Niente quarta dose in Italia. Il ministero della Salute ha deciso di somministrarla soltanto ai pazienti gravemente immunodepressi a 120 giorni dalla terza dose come coloro che sono stati sottoposti a trapianti o chi ha infezioni connatali o acquisite da HIV. L’Agenzia Italiana del Farmaco, AIFA, ha deciso di sospendere il giudizio sull’opportunità del secondo richiamo del booster su categorie diverse dai così detti “pazienti fragili” poichè «per ora non è utile».
In un studio pubblicato il 16 marzo sul New England Journal, alcuni ricercatori israeliani hanno dimostrato che il quarto “ritorno” prolunga la durata dell’immunità al massimo di due mesi. In Italia gli anziani sono stati vaccinati tre volte, sufficienti per abbassare di molto il rischio di malattia grave.
Gli esperti dell’AIFA coordinati dal direttore Nicola Magrini hanno considerato il fatto che l’Ema, l’agenzia europea del farmaco, non ha espresso un parere ed ha lasciato liberi i Paesi di scegliere. La Germania, offre la quarta dose agli over 70, agli ospiti delle residenze per anziani e ai loro dipendenti. Il Regno Unito si appresta a prevedere il richiamo bis per gli over 75. L’Italia, come detto, la sospende totalmente.
Come scrive il Corriere della Sera: “appare più sensato come politica vaccinale puntare sulla quarta dose costruita contro la variante Omicron, oggi la più diffusa nel mondo nella versione BA.2. Le aziende farmaceutiche ci stanno lavorando per averla pronta in autunno e gli infettivologi concordano”.