Nel pomeriggio di oggi sapremo se Daniele Natalia sarà sindaco di Anagni per altri cinque anni o se invece ad indossare la fascia tricolore sarà Alessandro Cardinali. Il centrodestra non vuole fermarsi e l’eventuale bis di Natalia sarebbe una ulteriore conferma. Comunque è arrivata l’ora dei mettersi attorno ad un tavolo e ragionare su come cercare di cambiare davvero la Ciociaria rispetto a decenni di centrosinistra che hanno lasciato poco. I settori più importanti che incidono sul territorio e nella vita quotidiana delle persone sono la sanità, il lavoro, i rifiuti, il diritto alla casa.
Alcune di queste fondamentali competenze sono della Regione, che per esempio viaggia spedita verso la nomina dei nuovi presidenti-commissari delle Ater, le Azienda per l’edilizia residenziale pubblica che ha preso il posto da tempo delle Iacp. C’è quindi l’Egato, l’ente di ambito territoriale dei rifiuti, per il quale il commissariamento dovrebbe essere ormai questione di giorni. Se verrà confermata questa strada, decadranno dai rispettivi ruoli il presidente Mauro Buschini e i membri del consiglio direttivo. Non è escluso che come commissario sia indicato il presidente della Provincia Luca Di Stefano. La giunta di Francesco Rocca deciderà a breve quali scelte prendere in tema di sanità. Il centrodestra ha insomma la possibilità di incidere molto su argomenti seri. Potendo contare su una filiera che non si era verificata molte volte prima di adesso: Governo, Regione, Comuni.
IL RUOLO DELLA PROVINCIA
A quasi dieci anni dalla riforma di Graziano Del Rio due cose si sono capite bene. Non erano certamente le Province a gravare in maniera decisiva sui bilanci dello Stato e dunque ridimensionarle faceva parte della “narrazione” dell’epoca alimentata dalle posizioni del Movimento Cinque Stelle di Beppe Grillo. Subito dopo ci si è resi conto che in realtà questi enti avevano conservato un ruolo fondamentale sia sul piano politico che amministrativo. Per esempio in tema di edilizia scolastica, di manutenzioni, di prevenzione del territorio, di assemblee dei sindaci per l’acqua e per i rifiuti. Sarebbe importante tornare presto all’elezione diretta, che sarebbe dovuta avvenire all’indomani del flop del referendum nel quale è stato sconfitto Matteo Renzi. La controriforma è nei programmi del centrodestra e sicuramente si farà. Rappresenterà un altro elemento per governare questo territorio. Il centrosinistra ha capito che sia il Governo di Giorgia Meloni che la giunta regionale di Francesco Rocca non si limiteranno all’ordinaria amministrazione e a tirare a campare. Proveranno invece a cambiare profondamente il Paese e il Lazio, sulla base di un mandato chiaro ottenuto dagli elettori. La perdita inevitabile di potere sta mettendo in grande difficoltà il Partito Democratico, ormai disabituato a vincere le elezioni.
LA NOVITA’ LEODORI
Daniele Leodori si è candidato alla segreteria del Pd nel Lazio. Il suo sfidante è Mariano Angelucci, consigliere comunale di Roma. Le primarie si terranno domenica 18 giugno. Con Leodori ci saranno l’ex presidente della Regione Nicola Zingaretti, molti esponenti regionali. In provincia di Frosinone avrà l’appoggio di Francesco De Angelis e di Antonio Pompeo. E’ il favorito indubbiamente. Mariano Angelucci però potrà contare sul sindaco di Roma Roberto Gualtieri e sul deputato Claudio Mancini, influente esponente del partito. Ancora una volta tra i temi del dibattito ci sarà il termovalorizzatore di Roma, fortemente voluto da Gualtieri. Sul quale però la leader nazionale Elly Schlein sembra voler prendere nettamente le distanze. Daniele Leodori è tra quanti hanno appoggiato fin dall’inizio la Schlein. Non sarà semplice nel Lazio tenere insieme tutte le posizioni su questo specifico argomento. Visto che Gualtieri considera la realizzazione dell’opera un punto irrinunciabile del suo programma. Inoltre l’attuale giunta regionale di Francesco Rocca si appresta a rimettere mano al Piano dei rifiuti. Il Lazio è in emergenza ormai da anni, per la cronica assenza di discariche e per un modello di smaltimento lento, farraginoso e non al passo con la modernità dei tempi. Daniele Leodori ha promesso il rilancio del partito nel Lazio, ma potrà farlo esclusivamente in una prospettiva unitaria, non potendo prescindere dalla posizione del sindaco di Roma. Non sarà proprio facilissimo. Se però c’è uno che può riuscirci, quello è Daniele Leodori.