Bagarre artistica (e legale) tra la maison Jean Paul Gaultier, famoso marchio internazionale e la Galleria degli Uffizi di Firenze che ha intentato un’azione legale contro la casa di moda francese per “uso non autorizzato della Venere di Botticelli”.
E si sa, per “toccare” la Venere bisogna pagare. Alla Galleria fiorentina proprio non è andata giù che lo stilista abbia usato “illecitamente” la Venere per la nuova campagna di moda primavera-estate e ha provveduto a diffidare la maison. Ma pare che al raffinatissimo stilista e alla sua crew “da un orecchio sia entrata e dall’altro sia uscita” la richiesta degli Uffizi. La diffida, riferiscono dal museo, “è stata sostanzialmente ignorata” dalla casa di moda francese spingendoli così a procedere seguendo le vie giudiziarie: è stata già avviata una azione legale che prevede, oltre al ritiro dal mercato degli abiti, anche una richiesta di risarcimento danni.
Gaultier ha presentato sulle passerelle parigine e riproposto sui social e sul sito web pantaloni lunghi e maglie da donna con riprodotta l’immagine della Venere di Botticelli, una gonna lunga e una t-shirt da uomo con l’immagine conosciuta in tutto il mondo come la ‘Nascita di Venere’, ovvero il momento in cui la dea della bellezza approda sull’isola di Cipro trasportata da una conchiglia, ma lo ha fatto senza chiederne il permesso, concordarne le modalità dell’uso e pagare il canone, così come è invece espressamente previsto dalla legge.
La legge italiana a tutela dei beni culturali
Gli Uffizi ricordano che secondo il codice dei beni culturali l’uso di immagini della proprietà pubblica italiana è assoggettato a specifica autorizzazione e al pagamento di un canone. Di fronte a tale comportamento illecito, l’ufficio legale delle Gallerie ha spedito una lettera di diffida nella quale si intimava il ritiro dal mercato dei capi incriminati o, in alternativa, la firma di un accordo commerciale per sanare l’abuso.
Il direttore degli Uffizi, Eike Schmidt, spiega che “Jean Paul Gaultier ha boutique in Italia e vende i suoi prodotti anche attraverso i canali web italiani. Dunque, come tutti, è tenuto a rispettare le nostre leggi sui diritti dell’immagine”.
La direttrice della Galleria dell’Accademia, Cecilie Hollberg, ai microfoni di Toscana Tv, ha sottolineato che “la tutela dell’immagine parte proprio dalla Galleria dell’Accademia che nel 2017 è riuscita ad avere un’ordinanza del tribunale di Firenze a tutela dell’immagine del David di Michelangelo e ora chi la utilizza senza autorizzazione fa una cosa illecita. Su questo si concentrano anche gli altri musei approfittando del lavoro che abbiamo fatto noi come apripista”.