“L’obiettivo – ha sottolineato l’assessore- è senz’altro la salute dei cittadini e dell’ecosistema, il miglioramento dell’ambiente e della qualità della vita. Il raggiungimento degli obiettivi è fissato al 2025. Si
tratta di perseguire i valori limite su tutto territorio del Lazio, già oggetto da parte della Commissioni europea di procedimenti di infrazione per il superamento dei valori limiti, sia per la Valle del Sacco, che per l’agglomerato di Roma”.
Nella relazione dell’assessore Roberta Lombardi sono stati illustrati i vari interventi previsti nel piano, compresa la classificazione dei Comuni ai quali verranno assegnate le classi di inquinamento, con punteggi da 1 (il peggiore) a 4 (il migliore). Il piano prevede una specifica disposizione per Roma Capitale e ha definito 3 Settori nei quali sono state individuate le misure e le azioni d’intervento per il miglioramento della qualità dell’aria: Mobilità sostenibile e trasporto (pubblico e privato); Economia circolare ed energia; Agricoltura e zootecnia. Per la parte inerente le risorse economiche stanziate per
l’attuazione delle misure di mitigazione previste, vi sono risorse di livello regionale, statale e comunitarie.
Nell’ambito dei finanziamenti europei (POR-FESR e POR-FEASR), che hanno concorso all’attuazione delle azioni di qualità dell’aria previste dal Piano sono complessivamente previsti circa 210 milioni di euro: circa 90 per mobilità e trasporto, pubblico e privato, circa 90 per economia circolare ed energia e circa 30 per agricoltura e zootecnia.
La necessità di aggiornare il piano deriva proprio dalle modifiche intervenute al quadro normativo, dalle risposte attese per le criticità rilevate sul territorio regionale e per le procedure d’infrazione avviate dall’Ue. Nelle valutazioni tecniche dell’Arpa Lazio, che accompagnano il piano, si rileva la necessità di ridurre entro il 2015 di 6.409 tonnellate/anno le emissioni di biossido d’azoto; di 8.363 tonnellate/anno i composti organici volatili; di 2.125 tonnellate/anno le emissioni di ammoniaca; di 7.063 tonnellate anno le PM10; di 6.313 tonnellate anno le PM2,5 e di 246 tonnellate/anno le emissioni di biossido di zolfo.
Il piano individua 5 settori, 9 misure e 42 azioni da attuare per mitigare le emissioni inquinanti. I cinque settori sono quelli dei trasporti; della combustione civile (ovvero il riscaldamento del comparto residenziale e terziario); del processo produttivo; dell’agricoltura e zootecnica e delle emissioni diffuse.
Tra le numerose azioni di intervento previste ci sono quelle di implementare la mobilità sostenibile nei Comuni maggiori a partire dalla Capitale; la promozione e la diffusione di veicoli elettrici e a GPL o metano; il rinnovo del parco auto anche privato con mezzi più ecologici; il rinnovo delle flotte del trasporto pubblico locale con automezzi a minori emissioni; l’istituzione di un tavolo tecnico su porti e aeroporti; la sostituzione delle caldaie a biomassa con impianti più efficienti; l’obbligo di utilizzo di pellet certificato di classe A1; la sensibilizzazione e informazione ai cittadini; i controlli sugli impianti termici; la promozione nelle aziende agricole di impianti per la produzione di energia rinnovabile e molto altro.