ernica: l’uscente Enzo Perciballi, Franco Di Mario, Domenico Di Cosimo e Stefania Venditti. Ad Amaseno concorrono Antonio Como e Ernesto Gerardi.
Ad Aquino invece la disputa politica per la fascia tricolore vede protagonisti Carlo Risi (nelle liste a sostegno del quale c’è l’uscente Libero Mazzaroppi, determinato ad essere eletto consigliere) e Fausto Tomassi. Poi gli altri Comuni impegnati in questa tornata per le amministrative. Si potrà parlare di risultato da interpretare politicamente soltanto ad Anagni e Ferentino.
I SONDAGGI NAZIONALI
Scendono (poco) Fratelli d’Italia e Partito Democratico, risalgono (piano) Movimento Cinque Stelle e Lega. L’ultima Supermedia Youtrend dice questo a proposito del termometro politico nazionale. Fratelli d’Italia resta comunque il primo partito con il 28,06%, con un -0,5% rispetto a fine marzo. Il Pd è al 19,7% (-0,3%). Movimento Cinque Stelle al 15,8% (+0,2%), Lega al 9% (+0,4%). Azione e Italia Viva sono al 7,3% (-0,1%), Forza Italia al 7,3% (+0,4%). Piccoli scostamenti probabilmente legati alle tematiche in discussione nelle ultime settimane, con il Pd che “soffre” il ritorno dei Cinque Stelle sui temi ambientali. Specialmente sul termovalorizzatore di Roma. Era ampiamente prevedibile che Fratelli d’Italia potesse far registrare delle piccole oscillazioni al ribasso in un periodo di importanti scelte da compiere, molte delle quali impopolari. Azione e Italia Viva hanno deciso di interrompere il sodalizio ma non di dividere i gruppi parlamentari. Presto però i due partiti saranno “testati” separatamente nei sondaggi e allora scopriremo le percentuali di Carlo Calenda e Matteo Renzi. L’attenzione dei leader politici nazionali è già proiettata alle europee del prossimo anni. Lo si è capito dalle nomine ai vertici delle Partecipate ma anche dall’attacco dei Cinque Stelle al sindaco di Roma Roberto Gualtieri sul termovalorizzatore. Le comunali del 14 e 15 maggio a livello nazionale avranno un impatto molto limitato. Serviranno più che altro a capire qualche equilibrio sul piano locale. Per questo nessuno si sta stracciando le vesti.