Non sono mancate le emozioni nella serata della 94esima edizione dei premi Oscar, andata in scena nella notte (italiana) al Dolby Theatre di Los Angeles. La più eclatante? Il ceffone in diretta di Will Smith al comico Chris Rock dopo la battuta del presentatore sui capelli rasati di sua moglie, Jada Pinkett Smith. Poi tornato in platea gli ha urlato: “Non pronunciare mai più il nome di mia moglie”. Pochi minuti dopo ha vinto l’oscar.
L’attrice e moglie di Smith soffre di alopecia, che si è aggravata negli ultimi anni, ed è per questo costretta a rasarsi la testa. Chris Rock già in passato aveva bersagliato Jada Pinkett Smith. Nel 2016 una battuta cattiva: “Jada Pinkett Smith che boicotta gli Oscar è come se io boicotto i pantaloni di Rihanna, non sono stato invitato”. La tensione albergava già nel passato quindi tra la famiglia Smith e il comico americano. La goccia di ieri sera ha fatto traboccare il vaso e il divo di Hollywood non ha saputo trattenersi.
Alla proclamazione per la vittoria come miglior attore protagonista, Will Smith si è scusato in lacrime: “Voglio scusarmi con l’Academy. Voglio scusarmi con i miei colleghi nominati insieme a me. Questo è un momento bellissimo e non sto piangendo per la vittoria. Il punto non è aver vinto un premio. Ora che ci penso, l’arte imita la vita, sembro proprio un padre folle, proprio quello che dicevano a Richard Williams! Denzel [Washington] mi ha detto pochi minuti fa: nel momento più alto, fai attenzione, è lì che il diavolo viene a prenderti“.
Tutti i vincitori del più ambito premio del mondo del cinema
Miglior film: Coda; Migliore attrice protagonista: Jessica Chastain (Gli occhi di Tammy Faye); Miglior attore protagonista: Will Smith (Una famiglia vincente – King Richard); Migliore regia: Jane Campion (Il potere del cane); Migliore canzone: No time to die – Billie Eilish e Finneas O’Connell (No time to die); Miglior documentario: Summer of Soul; Miglior sceneggiatura non originale: Sian Heder (I segni del cuore – Coda); Miglior sceneggiatura originale: Kenneth Branagh (Belfast); Migliori costumi: Jenny Beavan (Crudelia); Miglior film internazionale: Drive My Car (Giappone – Ryusuke Hamaguchi); Miglior attore non protagonista: Troy Kotsur (I segni del cuore – Coda); Miglior film d’animazione: Encanto.
Migliori effetti speciali: Paul Lambert, Tristen Myles, Brian Connor e Gerd Nefzer – Dune (Dune: Part One); Miglior fotografia: Greig Fraser – Dune (Dune: Part One); Miglior attrice non protagonista: Ariana DeBose (West Side Story); Miglior trucco: Linda Dowds, Stephanie Ingram e Justin Raleigh – Gli occhi di Tammy Faye (The Eyes of Tammy Faye); Miglior sonoro: Mac Ruth, Mark Mangini, Theo Green, Doug Hemphill, Ron Bartlett – Dune (Dune: Part One); Miglior scenografia: Patrice Vermette – Dune (Dune: Part One); Miglior montaggio: Joe Walker – Dune (Dune: Part One); Miglior colonna sonora: Hans Zimmer – Dune (Dune: Part One); Miglior cortometraggio: The Long Goodbye, regia di Aneil Karia e Riz Ahmed; Miglior corto documentario: The Queen of Basketball, regia di Ben Proudfoot; Miglior corto d’animazione: The Windshield Wiper, regia di Alberto Mielgo e Leo Sanchez.